Vampire State Building di Ange e Charlie Adlard | Recensione
Pubblicato il 24 Giugno 2020 alle 16:00
Il disegnatore di The Walking Dead alla prova dei vampiri.
Autori: Ange (testi), Charles Adlard (disegni)
Casa Editrice: Saldapress
Genere: horror
Provenienza: Francia
Prezzo: € 19,90, pp. 120, colore., copertina rigida
Data di pubblicazione: 25 giugno 2020
Terry Fisher, un giovane soldato in procinto di partire per una missione di guerra, incontra i suoi amici in cima all’Empire State Building per una festa d’addio. Ma improvvisamente una legione di vampiri attacca il grattacielo e massacra i suoi occupanti.
Inseguito per i 102 piani divenuti una trappola mortale, Terry cercherà di resistere e, prima che l’abominevole esercito dei non-morti si riversi in città, lui e i suoi compagni dovranno affrontare il terribile dio vampiro U’tluntla, murato nell’edificio fin dal giorno della sua costruzione e ora pronto a scatenare sull’umanità la sua terribile vendetta.
I vampiri sono un tema che affascina da sempre l’essere umano, anche nel mondo del fumetto; se i manga conoscono Vampire Knight di Matsuri Hino o Don Dracula di Osamu Tezuka, anche il mondo dei comics ha conosciuto vari esponenti, tra cui American Vampire e I… Vampire, tutti e due fumetti di casa DC Comics.
Questa volta tocca al fumetto europeo, o, per essere più precisi, francese, mettersi alla prova con questa tematica e la prova, purtroppo, non è del tutto riuscita.
Se siete appassionati di film di azione come Die Hard – Trappola di Cristallo, l’ambientazione non vi sarà nuova; solo che questa volta, invece del grattacielo Nakatomi di Los Angeles, abbiamo l’Empire State Building, in cui i nostri protagonisti, un gruppo di ragazzi, si ritrovano prigionieri di una setta di indiani vampiri.
Qui sta il primo difetto del fumetto: Hamatsa è in effetti realmente il nome di una società segreta dei Kwkwaka’wakw, una popolazione indigena della costa nordoccidentale del Pacifico, nelle Americhe. E elaborare un mito dei nativi americani è una buona trovata per dare una variante al lettore rispetto ai classico mito del vampiro europeo che arriva in America.
Purtroppo questo elemento interessante è citato all’inizio e poi dimenticato bellamente (eccetto che nell’ultima pagina, per dare un minimo di suspense e di finale aperto), quando invece un suo approfondimento avrebbe potuto dare un tono meno scontato alla trama.
Ed invece la trama è abbastanza scontata, soprattutto se avete visto molti film action con la stessa ambientazione; i personaggi purtroppo sono anch’essi monodimensionali, soprattutto i due ragazzi protagonisti, che da bravi ex fidanzati pian piano scopriranno che il loro amore è ancora forte.
Se la caverebbero meglio i vampiri, se si lasciasse loro il giusto spazio, soprattutto al loro dio, che magari avrebbe portato una ventata d’aria nuova ad una sceneggiatura che certo non entusiasma il lettore (senza parlare del fan amante del mondo dei vampiri). E il fatto che in originale l’opera è composta da due soli volumi, editi da Soleil, non può certo essere considerata una giustificazione, stante che è lo sceneggiatore che deve decidere i tempi e i modi della storia.
Dal lato artistico, troviamo l’apprezzato Charles “Charlie” Adlard, noto al grande pubblico per la serie, in Italia sempre per Saldapress, The Walking Dead di Image Comics (ma apprezzato anche in altre opere come Giudice Dredd e Armitage).
Qui Adlard si confronta anche con il colore, che riesce a dare una nota in più al tratto essenziale dell’autore. Sicuramente il lato artistico è la parte migliore di questo volume.
L’edizione di saldapress contiene alcuni materiali extra, tra cui delle illustrazioni, layout e matite.
Comprate Vampire State Building
In Breve
Storia
6,0
Disegni
7.0
Sommario
Se vi piacciono le storie di vampiri ne troverete di più profonde; Vampire State Building è una lettura piacevole, ma che non lascia il segno. Peccato per Adlard, che avrebbe meritato di meglio.