Storia delle Console – Parte 3: Nintendo e Sega

Pubblicato il 13 Agosto 2020 alle 10:00

L’arrivo della nuova generazione è ormai alle porte ed entro la fine del 2020 vedremo il lancio di PS5 Xbox Series XNintendo nel frattempo segue la sua filosofia di non competere con nessuno e lo Switch prosegue con le sue ottime vendite e il parco titoli che si ampia sempre più a distanza di 3 anni dal lancio. Le cose erano molto diverse agli albori del medium e le console tra cui scegliere non erano così poche. Ma sopratutto, il ruolo di Nintendo non era quello di adesso, a volte quasi defilato.

La terza generazione di console è stata senza di dubbio una delle più influenti della storia e la consacrazione di Nintendo come leader del settore negli anni ’80. Vediamo insieme perché questa generazione fu così importante e come cambiò la storia dei videogiochi. Potete recuperare la prima parte qui e la seconda qui.

La consacrazione di Nintendo nella storia delle console

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La versione originale giapponese del NES: il Family Computer.

Il Nintendo Entertainment System, conosciuto in Giappone come Nintendo Family Computer (abbreviato FamiCom) fu non solo la console che risollevò il mercato dopo il 1983, ma anche quella che dettò il modello di business da seguire da quel momento in poi. Per la prima volta infatti una casa produttrice di console concedeva licenze a sviluppatori di terze parti per progettare giochi per il proprio sistema, creando quindi una competizione per accaparrarsi l’esclusività di certi titoli. Ricordiamo, del resto, che Nintendo mantenne l’esclusività della serie di Final Fantasy almeno fino al sesto capitolo.

La console, lanciata per la prima volta in Giappone nel 1983, fu un successo assoluto fin dal primo momento e dopo un restyling completo del nome e del design estetico, raggiunse l’occidente a partire dal 1985 registrando un aumento di vendite sempre crescente. Alla fine del suo ciclo vitale, il NES (chiamato da molti semplicemente Il Nintendo) sfiorò le 62 milioni di unità piazzate sul mercato.

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Il Nintendo Entertainment System re-immaginato per il mercato occidentale.

La progettazione fu fortemente influenzata dal ColecoVision in quanto uno dei progettisti fu molto colpito dalle potenzialità della console. La parte estetica fu volutamente progettata con un design volto a far somigliare il FamiCom ad un giocattolo. L’intenzione di Nintendo era quello infatti di venderlo come tale: ecco quindi spiegato il design arrotondato, colorato e con controller ergonomici e piccoli. Il design occidentale fu invece chiaramente pensato con altri obiettivi in mente.

Il suo successo non era dovuto soltanto alla sua struttura innovativa e al controller semplice ma intuitivo, ma anche e soprattutto alla qualità e la longevità dei giochi presenti. Con le precedenti console Atari si era abituati a giochi che duravano non più di 10 20 minuti, se non con rare eccezioni. Super Mario Bros., sebbene sia stato il più chiaro esempio, non fu l’unico gioco che risultò rivoluzionario per la sua cura, precisione dei controlli e filosofia di game design. The Legend of Zelda, Metroid, Castlevania, Double Dragon Ninja Gaiden sono soltanto alcuni dei titoli di grandissimo successo che il sistema vide.

Nintendo adottò anche un sistema di protezione delle cartucce che preveniva la riproduzione di giochi di altre regioni. In questo modo l’azienda voleva difendersi dalla pirateria. Da notare inoltre che a coadiuvare il grande successo della console fu il suo prezzo di soli 150 dollari che risultò sicuramente vincente. In Italia fu commercializzata a partire dal Natale 1987 e dopo un inizio incerto e poco caloroso, le vendite migliorarono anche nel nostro paese. Il NES ebbe invece un immediato e grande successo negli Stati Uniti.

Nintendo mantenne la console in produzione fino al 1995, quando ne fu ufficialmente terminata la produzione, nonostante in madrepatria abbia continuato a mantenere attiva l’assistenza per le riparazioni fino al 2007 data l’alta domanda. Il NES è dunque stata una console entrata nell’immaginario collettivo e che divenne sinonimo del videogiocare come lo si intende oggigiorno. Una console che fu capace di sfornare innumerevoli capolavori e dettare standard qualitativi estremamente elevati rispetto al passato. I suoi competitors Sega Atari, pur essendo riusciti ad imporsi con un certo successo sul mercato, non riuscirono mai ad uscire dall’ombra del colosso di Kyoto, né a toccare minimamente le sue vendite e prestigio.

I maggiori competitors di Nintendo: Sega e Atari

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Il Sega Master System, la prima console di successo commerciale di SEGA.

Risalente al 1987, il Sega Master System fu il primo sistema dell’omonima casa a riscuotere un buon successo dopo l’SG-1000. Nonostante le “sole” 13 milioni di unità si dimostrò una console che ebbe una sua nicchia di appassionati e che divenne molto famosa in Brasile a partire dagli anni ’90. Nonostante però questi buoni numeri, essi non bastarono affatto per pensare anche soltanto di scardinare l’eccezionale successo di Nintendo.

Il gioco che fu indubbiamente cavallo di battaglia della console e che ne divenne anche simbolo fu Alex Kidd. Ancora oggi sono in molti gli appassionati che pensando al Master System ricordano con nostalgia e piacere questo platform colorato e intrigante. Anche questo sistema ebbe un design e un nome diverso in Giappone, venendo lanciato con il nome di Sega Mark III. Esso venne totalmente ridisegnato anche per il mercato nipponico e al suo lancio estero ne seguì un altro in madrepatria con l’effettivo nome di Sega Master System. 

Nel tentativo di contrastare quello che sembrava essere una concorrenza sleale da parte di Nintendo, SEGA diede il via ad una controversia legale accusando la compagnia di Kyoto di aver creato le condizioni di un monopolio dell’industria. Questa mossa fu vincente per SEGA che ebbe ragione di Nintendo e che nella generazione successiva vide invece un gran miglioramento della sua immagine e delle vendite della sua console Sega Mega Drive.

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L’Atari 7800.

L’Atari, invece, anche se fortemente ridimensionata dopo il crollo dell’industria del 1983, continuò a produrre console. Dopo un iniziale smarrimento e un accordo saltato con Nintendo per la commercializzazione in Occidente del NES, fece la sua apparizione l’Atari 7800. La console, commercializzata a partire dal 1986, era retrocompatibile con i giochi del 2600 e fu considerata un suo degno successore, al contrario del 5200.

La console doveva avere delle caratteristica molto differenti dal suo predecessore per avere successo: una tecnologia migliore, un prezzo più accessibile e dotata di retrocompatibilità. Nonostante il sistema fosse poi effettivamente superiore al 5800, fallì, così come il Sega Master System ad imporsi sul mercato come rivale di Nintendo, ormai impossibile da fermare.

In definitiva, la terza generazione diede quindi il via effettivo alla progettazione di console sempre più potenti e competitive e spostò l’attenzione ai produttori di videogiochi e alle licenze di terze parti, così come al concepimento di macchine di intrattenimento che fossero più di semplici giocattoli.

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