Perry Mason, l’origin story dell’avvocato per antonomasia | Recensione
Pubblicato il 11 Settembre 2020 alle 19:00
La serie HBO arriva tutta insieme su Sky Atlantic e NOW TV.
Titolo originale: Perry Mason
Genere: drama, noir, legal
Episodi: 8
Durata: 50-60 minuti ca.
Creata da: Rolin Jones, Ron Fitzgerald
Cast: Matthew Rhys, Juliet Rylance, Chris Chalk, Shea Whigham, Tatiana Maslany, John Lithgow
Produzione: Dwight Street Book Club, Inflatable Moose Inc., Team Downey
Distribuzione: Sky Atlantic e NOW TV
Data di uscita: 11 Settembre 2020
“Cosa so della legge? Tutto? Niente? Una via di mezzo”
E’ con queste parole che viene presentato durante un dialogo il “nuovo” Perry Mason, protagonista dell’omonima serie di HBO prodotta da Robert Downey Jr e sua moglie Susan Downey che arriva dall’11 settembre su Sky Atlantic e disponibile tutta insieme su Sky On Demand e NOW TV. E che, nonostante nascesse come miniserie, è stata rinnovato per la stagione 2.
Non poteva essere altrimenti del resto, una volta vista tutta la stagione, poiché quello interpretato da Matthew Rhys (una conferma dopo l’ottimo The Americans) è un Perry Mason inedito, controverso, per niente affabile come il personaggio a cui ci aveva abituato Raymond Burr.
Le origini del mito
Il personaggio televisivo di Perry Mason è tratto da quello letterario di Erle Stanley Gardner. Aveva già ispirato la serie tv su CBS (1957-1966) e la serie di film tv su NBC (1985-1993, anno della morte di Raymond Burr). È il legal drama più celebre di sempre tanto che il nome di Perry Mason è diventato quello di avvocato per antonomasia.
Gli altri personaggi storici di Perry Mason sono la segretaria Della Street (Barbara Hale), l’investigatore privato Paul Drake (William Hopper) – che “tornano” anche nella versione degli anni ’80-’90, il secondo sostituito dal figlio Paul Drake Jr. (William Katt) e poi da Ken Malansky (William R. Moses). Insieme a loro il procuratore distrettuale Hamilton Burger (William Talman) e il tenente di polizia Arthur Tragg (Ray Collins).
Chi era affezionato al Perry Mason di Raymond Burr, così come alla Della di Barbara Hale, segretaria-poi-qualcosa-di-più per Perry, e anche agli altri “comprimari” storici, potrebbe rimanere un po’ sconcertato e attonito di fronte al Perry Mason di Matthew Rhys, che grazie alla penna di Ron Fitzgerald e Rolin Jones si presenta come veterano di guerra, alcolizzato, divorziato, scontroso e poco affidabile. Un investigatore privato dalle tasche bucate e con una fattoria di famiglia che potrebbe rendergli ma che non vuole vendere.
Tutti mentono, tutti sono colpevoli di qualcosa
Siamo nella Los Angeles della Grande Depressione nel 1932 e i toni di regia e fotografia sono quelli del noir, complice anche la professione di questo giovane e acerbo Perry, ma che sembra già estremamente vissuto. Per Perry, visto il proprio lavoro e il proprio punto di vista (rispetto all’avvocato che sarà Raymond Burr) tutti mentono, tutti sono colpevoli di qualcosa.
Dopo un inizio non del tutto convincente, se si ha la pazienza di continuare – e HBO se lo merita sempre grazie all’alta qualità dei propri prodotti anche in termini economici – si scoprirà un’evoluzione della storia e del personaggio che porterà all’origin story del personaggio che tutti conosciamo e che abbiamo imparato ad amare.
Oscuro, raffinato, ricercato, sporco, questo Perry Mason è appunto un mystery noir dalle tinte fosche che vede al centro un caso delicato che coinvolge un neonato e il fanatismo religioso di una “setta” capitanata da Sorella Alice McKeegan (un’ispirata Tatiana Maslany) della Radiant Assembly of God, che potrebbe avere un vero contatto divino col Signore, sfociando nel soprannaturale. Il caso si rivelerà legato a tutta Los Angeles.
Noir, mystery o legal?
Non sono solamente queste le tematiche indagate dal serial che si annida nella mente e nelle emozioni umane, andando oltre l’intrattenimento da generalista e scavando nella profondità di Perry e degli altri personaggi. Troviamo quindi anche la tematica LGBTQ+ e quella razziale nella polizia, ancor più accentuata visto il periodo storico; due temi che ribaltano e attualizzano all’oggi, pur essendo nel passato, la storia di Perry Mason.
Nel cast troviamo anche le origin stories degli “storici” partners in crime di Perry: Juliet Rylance (Della Street) e Chris Chalk (Paul Drake).
A fare da ciliegina sulla torta dell’ottimo cast un gigantesco (al pari di The Crown) John Lithgow nei panni del mentore di Perry, l’avvocato stanco E.B. Jonathan che spesso si serve del suo lavoro di investigatore, e alcune facce HBO – il partner di Perry interpretato da Shea Whigham (Boardwalk Empire) e Madre MxKeegan (Lili Taylor, Six Feet Under).
In Breve
Giudizio Globale
8.5
Sommario
Una seriel prequel che si rivela un'origin story che riscrive un personaggio storico e anche i suoi comprimari adattandoli all'oggi e che, dopo un inizio incerto, ingrana si evolve e si trasforma.