Lovecraft Country – recensione della serie che va oltre l’horror

Pubblicato il 31 Ottobre 2020 alle 16:00

Lovecraft Country arriva oggi su Sky Atlantic e NOW TV.

Titolo originale: Lovecraft Country

Genere: drama, horror, supernatural

Episodi: 10, di 60 minuti ca. ciascuno

Creata da: Matt Ruff

Cast: Jurnee Smollett, Jonathan Majors, Aunjanue Ellis, Abbey Lee, Jada Harris, Wunmi Mosaku, Michael Kenneth Williams

Produzione: Monkeypaw Productions, Bad Robot Productions, Warner Bros. Television

Distribuzione Italia: Sky Atlantic, dal 31 ottobre 2020

Federico Vascotto
Federico Vascotto
2020-10-31T16:00:53+00:00
Federico Vascotto

Lovecraft Country arriva oggi su Sky Atlantic e NOW TV. Titolo originale: Lovecraft Country Genere: drama, horror, supernatural Episodi: 10, di 60 minuti ca. ciascuno Creata da: Matt Ruff Cast: Jurnee Smollett, Jonathan Majors, Aunjanue Ellis, Abbey Lee, Jada Harris, Wunmi Mosaku, Michael Kenneth Williams Produzione: Monkeypaw Productions, Bad Robot Productions, Warner Bros. Television Distribuzione Italia: Sky Atlantic, dal 31 ottobre 2020

Esistono tanti tipi di orrore, così come nella vita, in Lovecraft Country, la nuova serie HBO che arriva per Halloween dal 31 ottobre su Sky Atlantic e in streaming su NOW TV.

C’è quello sovrannaturale, indipendente dall’uomo e da ciò che può controllare – a meno che non abbia qualche capacità al confine con l’intellegibile. C’è quello della guerra, spesso deciso dagli uomini al potere e di cui il popolo subisce le decisioni, e di nuovo l’uomo comune si trova indifeso e impotente. E infine c’è l’orrore umano, quello più pericoloso di tutti: quello che nasce quasi sempre dalla paura verso l’altro, il diverso, che sia per etnia, orientamento sessuale o altro.

Dopo avervi presentato i primi cinque episodi, torniamo allora a parlare di Lovecraft Country in occasione dell’arrivo su Sky e dopo aver visto l’intera stagione in anteprima, per dirvi che si tratta di una serie tv che va oltre l’horror, ma che non è per tutti. Questo principalmente a causa della mescolanza di sottogeneri dell’orrore che il serial visita da un episodio all’altro, che potrebbe destabilizzare lo spettatore, tanto quello meno avvezzo quanto quello appassionato.

Lovecraft Country – l’origine dell’orrore

Lovecraft Country si basa sull’omonimo romanzo di Matt Ruff – in uscita per la prima anche in Italia in questi giorni con Piemme Edizioni – adattato per la tv da Misha Green (Underground), prodotta da due nomi che non hanno bisogno di presentazioni, J.J. Abrams e Jordan Peele. La Green e Peele sono stati due tra gli autori più attenti alla tematica del razzismo verso le persone di colore negli ultimi anni, e questa collaborazione sfrutta appieno il materiale di partenza – il romanzo di Ruff così come quelli del Maestro dell’Orrore H.P. Lovecraft – per proporre una storia che mescola generi e sottogeneri, proponendo un quadro complessivo suggestivo e affascinante.

La serie, raccontando del viaggio attraverso l’America razzista degli anni ’50 di un giovane ragazzo di colore (Atticus) e della sua famiglia, mostra un orrore che sembra provenire direttamente dai romanzi di H.P. Lovecraft. Inizierà così uno spaventoso viaggio per tutti i protagonisti, insieme e da soli, che dovranno fare i conti con gli orrori della segregazione razziale e con dei misteriosi e terrificanti mostri sovrannaturali.

Lovecraft Country – dove la magia è di casa

lovecraft country

Tanto la letteratura – come strumento di apertura delle menti – quanto la magia – come mezzo di potere da esercitare soprattutto per propria salvezza e a proprio vantaggio – sono due elementi centrali in Lovecraft Country. Una magia che si muove fra il woodoo, i più classici incantesimi e maledizioni, sfiorando addirittura lo sci-fi dei viaggi nel mondo, di altri mondi e alieni. E’ come se il serial prendesse ispirazione da cult seriali come I Confini della Realtà (soprattutto il reboot di Peele, guarda un po’), ma anche da film come Indiana Jones, I Goonies o dalla più classica delle Case Infestate per attingere dal loro immaginario, senza però dimenticare mai la propria identità.

Un’identità molteplice ma fedele a se stessa e al proprio credo. La religione è infatti un elemento importante del racconto, poiché legata alla magia e all’inspiegabile, a qualcosa che è “sopra di noi” e del nostro controllo.

I personaggi sono la chiave per arrivare ai generi e sottogeneri di Lovecraft Country. Da Atticus Black, interpretato da Jonathan Majors, un ragazzo che torna dalla guerra e va dagli zii e dalla cugina più piccola, mettendosi poi in un viaggio on the road per ritrovare il padre… scomparso? Solamente attraverso gli orrori scoprirà la verità. Letitia “Leti” Dandrige, interpretata da Jurnee Smollett (già protagonista di Underground), amica d’infanzia di Atticus e donna determinata a far sentire la propria voce, pur essendo una grande combinaguai vista sempre come la “pecora nera” della famiglia. Soprattutto dalla sorella, Ruby Dandridge, interpretata da Wunmi Mosaku, quella coscienziosa, prudente e affidabile… almeno finché non si lascerà andare all’orrore e le conseguenze potrebbero essere disastrose.

Dal lato familiare di Atticus c’è Zio George Black, interpretato da Courtney B. Vance, buono, generoso, di mente aperta e grande appassionato di libri – tanto da curare una guida per i viaggi delle persone di colore attraverso l’America. Con lui la moglie Hippolyta Black, interpretata da Aunjanue Ellis, che fin dal nome datole dalle stelle testimonia uno spirito avventuriero non da poco, non le piace essere tenuta all’oscuro delle cose e riserverà non poche sorprese. E Montrose Freeman, interpretato da Michael Kenneth Williams, il padre di Atticus, un genitore spesso assente, poco affettuoso, che ha i suoi demoni interiori che lo hanno portato a comportarsi così col figlio.

Lovecraft Country – bianco e nero

Non poteva mancare la parte bianca della storia in Lovecraft Country. Christina Braithwhite, interpretata da Abbey Lee, e William, interpretato da Jordan Patrick Smith, sono due bianchi e biondi suprematisti cui Atticus va incontro, ma che potrebbero nascondere grandi segreti e rivelazioni sulla sua famiglia. Così come la magia bianca e la magia nera sono due entità che si confondono, si mescolano, si cercano, si attraggono e si respingono. Per riflettere sulla condizione delle persone di colore negli anni ’50 come oggi, e come aveva già fatto meravigliosamente lo scorso anno la serie “manifesto” – che era anche molto altro, e partiva da un genere, proprio come Lovecraft CountryWatchmen di Damon Lindelof. Per non dimenticare ma soprattutto per far emergere l’orrore di oggi.

Lovecraft Country propone quindi un racconto alternato, che balza da un’atmosfera e un tono narrativo all’altro, tra splatter, adventure, horror puro e ibridato, destabilizzando lo spettatore ma proponendogli anche un appuntamento settimanale imperdibile che lo intrattenga in modo diverso ma circoscrivibile in un quadro generale coeso. Se avrà un seguito, la serie dovrebbe essere antologica, ma proprio per le caratteristiche appena ricapitolate siamo già pronti a un seguito di questo viaggio nell’orrore.

Recuperate “Cthulhu. I racconti del mito” di H.P. Lovecraft!!

In Breve

Giudizio Globale

8.5

Sommario

Una serie non per tutti ma che mescola tantissime ibridazioni interessanti dell'horror per raccontare tanti tipi di orrore, anche quello della guerra e razziale, in uno spaccato orribile e sincero dell'America degli anni '50.

8.5

Punteggio Totale

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