Chew vol. 4 – Recensione
Pubblicato il 29 Giugno 2012 alle 11:40
Tornano le avventure spassose e strampalate dell’agente cibopatico Tony Chu in un nuovo volume della saga Image di John Layman e Rob Guillery ormai fenomeno di culto negli Stati Uniti e pubblicata in Italia da Bao Publishing!
Chew vol. 4 – Flambé
Autori: John Layman (testi), Rob Guillery (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: USA
Genere: Fantascienza
Prezzo: € 13,00, 16 x 24, pp. 128, col.
Data di pubblicazione: marzo 2012
Quando l’Image, l’etichetta creata da Todd McFarlane, Jim Lee e altri transfughi della Marvel nei primi anni novanta, iniziò le sue pubblicazioni si concentrò su materiale supereroico contrassegnato da uno stile grafico ipercinetico, senza porre grande attenzione nei confronti dei testi. Fu almeno questo il punto debole evidenziato dalla critica che, con l’eccezione di Spawn, considerò la maggior parte delle serie Image brutte copie di quelle Marvel e DC.
Ma le cose sono cambiate e ormai la casa editrice ha ampliato la gamma delle sue proposte e i supereroi rappresentano solo una parte del catalogo. E non mancano comics anti-convenzionali e sperimentali che potrebbero essere definiti underground. Per esempio, Chew, il bizzarro serial di John Layman e Rob Guillery, appartiene certamente alla seconda categoria e nel giro di poco tempo è divenuto un fenomeno di culto. E bisogna poi citare il fatto che il comic-book ha vinto un Eisner Award e basta questo per capire che non abbiamo a che fare con un fumetto qualsiasi.
Protagonista indiscusso della serie è Tony Chu, agente impegnato a risolvere vari casi criminosi. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che Toni è un cibopatico: ha la capacità, cioè, di ricevere sensazioni psichiche da ciò che mangia e usa sovente tale dote poiché i reati con cui ha a che fare sono di natura culinaria. Il cibo è, infatti, la tematica ricorrente nel comic-book. Come se non bastasse, un’epidemia aviaria ha spinto le autorità a mettere fuori legge ogni tipo di pollame ma non mancano organizzazioni senza scrupoli che trafficano in polli o in alimenti ad essi collegati che costituiscono un pericolo potenziale per la salute dei cittadini.
Queste erano le premesse della saga imbastita da Layman e ora, giunti al quarto volume che include i nn. 16-20 della testata originale, le cose si complicano, poiché l’autore ha abilmente inserito molte trame e sottotrame che presumibilmente non si concluderanno subito. In questo tp, per giunta, c’è l’ennesima stranezza: di punto in bianco appare una scritta nel cielo che nessuno è in grado di leggere e interpretare. E’ la prima avvisaglia di un’invasione aliena? L’annuncio dell’imminente fine del mondo? Peggio ancora, un ulteriore problema provocato dall’epidemia?
Tony dal canto suo affronterà mascalzoni, bambini mostruosi, orribili creature, e se la vedrà con il suo superiore (che inizia a comportarsi in maniera incomprensibile e forse intende farlo fuori per ragioni enigmatiche) e con il suo partner di lavoro, un essere bionico dal carattere poco accomodante. E dovrà per giunta collaborare con la sorella mentre i rapporti con la sua ragazza diventano più difficili. E pure la figlia di Tony inizierà ad assumere un ruolo di primo piano nelle story-line.
Il curioso mix di fantascienza e umorismo nero, con elementi horror, è ciò che più colpisce di Chew; così come colpisce l’indulgere compiaciuto di Layman nei dettagli più ributtanti (il che mi ricorda un serial Vertigo come The Exterminators) e i testi sono incisivi e spiazzanti, con influssi delle sit-com, dei romanzi pulp e del cinema indipendente americano. Fondamentalmente, Chew è una riuscita satira delle ossessioni salutiste e dei timori legati all’ambiente che tormentano la società occidentale. Anche la parte grafica è valida e Rob Guillery visualizza situazioni e character sopra le righe amalgamando pop-art, cartoon e suggestioni underground con abilità e impostando in maniera inventiva il lay-out. Insomma, se non conoscete Chew dovreste colmare la lacuna e questo tp costituisce un buon punto di partenza per il neofita. Da provare.