Dylan Dog Speciale 34 – La Grande Consolazione | Recensione
Pubblicato il 25 Settembre 2020 alle 17:00
Nell’Inghilterra del XII secolo l’adolescente Bethany va incontro a un oscuro destino. Nel futuro Dylan Dog fa una sconcertante scoperta riguardo il paziente zero. Ritorna il Pianeta dei Morti di Alessandro Bilotta con Dylan Dog Speciale 34 – La Grande Consolazione.
Autori: Alessandro Bilotta (testi), Carlo Ambrosini (disegni), Marco Mastrazzo (copertina)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: horror
Provenienza: Italia
Prezzo: € 6.5, 19×26, pp. 160, col., B
Data di uscita: 23 settembre 2020
Puntuale arriva in edicola il nuovo Dylan Dog Speciale 34 – La Grande Consolazione ovvero il nuovo capitolo della futuro alternativo (ma non troppo) ideato da Alessandro Bilotta e comunemente conosciuto ormai come Il Pianeta dei Morti. e diventato appuntamento imprescindibile per i lettori di Dylan Dog ma soprattutto per gli amanti del buon fumetto.
Dylan Dog e Il Pianeta dei Morti – dove eravamo rimasti
In questo futuro alternativo concepito da Alessandro Bilotta il mondo è sconvolto da una epidemia di Ritornanti – o morti viventi coscienti per rendere più semplice l’idea. Il Paziente Zero di questa epidemia è stato Groucho che un Dylan Dog ormai in là con gli anni si è rifiutato di uccidere condannando il mondo intero a questa non-vita.
In questo raccapricciante ma surreale nuovo mondo si muovono anche gli Immemori, individui che grazie alla droge e a luoghi fortificati dette Oasi cercano di allontanarsi dagli orrori del quotidiano. Dylan si era infiltrato in una di queste comunità per scoprire i segreti del loro fondatore Werner. Lì Dylan aveva reincontrato la sua prima cliente, Sybil Browning, con la quale aveva stretto una relazione. Tuttavia l’idea che quella non fosse una “vita vera” aveva iniziato a farsi largo nella sua mente stuzzicata anche dal “filosofo” Herbert Simon sotto le cui mentite spoglie in realtà ci celava la nemesi di sempre, Xabaras.
Xabaras è diventato leader di un gruppo chiamato i Flagellanti disposti a tutto per ottenere la vita eterna anche iniettarsi il sangue dei Ritornanti per ottenerla. Pur con uno Xabaras ferito mortalmente – da Goodwyn Dog, il figlio che Dylan avrebbe avuto da Sybil e che non aveva mai conosciuto – la caccia alla setta continua e Dylan insieme all’ispettore Osmond risalgono alla cittadina di Undead.
Protagonista di Dylan Dog Speciale 33 – Saluti da Undead – la nostra recensione QUI – la cittadina in cui Dylan fa esperienza della putrescente quotidianità dei Ritornanti scoprendo con estremo rammarico che il fondatore della setta dei Flagellanti è una sua vecchia conoscenza… l’ex-ispettore Bloch.
Dylan Dog Speciale 34 – La Grande Consolazione
Dylan Dog Speciale 34 – La Grande Consolazione si apre con un lunga sequenza in analessi che ci catapulta nell’Inghilterra del XII secolo e ci fa fare la conoscenza di Bethany i cui destino sembra essere orribilmente contrassegnato da sciagure e prigionie, sotto diversi carcerieri primi fra tutti i suoi stessi genitori, che però non sembrano avere apparentemente motivazioni.
Nel futuro invece Dylan viene informato, dopo gli ennesimi controlli di routine sui resti di Groucho, di una incredibile scoperta sull’inizio della pandemia. È qualcosa di davvero sconcertante e che potrebbe causare il panico se diffuso pubblicamente.
Dylan e Osmond decidono quindi di ricostruire il contagio di Groucho arrivando al Dottor Wisdom e al Dottor Hicks che avevano condotto le ricerche sul virus ritenuto responsabile dell’epidemia e diffuso da Groucho stesso. Parlando con la vedova di Wisdom però Dylan incrocia ancora una volta il nome di Xabaras.
Come è possibile che l’ossessione per la vita eterna della sua nemesi sia collegata all’epidemia? In cerca di una spiegazione logica e razionale, Dylan dovrà “rivisitare” uno dei suoi primi casi.
Chi ha deciso il mio destino?
Inquietante, sottile e a tratti ironico. Dylan Dog Speciale 34 – La Grande Consolazione è uno degli albi migliori del ciclo de Il Pianeta dei Morti che ha anche il merito non solo di pagare dazio ad una delle storie più iconiche dell’Indagatore dell’Incubo ma anche di riportare dritta la barra della narrazione di questo particolare universo narrativo.
Alessandro Bilotta ritorna, dopo alcune efficaci e necessarie digressioni, al nucleo tematico del suo universo narrativo in maniera tanto puntuale quanto inquietante perché si concentra sull’origine della pandemia dei Ritornanti in un momento storico in cui proprio questo argomento è di dominio pubblico.
Rispetto all’albo precedente, fortemente influenzato dall’esperienza Mercurio Loi, questo Speciale 34 è decisamente più equilibrato in termini di scrittura tant’è vero che l’autore riesce benissimo a mediare sia le esigenze strettamente connesse allo svolgimento del plot sia quelle legate ad un riflessione più ampia sul tema della morte e della razionalità con cerchiamo di spiegarla e con essa la vita stessa.
Ago della bilancia in una lettura, che diventa sempre più coinvolgente con il passare delle pagine, c’è il tributo quasi a modo di prequel di una delle storie più celebri e osannate del Dylan Dog di Tiziano Sclavi quel Dylan Dog 10 – Attraverso lo Specchio di cui Bilotta recuperare certe atmosfere ma anche il gusto per una macabra ironia in alcuni pungenti dialoghi.
Non mancherà ovviamente il finale cliffhanger che ci darà appuntamento al prossimo anno per una partita – rigorosamente a scacchi come ne Il Settimo Sigillo – apertissima per questo vecchio ma inossidabile Dylan.
Riflessivo espressionismo
Alle matite troviamo forse uno dei più espressionisti fra i “veterani” di casa Sergio Bonelli Editore ovvero Carlo Ambrosini.
Il lavoro di Ambrosini è ovviamente estremamente personale e legato ad una costruzione della tavola rigidamente, nel senso più positivo del termine, ancorata alla tradizione bonelliana che rende la lettura chiara e scorrevole.
Questo perché il disegnatore lombardo tralascia volutamente qualsiasi esercizio di orpello anatomico preferendo concentrarsi sulle emozioni e sulle figure che vengono racchiuse in linee semplici e tratteggi marcati ma mai troppo invadenti.
Abbandonata la ricerca di un realismo esasperato le tavole migliori, come facilmente intuibile, sono quelle in cui a cozzare sono i bianchi e i neri. Questi ultimi diventano una materia da scavare e scalpellare finché, con una efficacia certosina, non emerge quello stesso carattere di inquietante incertezza che la sceneggiatura lascia crescere in maniera pregevole.
Da segnalare, come sempre, l’ottimo lavoro svolto anche da Marco Mastrazzo alla copertina particolarmente bravo a non cadere in un facile citazionismo mantenendo quel tocco evocativo e questa volta anche ironico.
Conclusioni
Dylan Dog Speciale 34 – La Grande Consolazione è la conferma della bontà, mai messa in discussione, di questo particolare progetto che è Il Pianeta dei Morti. Sarebbe controproducente per la Sergio Bonelli Editore “accelerare” la serie e, a tal proposito, le coordinate su cui muoversi, editorialmente parlando, potrebbero essere due.
La prima è quella di continuare ad affiancare a Alessandro Bilotta disegnatori “giusti” capaci di calarsi in sceneggiature mai scontate. La seconda è quella di ripensare ad una nuova edizione, magari di prestigio e in ordine cronologico, delle storie di modo da mantenere sempre viva l’attenzione dei lettori.
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In Breve
Storia
8.5
Disegni
7.5
Cura Editoriale
7.5
Sommario
Inquietante, sottile e a tratti ironico. Dylan Dog Speciale 34 – La Grande Consolazione è uno degli albi migliori del ciclo de Il Pianeta dei Morti che ha anche il merito non solo di pagare dazio ad una delle storie più iconiche dell'Indagatore dell'Incubo ma anche di riportare dritta la barra della narrazione di questo particolare universo narrativo.