Reaver Volume 1 – Sei Guerrieri per Un Inferno | Recensione

Manuel Lucaroni

2020-10-04T15:00:09+00:00

Reaver Volume 1 – Sei Guerrieri per Un Inferno è l’inizio di una nuova saga fantasy dal gusto horror targata saldaPress. Autori: Justin Jordan (testi) Rebekah Isaacs (disegni) Casa Editrice: saldaPress Genere: fantasy Provenienza: USA Prezzo: € 19.90, 18×27,5, 152 pp., colore, C. Data di pubblicazione: 01 ottobre 2020

Reaver Volume 1 – Sei Guerrieri per Un Inferno è il nuovo titolo Skybound scritto da Justin Jordan e disegnato da Rebekah Isaacs. Arriva in un’elegante edizione cartonata e ci introduce nel selvaggio continente di Madaras, dominato da guerre e da un tetro e sanguinoso misticismo.

Da anni ormai saldaPress porta in Italia le migliori saghe fantasy a livello mondiale tra riscritture mitiche, rivisitazioni storiche e semplici capolavori del genere (giusto per citarne alcuni tra i tanti Unholy Grail, Lake of Fire e Green Valley) e molto spesso, non sono mancati elementi horror/splatter tanto cari agli autori d’oltreoceano come in questa nuova proposta.

Reaver Volume 1 – una guerra infernale

In Reaver Volume 1 – Sei Guerrieri per Un Inferno sono passati duecento anni dalla scoperta del continente di Madaras, con le terre che hanno promesso ai coloni un nuovo inizio e all’Impero di stabilirsi. Ma ora, una terribile guerra devasta il continente e i ribelli si affidano  ad un oscuro Ordito, che l’Impero non riesce a contrastare sul campo di battaglia.

Per vincere la guerra, lo stregone va fermato a tutti i costi. Così, per impedire la rovina del mondo, l’Impero decide di affidare le sorti dell’umanità ad una nuova “Squadra Suicida”, composta da prigionieri ai margini della società.

Il codardo Ash Mahan, la mangiapelle Rekala, il Figlio del Diavolo e guerriero invincibile Essen Breaker e il pluriomicida Styrian Eddos sono guidati dallo stregone Marris e dalla sua guardia del corpo, Thes, fino all’ Incudine, per fermare lo stregone e cambiare le sorti della battaglia.

Reaver Volume 1 – un mondo cupo intriso di macabro misticismo

Reaver Volume 1 – Sei Guerrieri per Un Inferno ci introduce nel mondo di Madaras e lo fa attraverso gli occhi dei protagonisti di questo primo volume, quattro prigionieri così diversi tra loro (ma legati dalla stessa condizione) e due personaggi legati al mondo della magia.

Ognuno, obbligati in questa vera e propria missione suicida, presenta il mondo fantasy in cui si muovono attraverso le loro angosce e le proprie diversità. Ash Mahan, tormentato dagli atti di codardia del passato, vede in questa missione un modo per riscattare il suo nome e dare uno scopo alla sua esistenza, mentre Essen Breaker lotta con sé stesso per convincersi di poter lottare di qualcosa di più “alto” rispetto alla semplice sete di sangue.

Allo stesso modo, Rekala avrà modo di farsi conoscere oltre l’etichetta affibbiatale di “mangiapelle”, mentre Styrian Eddos fa sfoggio, all’interno della squadra, di superbia e presunzione.

Nelle dinamiche e nelle relazioni che si instaurano all’interno di questo improbabile team veniamo introdotti (con qualche accenno) alle peculiarità dei popoli in lotta; fondamentale, per capire la distruttività di questa guerra in atto, il ruolo dello stregone Marris e dalla sua guardia del corpo, Thes, vere e proprie “guide” per il lettori all’interno delle pratiche magiche circolanti all’interno del continente.

A dominare il tono della storia è, appunto, un misticismo “macabro” che aleggia nelle trame (ancora solo accennate) e giustifica la presenza di elementi splatter di cui, specie in tempi recenti, ormai si abusa nelle narrazioni fumettistiche.

Funzionali per questo le tavole, che creano la giusta atmosfera e seguono il ritmo della narrazione, anche usando (per scandire i tempi) pagine nere che richiamano al ben più celebre nero cinematografico. Nel cupo terrore generale, comunque, troviamo anche momenti comici (spesso irriverenti) nei dialoghi tra i personaggi.

Reaver Volume 1 – Sei Guerrieri per Un Inferno ci presenta una nuova saga fantasy, dimostrando ancora una volta come il genere, per “innovarsi”, stia strizzando l’occhio all’horror, pur mantenendo la consueta ambientazione pseudo-medievale a cui è legato ormai da poco più di due secoli.

Sarà solo il tempo a dirci se, col tempo e con i successivi volumi, la saga riuscirà a proporre qualcosa di innovativo, legando il tutto ad una narrazione intrigante di cui, già qui, si intravedono le radici.

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