Spider-Man compie 58 anni – le 5 storie più belle di sempre
Pubblicato il 10 Agosto 2020 alle 09:00
Era il 10 agosto del 1962 quando nelle edicole americane fece capolino il numero 15 di The Amazing Fantasy, un periodico a fumetti pubblicato dalla giovane Marvel Comics. Amazing Fantasy era una rivista antologica che presentava storie di genere horror e fantascientifico scritte da Stan Lee e disegnate da Jack Kirby e Steve Ditko.
Nel numero 15 fece la sua comparsa un personaggio strano, per l’epoca. Un adolescente, con i problemi che tutti i ragazzi di quell’età anno, ma che aveva qualcosa in più: la possibilità di scalare velocemente le pareti di un palazzo e volteggiare tra un grattacielo e l’altro come Tarzan, usando ragnatele sparate dai polsi al posto delle liane.
Spider-Man era stato disegnato da Steve Dikto, dopo alcune bozze proposte dal King of Comics Jack Kirby, che però non piacquero al Sorridente. Il successo fu immediato, tanto che Marvel decise di chiudere Amazing Fantasy e lanciare una testata dedicata al nuovo personaggio: The Amazing Spider-Man. Il resto è, come si suol dire, storia.
In 58 anni l’Arramapicamuri ha fronteggiato innumerevoli nemici, ha subito gravi lutti, si è sposato, ha rinunciato al costume, ha perso i poteri, è stato catapultato in altri Universi, ha combattuto al fianco di moltissimi supereroi e tutt’oggi ci fa compagnia con le sue storie, attualmente narrate da Nick Spencer sulla sua storica testata regolare, edita in Italia da Panini Comics.
Per festeggiare il suo compleanno, Mangaforever vi propone 5 bellissime storie classiche, in rigoroso ordine cronologico.
Se è scritto nel destino (If This Be My Destiny…!)
Stan Lee (testi), Steve Ditko (disegni). Pubblicata nel 1965 su The Amazing Spider-Man #31–#32-#33. Ultima pubblicazione italiana: Super Eroi Classic #43 (RCS Quotidiani, 2018).
Una delle storie più amate della run Lee-Dikto. Se è scritto nel destino è una storia in 3 capitoli dove il Doctor Octopus viene scoperto da Spider-Man mentre ruba alcune apparecchiature high-tech. Ma Doc Ock è anche colui che ha l’unica cura per zia May, gravemente malata a causa di una trasfusione con sangue radioattivo dello stesso Peter.
La storia è famosa soprattutto per la sequenza memorabile in cui un esausto Spider-Man è intrappolato sotto diverse tonnellate di macchinari pesanti, raccoglie le ultime forze per emergere dalle macerie e salvare zia May. Se è scritto nel destino è anche stata tra le prime “saghe” di Spider-Man, organizzata in puntate e consentendo così agli autori di creare una storia più profonda e coinvolgente di quanto non avessero mai fatto prima.
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La fine dell’Uomo Ragno (Spider-Man No More!)
Stan Lee (testi), John Romita Sr. (disegni). Pubblicata nel 1967 su The Amazing Spider-Man #50. Ultima pubblicazione italiana: Eroi Marvel in Bianco e Nero #3 (Panini, 2018).
Spider-Man No More è una storia che ha lasciato il segno, con l’epica immagine del costume gettato nel cassonetto della spazzatura dallo stesso Peter, mentre si allontana sconsolato. La storia vede un Peter Parker esausto a causa degli attacchi di J. Jonah Jameson e di tutta New York che sembra non apprezzarlo.
Decide così di non essere più Spider-Man. La storia ha anche introdotto uno dei più grandi cattivi della Marvel, Kingpin, che sfrutta l’assenza di Spidey per rafforzare il suo impero criminale. Certo, un Kingpin un po’ caricaturale, molto diverso da quello che, parecchi anni dopo, dipingerà Frank Miller nella sua storica run di Daredevil. Ma questa è un’altra storia.
Peter alla fine si rende conto che non può rinunciare a essere un eroe, rubando il suo costume a J. Jonah Jameson, che l’aveva raccolto per farne un personale trofeo e riprendendo la sua carriera come amichevole Ragno di quartiere.
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La notte in cui morì Gwen Stacy (The Night Gwen Stacy Died)
Gerry Conway (testi), Gil Kane (disegni). Pubblicata nel 1973 su The Amazing Spider-Man #121–122. Ultima pubblicazione italiana: Spider-Man Collection #18 (Panini, 2019).
La morte di Gwen Stacy – la prima ragazza di Peter Parker – è probabilmente l’evento tragico più famoso nella storia dei fumetti della Silver Age. Rappresenta il punto di svolta più significativo della carriera di Spider-Man, oltre ad aver segnato uno storico punto di svolta per l’industria dei comics in generale. Spider-Man considera la morte di Gwen il suo più grande fallimento, a parimerito con la morte di zio Ben.
Entrambi gli eventi hanno reso il personaggio ciò che è oggi, sia come Peter Parker che come Spider-Man. Nel contempo, la storia scioccò i lettori dell’epoca e anche gli addetti ai lavori. Non era mai successo che un personaggio di supporto importante venisse fatto fuori, tra l’altro in modo così drammatico.
L’iconico “Snap” che si legge nella vignetta che segna la morte di Gwen ha inaugurato un’era completamente nuova dei fumetti americani, con storie più mature e profonde.
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Il ragazzo che collezionava l’Uomo Ragno (The Kid Who Collects Spider-Man)
Roger Stern (testi), Ron Frenz (disegni). Pubblicata nel 1984 su The Amazing Spider-Man #248. Ultima pubblicazione italiana: Marvel Omnibus #101 (Panini, 2019).
Sebbene non sia una delle più tipiche avventure di Spider-Man, The Kid Who Collects Spider-Man è una delle storie più belle e struggenti che ha come protagonista l’Arrampicamuri. La trama si concentra su un ragazzino di nome Tim Harrison, che è anche un grande fan di Spider-Man e a cui Spider-Man stesso va a fare visita dopo aver scoperto che è un malato terminale.
I due condividono vari aneddoti e storie, con Peter toccato dall’ottimismo e dall’apprezzamento di Tim nei suoi confronti. Prima di andarsene, Tim chiede improvvisamente a Spider-Man di rivelare la sua identità, cosa che Peter non esita a fare, spiegando al ragazzo come la morte di zio Ben lo abbia indotto a diventare un supereroe, mettendo i suoi poteri a disposizione dei più deboli.
I due si scambiano un abbraccio in lacrime prima che Peter vada via. Una delle letture più toccanti della Marvel, che incarna perfettamente ciò che rappresenta Spider-Man, rendendo la storia un tassello essenziale per tutti i fan dell’Uomo Ragno.
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L’ultima Caccia di Kraven (Kraven’s Last Hunt)
John Marc DeMatteis (testi), Mike Zeck (disegni). Pubblicata nel 1987 in 6 parti sulle testate dedicate a Spider-Man: Web of Spider-Man, Amazing Spider-Man, Spectacular Spider-Man. Ultima pubblicazione italiana: Spider-Man: L’ultima caccia di Kraven – edizione definitiva (Panini, 2019).
Distribuito in sei numeri su tre diversi titoli di Spider-Man, l’Ultima Caccia di Kraven è da molti considerata la più bella storia dell’Uomo Ragno. E’ un fumetto dalle atmosfere cupe, profondamente introspettivo. Kraven è magistralmente dipinto come uno dei cattivi più complessi e disturbati nell’intera gallassia dei villain di Spider-Man.
La storia lo vede sconfiggere l’Arrampicamuri, sedarlo e seppellirlo vivo, per poi prenderne il posto nei panni di Spider-Man, diventando una sorte di antieroe brutale e individualista. Intanto Peter si sveglia e si ritrova sepolto, ma la sua voglia di vivere, alimentata dal desiderio di tornare da sua moglie Mary Jane, gli permette di uscire dalla tomba e affrontare Kraven.
Nonostante abbia battuto fisicamente Spider-Man, Kraven si rende presto conto che la definizione di “eroe” di Spider-Man è molto diversa dalla sua. Ciò lo spinge a desistere e spararsi a morte con un fucile. In uno dei momenti più inquietanti del fumetto mainstream americano, il suicidio di Kraven rivela il vuoto interiore del personaggio, nascosto sotto una facciata spietata e ossessionata dalla vittoria. Un capolavoro senza tempo.