NonNonBa – Storie di fantasmi giapponesi – Recensione
Pubblicato il 2 Luglio 2012 alle 11:30
Con “NonNonBa” Shigeru Mizuki rivisita la sua infanzia, regalando un’opera delicata e poetica che intreccia in modo armonioso elementi del reale e del fantastico.
NonNonBa
Autore: Shigeru Mizuki
Editore: Rizzoli Lizard
Provenienza: Giappone, 1977
Formato: brossurato con alette, 17×24, 416 pag., b/n e col.
Target: seinen
Genere: soprannaturale, slice of life
Prezzo: € 22,00
Anno di pubblicazione: 2012
Il piccolo Shigeru vive la sua infanzia nel villaggio di Sakaiminato, nella campagna del Giappone dei primissimi anni Trenta. Disinteressato allo studio e animato solo dalla sua passione per il disegno, il bambino nutre la sua immaginazione e la sua sensibilità grazie alle storie di yokai narrategli dall’anziana NonNonBa, intrecciando così le visioni di spiriti e demoni alla routine di tutti i giorni, fatta di azzuffate, sgridate, nuovi incontri e nuove scoperte sul senso della vita.
Rizzoli Lizard pubblica finalmente in Italia “NonNonBa – Storie di fantasmi giapponesi” opera di chiaro stampo autobiografico di Shigeru Mizuki, prolifico autore noto nel nostro Paese principalmente per le sue famose enciclopedie dedicate ai mostri e agli spiriti del folklore nipponico, e per l’indimenticabile serie di “Kitaro dei cimiteri”. Questo fumetto nel 2007 si è aggiudicato il prestigioso Premio alla Miglior Opera al festival del fumetto di Angoulême.
La produzione del maestro Mizuki è notoriamente incentrata su pochi temi portanti, quali il proverbiale interesse per l’universo soprannaturale, il dolore, la malattia e la morte, e che, più o meno accentuati, si ritrovano tutti anche in “NonNonBa”.
Con il suo inconfondibile stile, tutto basato sulle tecniche tradizionali di inchiostrazione e composizione della tavola, l’autore tratteggia con delicatezza diversi episodi ispirati alla sua infanzia, raccontando con quella disinvoltura che gli è propria, e che è riconducibile al modo stesso d’essere del popolo del Sol Levante, la commistione tra il mondo terreno e il mondo degli yokai, creature indefinibili per noi occidentali, e difficilmente classificabili come “buone” o “cattive”.
Ecco dunque il piccolo Gege, che con pari serietà si trova ad affrontare sia le prime prove della vita, come la perdita di persone a lui care, i primi affetti, le difficoltà di uno studente svogliato, sia gli incontri con le meravigliose creature soprannaturali che si manifestano alla sua anima sensibile, in grado di andare oltre l’apparenza e il concreto, grazie all’influenza della saggia NonNonBa, vero filo conduttore della storia.
Il risultato è un’opera poetica, pur nella crudezza di alcuni suoi passaggi, che regala al lettore lo sguardo sognante e al contempo acuto di un bambino, lontano dal cinico razionalismo degli adulti e in grado di porre reale e fantastico sullo stesso piano.
La narrazione è fluida e piacevole, e trasporta il lettore in un contesto storico ben preciso, vivido nella memoria dell’autore e ricostruito con garbo in ogni dettaglio.
L’edizione che propone Rizzoli Lizard è ben realizzata nel complesso, per un volume sostanzioso di oltre 400 pagine in bianco e nero, più alcune tavole a colori su carta ordinaria bianca e resistente che garantisce un’ottima resa di stampa. L’albo è corredato da una prefazione di Paolo Interdonato.
Per questa edizione si è scelto di mantenere il senso di lettura originario e di non adattare le onomatopee, di cui sono riportate le traslitterazioni tra le vignette, optando così per una soluzione che dal punto di vista grafico è sicuramente la più vicina all’originale giapponese. Qualche perplessità suscitano invece alcune scelte di adattamento, in alcuni punti poco comprensibili, e una traduzione delle onomatopee non uniforme nelle soluzioni adottate, risolvendosi a volte in mere traslitterazioni prive di significato per il lettore italiano, a volte in più efficaci traduzioni nel corrispettivo suono occidentale. Sarebbe inoltre stato opportuno tradurre anche le varie scritte che costellano le scenografie, e approntare un apparato di note più sostanzioso.
Concludendo “NonNonBa” segna un gradito ritorno per tutti gli affezionati lettori di Shigeru Mizuki, che ne hanno apprezzato l’opera enciclopedica nonché la serie di “Kitaro”. Una lettura indicata principalmente per gli appassionati della scuola classica e del folklore giapponese. Per i neofiti, potrebbe invece costituire l’opportunità di conoscere uno degli autori più influenti nel panorama fumettistico e culturale del Sol Levante, e avvicinarsi agli stilemi della tradizione che hanno plasmato la fisionomia dell’industria del manga odierno. Poetico e commovente.