Ultimate Spider-Man Collection 1 – Gazzetta e Corriere – Recensione

Pubblicato il 6 Luglio 2012 alle 09:43

Arriva la ristampa cronologica della serie di punta della linea Ultimate imperniata sulla versione più moderna di uno degli eroi storici della Marvel: lo stupefacente Uomo Ragno. Con i testi di Brian Michael Bendis e i disegni di Mark Bagley.

Ultimate Spider-Man Collection 1

Autori: Brian Michael Bendis (testi), Mark Bagley (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Provenienza: USA

Genere: Supereroi

Prezzo: € 9,99, 18 x 28, pp. 208, col.

Data di pubblicazione: luglio 2012


I fumetti dei supereroi hanno una caratteristica che spesso respinge i lettori potenziali: la continuity. Dal momento, infatti, che i giustizieri in calzamaglia vivono nello stesso universo contrassegnato dallo scorrere del tempo, le trame hanno intrecci e connessioni che possono rendere difficile la lettura. Inoltre, molti eroi hanno decenni di vita editoriale alle spalle che li fanno sembrare datati agli occhi delle giovani generazioni. Se la DC non ha mai avuto, comunque, una continuity particolarmente restrittiva, lo stesso non si può dire per la Marvel.

Tuttavia, entrambe le case editrici hanno periodicamente utilizzato reboot e riletture di vario tipo allo scopo di rendere più fresche e attuali determinate creazioni e di attirare nuove fasce di pubblico. Ciò è stato evidente negli ultimi anni in cui, a causa della crisi di mercato e della concorrenza di altri mezzi di comunicazione, le vendite dei comic-book non sono sempre state esaltanti. Un esempio è il recente reboot DC e un altro la nascita della linea Ultimate della Marvel.

La Casa delle Idee aveva già proposto universi alternativi come il New Universe, con personaggi che vivevano in un mondo privo di super esseri. Malgrado l’interesse iniziale, però, l’operazione si dimostrò fallimentare. Le cose andarono meglio con la linea 2099 che presentava versioni futuribili di concetti preesistenti come l’Uomo Ragno o gli X-Men. Ma anche in questo caso, dopo i primi entusiasmi, tutto si concluse. Quando Bill Jemas giunse ai vertici della casa editrice capì che i classici eroi di Stan Lee necessitavano di un deciso restyling. Però stravolgerli in maniera radicale era impossibile a causa, appunto, della continuity che impediva bruschi mutamenti. Jemas si accorse pure che per un neofita era problematico seguire serie che magari vantavano trecento o quattrocento uscite ma era invece più semplice acquistare un comic-book che partisse dal numero uno.

Nacque, perciò, la linea Ultimate. Nell’universo Ultimate esistono l’Uomo Ragno, gli X-Men, i Fantastici Quattro e così via. Ma le storie non hanno collegamenti con quelle dell’Universo Marvel canonico. Si poteva dunque leggere l’Uomo Ragno senza per forza conoscere ciò che era accaduto nelle solite testate ragnesche. Inoltre, i personaggi, pur rimanendo fedeli ai modelli stabiliti dal Sorridente Stan, venivano presentati con uno stile più attuale.

Ultimate Spider-Man introdusse una versione di Spidey più vicina a quella delle pellicole cinematografiche. A scriverla fu chiamato Brian Michael Bendis che nel giro di poco tempo divenne lo scrittore più importante della Marvel. Bendis, quindi, narra le disavventure del giovane Peter Parker deriso dai compagni ma con un look contemporaneo lontano da quello ditkiano dei primi anni sessanta. È un secchione che frequenta il liceo, ama le scienze, ha un rapporto di amicizia con la bella Mary Jane (che qui non è la bomba sexy provocante dell’era romitiana ma una studentessa sensibile e giudiziosa) e vive con lo zio Ben e la zia May. Non mancano il pestifero Flash Thompson, Harry Osborn (tormentato ma sicuro di sé) e un nuovo compagno di classe, il rissoso Kong. E il villain fondamentale di Ultimate Spider-Man è il terribile Norman Osborn, padre di Harry.

Bendis attualizza pure le origini dell’eroe. Peter viene sì morso da un ragno ma non si tratta di un aracnide radioattivo. Quanto al resto (il ladro che Petey si rifiuta di fermare, la morte drammatica di zio Ben e il senso di responsabilità che anima il giovane dopo la tragedia) non è tanto diverso da quello delle serie tradizionali. Panini Comics assieme al gruppo RCS inaugura la ristampa cronologica del comic-book con questo volume che include i primi sette episodi. Come gli utenti sanno, Bendis non è il mio preferito e, pur riconoscendogli la capacità di aver giocato abilmente con i cliché riuscendo a svecchiarli, non mi sento di promuovere la serie.

I dialoghi sono noiosi e pedanti e sembrano usciti da un teen drama insulso e le story-line contrassegnate da eccessiva dilatazione narrativa. Nemmeno le psicologie mi sembrano approfondite; anzi, risultano schematiche. Peter è uno sfigato; Mary Jane appena abbozzata; zio Ben di una passività ridicola; la zia May a dir poco irritante; Flash, Kong e Harry stereotipati; e il cattivo Norman Osborn non ha personalità. Ultimate Spider-Man, quindi, malgrado la buona resa grafica del bravo Mark Bagley (che comunque ha fatto di meglio altrove) è superficiale e commerciale nel senso deteriore del termine: l’opera di un autore sopravvalutato che con eccessiva facilità è stato considerato genio (ricordo che nella pagina della posta di Devil & Hulk ci fu addirittura chi osò paragonarlo ad Alan Moore!). Di conseguenza, se siete fan di Bendis, seguite la collana. Se avete soldi da bruciare, idem. Ma se intendete leggere qualcosa di valido girate al largo.


Voto: 4 ½

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