Batman Attraverso Lo Specchio – Recensione
Pubblicato il 25 Maggio 2012 alle 09:37
Arriva una miniserie batmaniana dalle atmosfere psichedeliche scritta da Bruce Jones e illustrata da Sam Kieth! Cosa succede quando il Cavaliere Oscuro finisce in un mondo che sembra simile a quello di Alice nel paese delle meraviglie?
Batman Attraverso Lo Specchio
Autori: Bruce Jones (testi), Sam Kieth (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 13,95, 16,8 x 25,6, pp. 112, col
Data di pubblicazione: maggio 2012
Lewis Carroll è noto per aver ideato l’immaginifica saga di Alice nel Paese delle Meraviglie e quello che è tuttora un classico della letteratura infantile è stato amato e apprezzato da scrittori e artisti tra i più disparati. Molti si sono concentrati sui geniali giochi di parole di Carroll e critici e studiosi hanno evidenziato la valenza metaforica di quella che solo in apparenza è una storia per bambini.
Per giunta, negli anni sessanta del Flower Power l’opera di Carroll fu interpretata in chiave psichedelica. Il mondo in cui finiva Alice, per esempio, fu considerato alla stregua dei ‘mondi’ che gli hippies percepivano sotto l’effetto degli acidi. E lo stesso Carroll con il Cappellaio Matto, il Coniglio Bianco e la costante presenza del fungo magico si riferì ai paradisi artificiali che tardo-romantici e decadenti visitavano con l’ausilio dell’oppio e altre sostanze negli ambienti dell’estetismo fin de siécle (peraltro, la rock band Jefferson Airplane incise il brano ‘White Rabbit’, manifesto della musica lisergica dei sixties, ispirandosi proprio a Carroll).
Tali suggestioni sono palesi in un’ottima miniserie dedicata al Cavaliere Oscuro dal titolo Batman: Through The Looking Glass (altra citazione carrolliana), tradotta da RW-Lion in tp. E si tratta senza ombra di dubbio di una delle storie di Bats più visionarie mai realizzate. A scriverla è Bruce Jones, solitamente associato all’horror ma non privo di esperienza in ambito supereroico (non è la prima volta che si occupa dell’Uomo Pipistrello e pochi anni fa sconvolse i fan americani con una run decisamente bizzarra di Incredible Hulk).
La story-line è ambientata nel periodo in cui Bruce Wayne viveva con Dick Grayson e quest’ultimo indossava i panni di Robin. In un mattino qualsiasi (come per ogni fiaba che si rispetti) uno stupito Bruce inizia a vedere un coniglio parlante e una ragazzina, Celia (una specie di Alice), che lo conducono in un mondo folle e allucinato. Ma è davvero così? Innanzitutto, Celia, un’amica di infanzia di Bruce, è morta e l’unica spiegazione plausibile è che il nostro eroe sia stato drogato e si trovi sotto l’effetto di un allucinogeno. Per giunta, la presenza di un villain come il Cappellaio Matto potrebbe farci credere che il Cavaliere Oscuro sia finito in una trappola ben congegnata. Ma le cose non sono scontate, considerando che c’è pure la morte misteriosa di un politico corrotto a complicare la situazione.
Jones scrive un’avventura intrigante che è un mix di atmosfere ironiche e inquietanti, con una continua, insistita stravaganza che è l’aspetto che più colpisce nel corso della lettura. Inoltre, l’autore si avvicina alla tendenza camp del Batman dei sixties, quello del telefilm con Adam West, tanto per intenderci, rielaborandolo in maniera sofisticata e adulta. Nel complesso, quindi, effettua un’operazione post-moderna che non può non suscitare apprezzamento e ammirazione.
Va da sé che una storia simile necessitava di un penciler all’altezza e se si discute di Sam Kieth, disegnatore di The Maxx, Wolverine & Hulk e altri gioielli, si intuisce come anche dal punto di vista grafico la miniserie non sia trascurabile. Sam rivela varie suggestioni estetiche; utilizza uno stile pittorico, alternandolo a un tratto ‘cartoon’. In alcuni momenti è caricaturale, in altri iperrealista.
Inoltre, Batman è il cupo vigilante che ben conosciamo ma altrove sembra la sua versione animated; la piccola Celia pare uscita da un libro di favole illustrate; il Cappellaio Matto evoca perversione; Robin è bambinesco nell’aspetto; e bisogna prendere in considerazione altre figure: per esempio, Grace, una donna con un corpo da infarto che assomiglia alle pinup delle riviste bondage; o farsesche regine di strani mondi. E non bisogna trascurare la costruzione inventiva delle tavole e gli intensi colori del bravo David Baron.
Abbiamo a che fare dunque con un fumetto leggibile a più livelli che è sia di intrattenimento (con divertenti richiami alle filastrocche del Dr. Seuss) e colto (con omaggi al blues di Billie Holiday e alla scrittura sperimentale di Gertrude Stein) e che non può mancare nella libreria dei fan di Batman. L’edizione RW-Lion è discreta e comunque il tp, da questo punto di vista, è migliore di altri usciti nei mesi passati.