Ghost of Tsushima: 5 manga da leggere dopo averci giocato

Pubblicato il 19 Agosto 2020 alle 11:00

Ghost of Tsushima di Sucker Punch Production (di cui potete trovare qui la mia recensione) sta godendo davvero di un enorme successo in questa estate: ispirato ai film di Akira Kurosawa, il titolo racconta la storia del samurai solitario Sakai Jin mentre cerca di respingere, insieme a un certo numero di alleati fedeli alla causa, un’invasione nel Giappone feudale del XIII secolo.

Un po’ come avviene anche in altre serie videoludiche a sfondo storico (pensate, ad esempio, alla saga di Assassin’s Creed, a cui lo stesso Ghost of Tsushima viene sovente accostato), anche in GoT i personaggi (come lo stesso Jin) e i Racconti fittizi si inseriscono perfettamente in un contesto che ci nara fatti realmente accaduti: è vero, Khotun Khan non è mai realmente esistito, ma i Mongoli hanno davvero tentato di invadere il Giappone (e per ben due volte) scegliendo come prima tappa per il loro ambizioso progetto di conquista proprio l’isola di Tsushima.

Se, come me che l’ho platinato due giorni fa, avete apprezzato la storia e le scelte stilistiche di Ghost of Tsushima (e a tal proposito, vi consiglio la lettura di questo mio articolo speciale di approfondimento incentrato proprio sulla narrazione del titolo), se siete degli appassionati di storia giapponese e di manga, allora magari state cercando delle letture a tema.

Se siete alla ricerca di una lettura estiva che evochi le stesse atmosfere e le stesse sensazioni suscitate da Ghost of Tsushima, allora siete davvero fortunati: molte serie di manga usano infatti come contesto in cui sono ambientate le avventure ivi raccontate proprio il periodo feudale della storia giapponese per raccontare vicende uniche, avvincenti e assolutamente appassionanti.

Ghost of Tsushima è uno dei giochi più di successo di questa estate; per gli appassionati di opere ambientate nel medesimo periodo storico, ecco 5 manga per i fan che desiderano rivivere altre avventure viaggiando con la mente nel Giappone feudale.

L’IMMORTALE

Iniziamo con un’opera di Hiroaki Samura pubblicata dal 1993 al 2012. L’Immortale (Giapponese: 無限の住人; Romaji: Mugen no jūnin; traduzione letterale: “abitante dell’infinito“) è un manga davvero molto conosciuto da cui sono anche stati tratti un artbook illustrato, alcuni romanzi, una serie di animazione composta da 13 episodi e un film live action (dunque con attori in carne e ossa) diretto dal grande regista nipponico Takashi Miike, talmente eclettico da aver diretto film decisamente molto distanti fra di loro come Ichi the Killer, Yattaman – Il film e JoJo’s Bizarre Adventure: Diamond Is Unbreakable Chapter I (e anche il mio episodio preferito in assoluto della serie televisiva Masters of Horror, Imprint).

L’Immortale è ambientato storicamente nella cornice dello shogunato Tokugawa, ultimo governo di tipo feudale del Giappone durato dal 1603 al 1868. Protagonista della storia è il rōnin Manji, in fuga dopo aver ucciso 100 samurai e ora ricercato.

Il titolo dell’opera si riferisce al fatto che nel corpo di Manji viva in simbiosi con lui il verme kessenchu, la cui particolarità è quella di impedire al corpo di Manji di invecchiare. Non solo: grazie a questo parassita, anche le ferite del rōnin si rimarginano con una velocità impressionante; a tal proposito, se c’è qualcuno fra di voi che sta pensando al secondo episodio della terza stagione di Futurama intitolato Un parassita perduto (il titolo originale inglese, Parasites Lost, è decisamente più divertente per via del gioco di parole che purtroppo si perde in italiano che fa riferimento al poema epico Paradise Lost, in italiano Il Paradiso Perduto, di John Milton), non è certo il solo!

Per quanto ciò possa sembrare un grande vantaggio, si tratta in realtà di una maledizione della quale Manji vuole liberarsi, ma tutto ha un prezzo: per farlo, dovrà uccidere 1000 criminali. Nel suo viaggio, Manji sarà accompagnato dalla giovane Rin Asano, unica sopravvissuta della sua famiglia, che gli chiederà di aiutarla a trovarne gli assassini.

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LONE WOLF AND CUB

 

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HELL’S PARADISE: JIGOKURAKU

Una delle opere più recenti del genere, Hell’s Paradise: Jigokuraku è un manga nato nel 2018 dalla mente e dalla mano di Yuji Kaku. Inizialmente, questa opera è stata distribuita in maniera del tutto gratuita su suolo nipponico attraverso Shōnen Jump+, l’applicazione del gruppo Shueisha, mentre nel resto del mondo i contenuti di questa app sono distribuiti da Manga Plus, disponibile sia come piattaforma online che come app per smartphone Android e iOS. Dal 2020, l’intera opera è stata anche raccolta in 10 tankōbon.

Hell’s Paradise: Jigokuraku è ambientato cronologicamente nel Periodo Edo (1603-1868) e vede come protagonista principale un ninja, Gabimaru, che viene catturato durante una missione di assassinio e per questo condannato a morte. Tuttavia, nonostante i tentativi dei carnefici, questi non sono in grado di uccidere lo shinobi.

Il boia, Yamada Asaemon Sagiri, offre quindi a Gabimaru la possibilità di unirsi a un gruppo diretto al regno di Shinsenkyo, un territorio scoperto di recente. Stando alle parole di Asaemon, se il gruppo dovesse riuscire a recuperare l’elisir di lunga vita, Gabimaru potrà essere perdonato. Tuttavia, Asaemon sottolinea che i cinque gruppi precedentemente inviati a Shinsenkyo non hanno mai fato ritorno, suggerendo quindi che qualunque cosa dimori nel mitico regno non sia amichevole con gli stranieri.

Il regno di Shinsenkyo è dunque il vero protagonista della narrazione di Hell’s Paradise: Jigokuraku. La sua natura così strana e misteriosa aggiunge un nuovo elemento al formato classico di altre storie ambientate all’interno dello stesso periodo storico che lascia i lettori nella disperata attesa di leggere il capitolo successivo.

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SAMURAI EXECUTIONER

Conosciuto in terra natia con il nome di Kubikiri Asa, Samurai Executioner è stato creato dalla stessa squadra che ha creato Lone Wolf and Cub, di cui vi ho già parlato in questo stesso articolo; il manga è quindi stato scritto da Kazuo Koike e illustrato da Gōseki Kojima.

Samurai Executioner venne pubblicato per la prima volta fra il 1972 e il 1976 e la serie completa è composta da 14 tankōbon. Il manga è una svolta interessante nel sottogenere sui vagabondi ed è ambientato anch’esso durante il periodo Edo della storia giapponese; l’opera si concentra su Yamada Asaemon, un uomo incaricato di testare le nuove spade per lo shogun, nonché suo boia.

Tuttavia, la narrazione non si concentra in modo particolare sulle vicende che vedono come protagonista principale Asaemon, quanto piuttosto sulle persone che incontra mentre esegue il suo lavoro. Molte delle storie sono presentate dalle ultime parole delle povere anime che finiscono per incontrare la loro fine a causa della lama di Asaemon.

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VAGABOND

Nato nel 1998, Vagabond è un manga scritto e illustrato da Takehiko Inoue, autore, fra le altre opere, anche del celeberrimo manga sportivo incentrato sul basket Slam Dunk. Giunto al tankōbon numero 37, Vagabond è ancora in corso di pubblicazione.

Questo manga è ambientato nel XVII secolo e racconta la storia romanzata del famoso filosofo, scrittore, stratega e guerriero Miyamoto Musashi; come fonte di ispirazione per la sua creazione, Inoue si è basato sul romanzo Musashi, scritto da Eiji Yoshikawa e pubblicato per la prima volta nel Paese del Sol Levante nel lontano 1935.

Dopo essersi unito alla fazione perdente durante la battaglia di Sekigahara, Takezō Shinmen, ferito, sfugge a una morte certa per mano dei sopravvissuti, che ora gli stanno dando la caccia. Mentre scappa, intraprende una missione per diventare più forte. In questo viaggio incontrerà un monaco buddista che fa riconsiderare a Shinmen il suo scopo nella vita e gli conferisce il suo nuovo nome, Miyamoto Musashi.

Anche per chi non conosce la leggenda di Musashi, Vagabond è un’ottima lettura: ogni pagina di questa straordinaria opera è permeata di atmosfera e narrazione magistrali, rendendo quasi impossibile abbandonarla. Il tutto è poi impreziosito ulteriormente dalle meravigliose tavole del Maestro Inoue, così ricche di dettagli e concepite in maniera talmente eccelsa da lasciarvi a bocca aperta.

La storia del periodo feudale giapponese ha agito sia come ispirazione che come sfondo per molte grandi serie di manga. Si spera che Ghost of Tsushima incoraggi i nuovi lettori a esplorare il genere e che possa anche ispirare la creazione di nuove opere che esplorano i miti e l’atmosfera di questo periodo così turbolento della storia giapponese.

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