Dosei Mansion Vol. 6 & 7 di Hisae Iwaoka – Recensione
Pubblicato il 5 Settembre 2020 alle 16:30
Giunge alla conclusione con questi volumi la delicatissima saga sci-fi di Hisae Iwoaka.
Autori: Hisae Iwaoka (testi & disegni)
Provenienza: Giappone
Casa editrice: Bao Publishing
Genere: sci-fi, intimista
Prezzo: € 7.90/ €8.90, 12.6×18, 192 pp./264 pp., b/n., brossurato con sovracoperta
Data di uscita: 28 maggio 2020; 27 agosto 2020
BAO Publishing porta a conclusione la sua prima serie manga della sua fortunata linea Aiken con gli ultimi due volumi di Dosei Mansion, la delicatissima serie sci-fi scritta e disegnata da Hisae Iwaoka.
Dosei Mansion – dove eravamo rimasti?
In Dosei Mansion l’umanità vive su un anello che orbita intorno alla terra, a 35 chilometri dalla superficie terrestre. Il pianeta, dall’ecosistema compromesso, è ora una gigantesca oasi naturale. La popolazione dell’anello è strettamente divisa in classi sociali condizionati dall’abitare nel livello superiore, in quello medio o in quello inferiore. Chi se lo può permettere, di tanto in tanto paga dei lavavetri per vedere meglio lo spazio, e soprattutto la terra. Mitsu, fresco di licenza media, decide di diventare lavavetri, per onorare la memoria del padre, che un giorno è uscito per un incarico di pulizia e si è perso nello spazio… oppure è caduto sulla terra?
Mentre Mitsu acquista dimestichezza e responsabilità nel suo lavoro, conosce anche l’incredibile cosmo di persone che vivono sia al livello inferiore che in quello superiore. Imparare a gestire colleghi scontrosi e inizia a crearsi una cerchia di amicizie.
Mentre indaga sulla scomparsa del padre, ricostruendone la figura attraverso le testimonianze dei colleghi, Mitsu viene coinvolto da Souta in una progetto folle: scendere sulla Terra con una capsule creata al livello inferiore.
Dosei Mansion – Volumi 6 & 7
Dosei Mansion Volume 6 si apre con Mitsu, ormai lavavetri apprezzato sia dai colleghi che dai clienti, ancora titubante se accettare la proposta di Souta e scendere sulla Terra anche perché questo significherebbe lasciare amici, colleghi e proprio il lavoro.
Mentre fervono i preparativi però scopriamo le reali ed inquietanti motivazioni che hanno spinto l’enigmatico Nishimaru a mettere in piedi il progetto. Mentre aumentano i sospetti di Souta, un grave incidente coinvolge la centrale elettrica e tutto il livello inferiore compreso Tamachi l’ex-lavavetri compagno di squadra del padre di Mitsu.
In Dosei Mansion Volume 7, dopo l’incidente alla centrale elettrica, il livello inferiore è isolato e la tensione è pronta ad esplodere. Mitsu si fa quindi coraggio e accetta l’incarico. La navicella è quasi ultima e viene deciso di rivelare il progetto a tutti sia al livello inferiore che superiore così da lanciare un messaggio di speranza agli abitanti della colonia orbitante.
La missione sarà un successo? e cosa accadrà alla colonia orbitante dopo questa “rivolta”?
Dosei Mansion – la maturazione di Hisae Iwaoka
Al netto di un world building interessantissimo, mai scontato e lontano dalle atmosfere cupe di una certa fantascienza moderna e di una costruzione della trama orizzontale non velocissima ma costellate da interessanti episodi autoconclusivi, la sensei Hisae Iwaoka giunge ad una piena maturazione in questi ultimi due volumi mostrando la solidità della sua opera.
È interessante notare come sono due gli elementi “mancanti”, o meglio sapientemente tenuti nascosti, dei precedenti volumi che qui assumono una valenza rilevante. Il primo è la mancanza di un vero e proprio antagonista che si concretizza nel Volume 6 sia nell’inquietante ma simpatetico Nishimaru sia nel concetto di avidità che trova espressione nel direttore della centrale elettrica.
Il secondo è lo spostamento dell’attenzione del lettore dal mistero della morte del padre di Mitsu alla valenza socio-politica della missione di discesa sulla Terra. Con la tensione crescente al livello inferiore, deflagrano anche le contraddizioni ed il malcontento che il sistema sociale della divisione in classi inevitabilmente comporta.
La Iwaoka è quindi bravissima nel giocare andando dal particolare al generale. I sentimenti dei vari personaggi rimangono sempre il punto di vista privilegiato della narrazione degli avvenimenti che però ora assumono una valenza maggiore, più importante. Non è un caso che la serie termini con un intero capitolo in prolessi.
Anche dal punto di vista grafico la sensei mostra una maturazione e una maggiore consapevolezza dei propri mezzi. La tavola ha oramai assunto uno story-telling chiarissimo capace di giostrare le dimensioni verticali ed orizzontali a piacimento senza mai cedere alla tentazione di ingolfarla con riquadri troppo piccoli. Evocative le doppie splash-page a colori dell’ultimo capitolo.
Le anatomie sono ora più precise, leggermente più realistiche avendo aumentato il numero di linee, ma non rinunciano alle geometrie tondeggianti vero segno che contraddistingue il tratto dell’autrice né ai momenti più kawaii e comici, mai per fortuna ridondanti o eccessivi.
La cura Editoriale
Anche gli ultimi due volumi confermano la grande attenzione ed il rispetto per le edizioni originali, sia dal punto di vista carto-tecnico che di design, che BAO Publishing infonde per la sua linea Aiken. Si confermano ottimi anche traduzione e adattamento come sempre corredati di note esplicative e riferimenti puntuali. Se è vero che i manga BAO costano un pochino di più della media i risultati si vedono e si leggono in maniera chiara ed evidente.
Conclusioni
Dosei Mansion è sicuramente una delle proposte più interessanti apparse sugli scaffali delle fumetterie italiane soprattutto per quanto riguarda i titoli provenienti dal Sol Levante. Si tratta di una serie capace di raccontare i sentimenti con sensibilità e delicatezza rare in un contesto interessante e mai banale.
L’opera della sensei Hisae Iwaoka merita sicuramente un recupero qualora non l’aveste ancora acquistata e cercaste una serie che si muove con sicurezza fra l’Otomo meno tecnologico e il Miyazaki meno rarefatto.
In Breve
Storia
8.0
Disegni
8.0
Cura Editoriale
8.0
Sommario
Dosei Mansion è sicuramente una delle proposte più interessanti apparse sugli scaffali delle fumetterie italiane soprattutto per quanto riguarda i titoli provenienti dal Sol Levante. Si tratta di una serie capace di raccontare i sentimenti con sensibilità e delicatezza rare in un contesto interessante e mai banale.
L'opera della sensei Hisae Iwaoka merita sicuramente un recupero qualora non l'aveste ancora acquistata e cercaste una serie che si muove con sicurezza fra l'Otomo meno tecnologico e il Miyazaki meno rarefatto.