One Piece: 10 stranezze sui Frutti del Diavolo
Pubblicato il 24 Aprile 2020 alle 11:00
One Piece ha una storia editoriale lunga 20 anni grazie alla quale si è costruito una solidissima fan base e che ha pochissimi buchi nella trama. Eiichiro Oda è un maestro nel mescolare tantissime tipologie ed elementi narrativi differenti in una singola storia, con riferimenti a cinema, musica, letteratura classica, storia e potentissima denuncia sociale, il tutto infarcito da un senso dell’umorismo particolarmente marcato che pervade l’intera opera, anche nei momenti più drammatici.
Come saprete già di certose state leggendo questo articolo, il protagonista di questa mirabolante Odissea contemporanea è Monkey D. Luffy, un ragazzo che ha mangiato uno dei tantissimi e ancora oggi misteriosi Frutti del Diavolo.
Questi Frutti donano capacità straordinarie e spesso decisamente bizzarre a chi li ingurgita, anche se il rovescio della medaglia è la perdita perenne della capacità di nuotare, e sono il vettore attraverso il quale viene veicolata la maggior parte degli elementi fantastici presenti nel manga, ma rappresentano anche un concetto pieno di incoerenze.
In questo articolo speciale di approfondimento, scopriremo insieme quali siano i misteri, i fattori che hanno ancora oggi poco senso e quelli che possono risultare anche incoerenti fra di loro che riguardano questi misteriosi Frutti. Siete pronti a iniziare insieme a me questo nuovo viaggio all’interno del magico mondo di One Piece? Allora seguitemi, pirati!
COSA STABILISCE IL REPERTORIO DI MOSSE SPECIALI EFFETTUABILI GRAZIE AI POTERI CONFERITI DAI FRUTTI DEL DIAVOLO?
Come ho già accennato, molte meccaniche legate ai Frutti del Diavolo sono ancora oscure, e mentre per alcuni le loro particolarità sono ben chiare e univoche come, ad esempio, nel caso di Luffy, altri utilizzatori possono contare su tecniche talmente differenti fra di loro da sembrare quasi legate a due diversi Frutti del Diavolo, come la Principessa Viola.
Come certamente ricorderete, Viola fa la sua comparsa durante la Saga di Dressrosa; la ragazza ha mangiato il Giro Giro no Mi, Frutto di tipo Paramisha, che le permette di guardare attraverso gli oggetti e di leggere la mente di altre persone. Ma non mi sto riferendo a questo.
Come potete vedere nell’immagine che trovate poco più in alto, la ragazza è anche in grado di produrre una singola lacrima per occhio che cresce fino a trasformarsi in una balena che attacca gli avversari. Ma in che modo questa capacità è collegata con quella primaria del Giro Giro no Mi?
Ma non è tutto! Perché i fili prodotti da Doflamingo sono così resistenti da risultare in pratica indistruttibili? Perché Buggy può volare solo quando i suoi piedi sono a terra? Perché lo Yami Yami no Mi di Barbanera è in grado di disattivare temporaneamente i poteri di un altro utilizzatore di Frutti del Diavolo?
In apparenza, sembrerebbe semplicemente che un Frutto del Diavolo sia forte quanto la creatività del suo utilizzatore, ma in realtà dipende fortemente da come si sente l’autore Eiichiro Oda quando ne inventa uno. Tuttavia, sarebbe bello poter essere in grado, un giorno, di comprendere appieno qualsiasi aspetto che riguarda i Frutti del Diavolo, inclusa la loro effettiva origine.
PERCHÉ CARIBOU È UN ROGIA, MA KATAKURI È UN PARAMISHA?
Come già saprete di certo, i Frutti del Diavolo possono essere classificati in tre grandi sottocategorie: gli Zoan possono far trasformare parzialmente o completamente in animali reali o mitologici, i Rogia permettono di creare e manipolare un certo elemento di cui è anche composto il corpo del portatore e infine i Paramisha sono i più diversificati, con alcuni che conferiscono poteri quantomeno bizzarri e altri che cambiano la composizione e la struttura stessa dei corpi di chi la ha mangiati.
Tuttavia, la classificazione di alcuni Frutti del Diavolo risulta poco chiara e appare addirittura incongruente: ad esempio, Caribou, un pirata della Grand Line, può trasformarsi completamente in una palude di fango e Katakuri può annullare i danni al suo corpo trasformandolo completamente in mochi, e può anche crearlo, poiché ha già risvegliato il reale potenziale del suo Frutto. Il cosiddetto “risveglio” consiste nella capacità di un utilizzatore dei poteri derivanti dall’ingestione di un Frutto del Diavolo di influenzare con il proprio potere non solo il suo corpo, ma anche l’ambiente circostante.
Detto questo, sorge spontanea una domanda: perché Caribou, un personaggio certamente minore, è un Rogia, mentre Katakuri no? Perché Galdino, alias Mr. 3, può creare la cera dal nulla, ma Luffy non può fare la stessa cosa con la gomma, nonostante il fatto che siano entrambi dei Paramisha?
LA RISATA DI ALCUNI UTILIZZATORI
C’è un modo per scoprire se un personaggio è più di un villain che vive sullo sfondo della narrazione di One Piece, e quel metodo è verificare se hanno la loro risata unica.
Dallo “Shishishi” di Luffy allo “Shashasha” di Arlong fino allo “Shurororo” di Caesar Clown, sono tutti esilarantemente diversi! Ma ci sono alcuni utilizzatori di Frutti del Diavolo la cui risata corrisponde perfettamente all’onomatopea o al vocabolo giapponese che dà il nome al Frutto stesso.
Alcuni esempi di questo bizzarro fenomeno sono il frutto Gura Gura dell’ormai defunto Barbabianca e la sua risata “Gurarara“, Perona con il suo frutto Horo Horo e la sua risata “Horohorohoro“, e il frutto Kuku Kuku dello chef di Big Mom Streusen che si abbina perfettamente alla sua risata “Kukukuku“. Ma perché solo alcuni utilizzatori dei Frutti del Diavolo hanno questa risata che riprende il nome del Frutto, mentre gli altri no?
COSA, DI PRECISO, DISATTIVA I POTERI DEI FRUTTI DEL DIAVOLO?
Probabilmente l’aspetto più ovvio riguardo ai frutti del Diavolo è quale sia di preciso la loro debolezza. Sulla carta, sappiamo che mangiarne uno rende il corpo incredibilmente pesante in acqua, il che si traduce nell’incapacità di nuotare.
Cosa questo significhi di preciso, però, varia da volume a volume: inizialmente significava che gli utilizzatori dei Frutti del Diavolo non potevano nuotare e, per questo, rischiavano di annegare in mare; in seguito, però, Oda ci ha detto che perdono tutta o in gran parte la resistenza e che, per questo, non possono nemmeno muoversi nell’acqua di mare; ora, invece, prevale l’idea che perdano tutta la resistenza solo quando superano la vita in “acqua ferma”. Quindi pioggia, onde e acqua in movimento non li influenzano affatto. Ma abbiamo visto molti esempi che dimostrano il contrario e non ci fanno nemmeno iniziare su Karouseki, il metallo infuso di “energia del mare”.
COME SI SPIEGA LA TECNICA MIZU LUFFY?
Alla luce di quanto detto nel paragrafo precedente, analizziamo insieme un particolare fenomeno che sembra non avere una spiegazione precisa.
Luffy utilizza una particolare forma chiamata Mizu Luffy durante il suo combattimento contro il Mr. 0, ovvero Crocodile, il quale ha mangiato il Frutto del Diavolo di tipo Rogia Suna Suna No Mi, che lo rende un Uomo di Sabbia.
Anche senza usare contro di lui l’Haki dell’Armatura, che non era ancora stato rivelato a quel tempo in One Piece, Crocodile non poteva comunque essere danneggiato, a meno che non si bagnasse la sabbia di cui è composto il suoi corpo.
Dunque, alla luce di questo, Luffy riempie il suo corpo con una enorme quantità di acqua in un raro esempio di furbizia sul campo di battaglia e finisce per battere l’ex Shikibukai.
Ma come fa il corpo di Luffy a resistere a tutta quell’acqua? Come abbiamo detto prima, è l’acqua, non necessariamente di mare, che prosciuga la resistenza di un utilizzatore di Frutti del Diavolo, per cui risulta quantomeno strano e incoerente che Cappello di Paglia sia stato in grado di mantenere all’interno del suo corpo una quantità così spropositata di acqua senza risentirne in maniera negativa.
GLI ABITI MUTANO INSIEME AL CORPO, MA PERCHÉ NON ACCADE A JEWELRY BONNEY?
I vestiti si allungano e si adattano alle mutazioni del corpo di chi utilizza i poteri derivanti da un Frutto del Diavolo, come potete vedere anche dall’immagine qui in alto, anche se, in realtà, non ne è spiegato il motivo: all’apparenza, ciò accade semplicemente per evitare che ci siano persone che vadano in giro nude, per cui si tratta di una scelta pratica per evitare di rappresentare la nudità in un manga per ragazzi, ma sarebbe interessante conoscere l’espediente narrativo che renderebbe questa scelta coerente anche proprio dal punto di vista narrativo.
Quindi quando ad esempio Chopper diventa grande e poi piccolo, il suo cappello e i suoi pantaloncini cambiano con lui. Quando Luffy si trasforma in Boundman, i suoi vestiti si allungano. Ma che dire di Jewelry Bonney, la donna pirata della Generazione Peggiore? Quando Bonney cambia età, i suoi vestiti non si adattano alle diverse dimensioni del suo corpo, e ciò andrebbe bene se gli abiti di ogni altro personaggio non seguissero questa regola non scritta, ma non essendo così la cosa resta per il momento ancora un mistero.
POSSONO ESISTERE DUE FRUTTI DEL DIAVOLI IDENTICI SE UNO DEI DUE È ARTIFICIALE?
I Frutti del Diavolo artificiali chiamati SMILE sono prodotti da Cesare Clown per Doflamingo il quale, a sua volta, li rivende poi all’Imperatore del Nuovo Mondo Kaido delle 100 Bestie. Sono tutti frutti di tipo Zoan, ma, a differenza di quelli per così dire “naturali”, mangiarli non garantisce sempre l’acquisizione delle capacità sovrumane per cui questi misteriosi Frutti sono così conosciuti.
Nel manga, abbiamo visto gli effetti di davvero tanti di questi Frutti del Diavolo artificiali proprio nella saga ancora in corso, quella di Wano, e anche in che modo differiscono dai reali Frutti del Diavolo di tipo Zoan: ad esempio, uno dei Pirati di Kaido ha un ippopotamo che emerge dal suo corpo, un altro ha un leone nel proprio stomaco e un altro pirata ancora ha la capacità di trasformare le sue mani in corna di pecora.
Ma in One Piece esiste una regola ferrea secondo la quale i Frutti del Diavolo sono rigorosamente unici, per cui non possono esisterne due identici nello stesso momento.
Eppure abbiamo visto più volte un lupo Zoan sullo sfondo di Wano: ciò significa che Jabra del CP9 è morto e che di conseguenza, il suo potere può ora essere conquistato da qualcun altro, o le stesse regole non si applicano agli SMILE?
COME È POSSIBILE SOMMINISTRARE UN FRUTTO DEL DIAVOLO A UN OGGETTO INANIMATO?
La prima volta in cui abbiamo potuto assistere a questo assurdo fenomeno è stata quando Usopp e Chopper stavano combattendo contro Miss Merry Christmas e Mr. 4 durante l’arco narrativo di Alabasta: Mr. 4 era in possesso di un cannone che aveva “mangiato” il Frutto del Diavolo Inu Inu No Mi Modello Daschund.
Da allora, il suo cannone è diventato un ibrido fra un’arma e un cane, divenendo così una creatura senziente che poteva anche sparare con palle di cannone. In seguito, c’è anche stato Funkfreed, la spada di Spandam che si era impossessata dei poteri dello Zou Zou No Mi, trasformandosi così in una spada-elefante.
Addirittura, Ceasar Clown riesce a nutrire una sfera fatta di gas velenoso con il modello Axolotl del Saru Saru No Mi, creando così un’arma senziente.
Tuttavia, non sappiamo ancora come questo fenomeno funzioni. È certamente una trovata divertente in generale, ma al momento non è stata ancora spiegata.
CON QUALI MODALITÀ UN FRUTTO DEL DIAVOLO SI MANIFESTA NUOVAMENTE?
La meccanica precisa che riguarda il modo in cui i Frutti del Diavolo influenzano il corpo di chi li mangia non è ancora stata spiegata in maniera esaustiva. Secondo un rapporto di Vegapunk, i Frutti del Diavolo modificano il “fattore di lignaggio” di una persona a livello molecolare: in breve, ne modificano il DNA. Ma come funziona per gli oggetti che in qualche modo hanno assimilato un Frutto del Diavolo? E che dire del fenomeno a causa del quale un normale frutto si trasforma in un Frutto del Diavolo ogni volta che muore il suo possessore?
Ad esempio, quando Smiley è morto a Punk Hazard, una mela vicina si è trasformata in un nuovo Saru Saru No Mi, ma è sempre interessato il frutto più vicino? Barbanera ha tenuto una mela vicino al cadavere di Barbabianca per rubare i poteri del suo Gura Gura No Mi?
ESISTE UN LIBRO SUI FRUTTI DEL DIAVOLO, MA PERCHÉ LA UTILIZZA SOLO BARBABIANCA?
Concludiamo questa carrellata di misteri legati ai Frutti del Diavolo con una informazione che non tutti magari ricordano: è stato affermato da più personaggi un certo numero di volte nella storia canonica di One Piece che esiste un libro prodotto in serie (dunque non ne esiste un unico esemplare) che racchiude al suo interno informazioni sui Frutti del Diavolo noti.
Non abbiamo visto, almeno fino a questo momento, il libro in sé, ma sia l’Imperatore Barbanera che il cuoco di bordo della ciurma di Pirati di Cappello di Paglia Sanji lo sanno.
Ma se è così, perché non ci sono più persone che usufruiscono delle informazioni racchiuse in questo testo per procurarsi esattamente il Frutto che desiderano? Non dovrebbe essere questa una scelta piuttosto ovvia? E come mai i Frutti del Diavolo sono un mito al di fuori della Grand Line, se c’è un intero libro su di loro? Sanji lo leggeva costantemente da bambino, quindi sappiamo che ne circolano alcune copie nel North Blue, anche se è vero che Sanji è pur sempre un Vinsmoke, quindi è anche plausibile che la sua famiglia possa permettersi una libreria molto ben fornita anche di libri di testo piuttosto rari (non è dato però al momento sapere effettivamente quanto il libro sui Frutti del Diavolo sia difficile da reperire).