Cursed: Nimue, Merlino, il cervo e la tradizione letteraria
Pubblicato il 24 Luglio 2020 alle 14:00
La nuova serie Netflix Cursed (con protagonista la giovane Nimue) è stata subito accolta con entusiasmato dai fan, che hanno apprezzato la sua capacità di innovare il mito arturiano, prolifero e appassionante dal Medioevo a oggi.
Tra le tante varianti (partendo dallo schema ben consolidato del canone arturiano) portate dalla serie, risaltano comunque i riferimenti ai testi “canonici” della leggenda arturiana, quel Lancelot – Graal (o Ciclo della Vulgata) andato a formarsi tra gli anni ’15 e ’35 del XIII secolo.
Scopriamo insieme le origini letterarie del mito e l’importanza della figura del cervo (sicuramente ben notata dai folkloristi!) partendo da una scena concreta della serie!
ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER: PER GODERE PIENAMENTE DELL’ARTICOLO È CONSIGLIATA LA PIACEVOLE VISIONE DELLA SERIE!
IL CICLO IN BREVE
Composto (tesi più accreditata presso gli studiosi) da testi di diversi autori organizzati poi da uno (o più) architetti, il Lancelot – Graal rappresenta la summa delle storie arturiane (scritte e circolanti già da secoli prima) narrando l’origine del Graal, il suo arrivo in Bretagna, la storia di Merlino e l’ascesa di Artù, gli exploit e gli amori dei cavalieri (tra cui spiccano prima Galvano e poi Lancillotto) fino al ritrovamento del Graal e l’implosione del regno.
Questa, in breve, la struttura del ciclo:
- Storia del Santo Graal (Estoire del Saint Graal)
- Merlino (Merlin)
- Seguito del Merlino (Suite Merlin)
- Lancillotto (Lancelot)
- Ricerca del Santo Graal (Queste del Saint Graal)
- Morte di re Artù (Mort le roi Artu)
Per scoprire i manoscritti, vi rimandiamo al sito del The Lancelot-Graal Project, ambizioso data-base dei manoscritti del Ciclo.
Tralasciando le tante questioni (tematiche e filologiche) dietro ai romanzi, poniamo l’attenzione sul nucleo centrale del Ciclo, ovvero il Seguito del Merlino e il Lancillotto, chiamando in causa specialmente episodi della Suite Merlin.
Per gli appassionati (e non), sarà presto disponibile per la prima volta una tradizione italiana del Ciclo della Vulgata, curata da esperti studiosi di materia arturiana ed edita da Einaudi.
MERLINO E NIMUE
Come abbiamo potuto vedere, la serie propone un innovativo rapporto fra Nimue (nome che, lo ricordiamo, si è stabilizzato al giorno d’oggi grazie alla grande influenza dell’opera di Malory, riscrittura a sua volta di una riscrittura del Ciclo “contaminato” da materia tristaniana) e Merlino: non più, come vediamo nella Suite, amanti, bensì padre e figlia.
Nel testo francese, la nostra Nimue (chiamata Viviane o Niniane) è una giovane fanciulla che attrae un ben più vecchio Merlino, conscio del tutto del tragico destino che lo attende.
Una volta appresa l’arte della magia infatti (attributo di Merlino proprio qui evidente per la prima volta nel Ciclo) la fanciulla lo imprigionerà per sempre; Merlino tornerà protagonista poco dopo solo come voce, prima di uscire completamente di scena.
Gli eventi ci mostrano quindi il “vecchio saggio” Merlino, completamente in balìa di Nimue e vittima delle più potenti delle forze: l’amore. Meno marcatamente, nel corso di questa prima stagione di Cursed ritroviamo lo stesso schema, questa volta però con l’amore passionale sostituito ad un amore genitoriale.
LA MAGIA E IL CERVO
Scovata questa variante, originata comunque dalla tradizione, perché dobbiamo ritenere importante la presenza del cervo nel primo episodio di questa prima stagione? Tra le tante opportunità di analisi, uno su tutti: quel cervo potrebbe essere Merlino.
Tra le tante metamorfosi (che noi oggi chiameremmo più “camuffamenti”) solo una volta Merlino si metamorfizza in animale: nella Suite, più libera (rispetto al Merlino, dove forte è la visione cristianizzante) di aprirsi al meraviglioso di origine “pagano”.
Nell’episodio in questione, tra l’altro tutto basato sulla metamorfosi e sul tema del doppio, Merlino si presenta al cospetto di Giulio Cesare (evidente anacronismo) come un cervo dalle grandi corna e dalla zampa bianca, per alleviare il tormento del condottiero dopo un misterioso sogno rivelatorio (che potrà spiegare, a detta del cervo, solo “l’uomo selvaggio”, sempre Merlino).
Senza soffermarci troppo sull’episodio (che vede Giulio Cesare tradito da una moglie lussuriosa, amante di giovani travestiti da sue ancelle, e lo stesso Cesare sposare poi quello che diventa il suo siniscalco, in realtà una giovane e coraggiosa fanciulla) basterà sottolineare il forte collegamento fra il cervo e la magia/mondo soprannaturale.
Così, pensare a quel cervo come Merlino non sembra così assurdo, viste anche la sua capacità di vedere il passato e il futuro (nonostante nella serie abbia detto di aver perso questo dono). Certo, rovinerebbe il momento rivelato di metà serie, ma la presenza è troppo suggestiva ed invita alla formulazione di questa ipotesi.
Metamorfosi di Merlino o meno, quel cervo “inizia” la nostra protagonista a quello che è il suo destino, al mondo magico, con un simbolismo arcaico: ulteriore apprezzato riferimento alla tradizione letteraria e al foklore.