Le Bizzarre Avventure di JoJo: buon compleanno Hirohiko Araki
Pubblicato il 7 Giugno 2020 alle 15:00
Il celebre mangaka compie oggi 60 anni (l’autore è infatti nato il 7 giugno 1960 a Sendai).
La carriera prima di JoJo
Ammirato da opere come Ai to Makoto di Ikki Kajiwara (trasformato anche in un film ad opera di Takashi Miike nel 2012), Araki, a differenza di altri suoi colleghi, faticò a trovare il suo posto tra i giovani talenti della sua generazione: durante un viaggio a Tokyo per portare una sua creazione, dopo essersi spaventato per l’imponenza dell’edificio di Shogakukan, decise di rivolgersi a Shueisha, dove però l’editor criticò ogni pagina del suo lavoro, pur riconoscendo in Araki il potenziale per diventare un mangaka.
In effetti lo stile di Araki era potenzialmente in contrasto con quello delle riviste Shueisha: Araki ha spesso citato il terribile signor Torishima (editor di Akira Toriyama e fonte d’ispirazione per il personaggio del dott. Mashirito), che puntava ad avere stili di disegno che spingessero il consumatore all’acquisto della rivista già solo dalla copertina.
In ogni caso il talento poi venne a galla e, sopratutto, fu riconosciuto al Premio Tezuka del 1980, dove Araki presentò lo one-shot a tema western Buso Poker (Poker Armato, che trovate nel volume Gorgeous Irene pubblicato da Edizioni Star Comics).
Dopo altre opere che ne hanno segnato la carriera come Baoh, Araki comincia l’opera che lo porterà ad entrare nella storia del manga, Le bizzarre avventure di JoJo.
Prima di girare pagina, fate vostro l’universo di Araki con questa raccolta completa di opere Il bizzarro universo di Hirohiko Araki: Magical B.T.-Gorgeous Irene-Baoh-Under execution under jailbreak
Le Bizzarre Avventure di Jojo
Il 1 gennaio 1987 su Weekly Shonen Jump faceva la sua apparizione il primo capitolo di Jojo no kimyō na bōken, che avrebbe dato vita ad una delle serie più longeve del fumetto giapponese.
Jonathan Joestar vive a Liverpool sul finire del XIX secolo ed è il figlio di lord George Joestar I. Questi adotta Dio Brando, figlio di Dario Brando, uno sbandato che lo stava derubando a seguito di un incidente e che lui crede gli abbia salvato la vita.
Dio, per ricompensare la generosità di lord Joestar, vuole ucciderlo e impadronirsi del casato dei Joestar. Scoperto, usa su di sé la “Maschera di Pietra”, un artefatto di origine azteca in grado di trasformare l’uomo in un vampiro immortale. Per affrontarlo, Jonathan apprende la tecnica delle “onde concentriche” da Will Antonio Zeppeli, grazie alla quale può scontrarsi con zombie e cavalieri medievali evocati da Dio Brando.
Da questo primo capitolo, denominato poi Phantom Blood, cominciano vari capitoli del manga, ognuno dei quali ha come protagonista un discendente di Jonathan (anche se per vie spesso traverse): Stardust Crusaders, il terzo, diviene presto l’emblema del manga stesso, grazie all’introduzione di ciò che farà di JoJo, insieme allo stile, un punto di riferimento: lo Stand, inizialmente legato ai tarocchi, ma con le serie successive sempre più slegato a tale concetto.
Con il tempo Le Bizzarre Avventure di JoJo ha conquistato sempre più consensi (io stesso ho cominciato a leggerlo solo quando era iniziata la terza serie del manga nella prima edizione di Edizioni Star Comics), diventando anche un fenomeno pop grazie alle pose assurde dei suoi personaggi, che i fan non temono di ripetere anche nella realtà durante i loro raduni.
Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il manga è ancora in corso con Jojolyon e negli anni Araki ha saputo innovare la sua saga, anche se forse il livello di serie come quelle centrali non sarà più raggiunto; quindi non dubitiamo che avremo presto tante altre storie della famiglia Joestar da leggere e di cui appassionarci.
Non conoscete la saga? Iniziatela con Jojonium: 1