Catwoman n. 1 – Recensione
Pubblicato il 12 Luglio 2012 alle 11:00
Arriva la nuova serie di Selina Kyle, alias l’affascinante Catwoman. Seguite le vicissitudini della sexy ladra scritte da Judd Winick e disegnate da Guillem March. Come si comporterà la Gatta nel DC Universe del reboot?
Catwoman n. 1
Autori: Judd Winick (testi), Guillem March (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: giugno 2012
Con l’avvento del reboot DC, la RW-Lion ha deciso di pubblicare varie serie collegate all’universo narrativo di Batman ricorrendo a testate ombrello. Batman Universe, in particolare, è dedicata ai personaggi femminili che agiscono a Gotham City e che spesso rimangono coinvolti nelle vicissitudini del Cavaliere Oscuro. Nel primo numero abbiamo avuto modo di leggere gli episodi iniziali di Birds of Prey e in questa seconda uscita è il turno del comic-book di Selina Kyle, l’affascinante Catwoman.
Creata nel 1940, la Donna Gatto ha giocato un ruolo fondamentale nel Bat-verse e non si è trattato di un character statico. Anzi, Catwoman non è classificabile nell’angusta categoria dei villain e stop. Nasce come criminale e la sua carriera di ladra non la rende una supereroina in senso stretto. Ma l’ambiguità morale è sempre stata un dettaglio essenziale della sua psicologia e tale aspetto l’ha portata ad essere, nel corso degli anni, amante di Bruce Wayne, saltuaria alleata e a volte anche giustiziera in possesso di un suo peculiare codice d’onore.
La versione che ho sempre trovato più intrigante e convincente è quella post-Crisis impostata dal grande Frank Miller in Batman Year One. In quel caso, l’autore del Maryland accentuò il lato sexy di Selina, descrivendola come una prostituta specializzata in servizi sadomaso ma non priva di impulsi positivi che la rendevano complessa e tridimensionale. In tempi più recenti, Ed Brubaker si rese responsabile di un’interpretazione di Catwoman apprezzata da molti: Selina era un’antieroina che rubava ai ricchi per riscattare le classi sociali non privilegiate e non si esimeva dal combattere i criminali quando lo riteneva necessario, agendo da protettrice del suo quartiere, l’East End di Gotham City.
Ma tutto ciò fa ormai parte del passato e ora ci troviamo nel DCU post-reboot. Il tp include i primi quattro episodi della nuova serie di Catwoman e qualcosa è cambiato. Per esempio, Selina non conosce l’identità segreta di Batman, benché si conceda di amoreggiare con lui. E la sua attività di ladra non sembra avere un particolare slancio idealista. Tuttavia, in questa sequenza iniziale Catwoman dovrà affrontare, suo malgrado, spietati criminali russi rei di aver ucciso una sua amica. L’ansia di vendetta, quindi, è la molla che la stimola.
Devo purtroppo constatare, però, che Catwoman è tutto tranne che un serial di qualità. Colpa di Judd Winick, da me reputato uno dei peggiori scrittori in attività nel comicdom. L’autore imbastisce una trama esile e superficiale, piena di cliché, ricorrendo alla trovata risaputa dei gangster sovietici (che insieme ai terroristi islamisti sono l’attuale luogo comune di tanti comics USA), a violenze gratuite, a sangue, mutilazioni e scontati inseguimenti. Per giunta, Winick gioca insistentemente con le allusioni sessuali tramite testi risibili e ridicoli. La caratterizzazione psicologica di Selina sembra il prodotto delle basse fantasie maschiliste di un ragazzotto arrapato. Basta ragionare su frasi del genere: ‘Non mi disturbano le palpate e gli sfigati’; ‘potrebbe prendermi in qualunque momento’; ‘ho un mucchio di denaro sporco nel quale rotolarci nude’ e così via, tanto che avrei voglia di sapere dal signor Winick qual è la sua concezione della donna. Aggiungiamo le apparizioni di escort più o meno discinte, un Batman che ragiona con la libido e altre fesserie che vorrebbero essere ironiche ed è facile capire a cosa si riduca Catwoman: a un comic-book per nerd allupati.
E non è un caso che il penciler è Guillem March, conosciuto per la sua capacità di illustrare donnine da calendario. Ed è curioso notare come Selina e le altre donne presenti nelle storie siano raffigurate con perizia e abilità notevoli mentre il resto sia tirato via con un pressappochismo allucinante. Perciò, la serie non si salva neanche dal punto di vista grafico. Come considerare quindi Catwoman? Come uno dei passi falsi del DC reboot. O, per essere più brutali, come un fumetto spazzatura. Infine, per quanto riguarda l’edizione RW-Lion, la qualità di stampa e la cura editoriale sono appena passabili.