Casanova n. 2 – Gula – Recensione
Pubblicato il 24 Maggio 2012 alle 10:59
Ritorna la dirompente saga fantascientifico/spionistica di Matt Fraction imperniata sull’agente segreto Casanova Quinn, con i disegni di Fabio Moon, in un volume della linea 100% Panini Comics!
Casanova n. 2 – Gula
Autori: Matt Fraction (testi), Fabio Moon (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Genere: Fantascienza
Prezzo: € 14,00, 17 x 26, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: maggio 2012
Matt Fraction è uno dei talenti più rilevanti emersi nel comicdom americano degli ultimi anni e lo sanno coloro che hanno avuto modo di leggere le sue run su serie Marvel come Iron Man, X-Men, Iron Fist e Thor e si può affermare che lo sceneggiatore è uno degli autori di punta della Casa delle Idee. Ma Fraction aveva iniziato la sua carriera in ambito indipendente, realizzando serial inventivi e originali e tra essi il più importante in assoluto è Casanova.
Originariamente pubblicato dalla Image, il comic-book è passato alla divisione Icon della Marvel, dedicata a prodotti più sofisticati. Ciò è dovuto, appunto, al fatto che Fraction è ormai scrittore Marvel a tutti gli effetti e perciò anche in Italia la serie, un tempo tradotta da SaldaPress, è adesso presente nel catalogo Panini Comics. Dopo la riproposta del primo tp che includeva gli episodi iniziali, esce ora il secondo volume della saga intitolato Gula.
Va chiarito che Casanova è avvincente ma richiede concentrazione nella lettura poiché le story-line sono complicate e costituiscono un’intrigante sfida per il lettore. Protagonista principale del fumetto è Casanova Quinn, agente segreto somigliante a un giovane Mick Jagger. Lavora per l’agenzia spionistica E.M.P.I.R.E., guidata dal padre Cornelius, e lo sfondo delle trame è futuribile e mutuato dall’immaginario cyberpunk. Abbiamo quindi a che fare con un riuscito connubio di spy-story e science-fiction.
Altri character fondamentali della testata sono il perfido Newman Xeno, leader dell’organizzazione criminale W.A.S.T.E., e la sorella gemella di Casanova, l’infida Zephyr che non è in buoni rapporti con il padre e il fratello e che, anzi, agisce contro di loro. E si contano pure altri personaggi stravaganti che contribuiscono a conferire un tono di follia nelle story-line. L’ironia è comunque onnipresente e non mancano continui, quasi ossessivi, riferimenti pop (telefilm, spot pubblicitari, musica rock, cartoni animati) che rendono Casanova un fumetto cool.
Ma, specie in questo secondo volume, la struttura narrativa è sconnessa e sperimentale, con interruzioni arbitrarie della narrazione (poesie, testi di canzoni, note a piè di pagina con assurde barzellette, strampalate ricette) e gli avvenimenti prendono una piega inconsueta. Alla fine del precedente volume, infatti, Casanova, dopo aver portato a termine una missione, ufficialmente muore. Cornelius e gli altri agenti dell’E.M.P.I.R.E in effetti piangono la sua dipartita. Ma nel mondo schizoide di Casanova le situazioni non sono mai semplici. Esiste un altro Casanova, proveniente da una differente linea temporale (i viaggi nel tempo, gli universi paralleli e i concetti della fisica quantistica sono predominanti) e per giunta malvagio. Ma forse il vero Casanova, pur essendo di fatto morto, in realtà continua a vivere in altra forma, magari addirittura in un altro corpo. Le identità, comprese quelle sessuali, sono quindi sempre indeterminate e inclassificabili.
Fraction delinea una trama veloce, sincopata, ricca di colpi di scena e abili depistaggi, utilizzando invenzioni che, facendo le debite proporzioni, di tanto in tanto mi hanno fatto pensare a certe trovate morrisoniane: robot sessuali; aliene sexy come la stupenda e lasciva Sasa Lisi; esseri artificiali con personalità multiple; produttori di reality porno; proprietarie lesbiche di casinò. E non mancano elementi meta-narrativi, citazioni delle canzoni dei Beatles, di Otto 1/2 di Fellini, delle tradizioni esoteriche, e c’è persino un omaggio allo scrittore post-moderno Thomas Pynchon.
Il disegnatore è il bravo Fabio Moon che sostituisce il fratello Gabriel Bà che in precedenza aveva illustrato Casanova. Il penciler ha un tratto underground nell’impostazione e si distingue soprattutto per la concezione inventiva della tavola e per le spiazzanti soluzioni prospettiche che rendono ulteriormente pregevole il serial. Da segnalare, inoltre, l’ottima cura editoriale dell’edizione Panini Comics. Di conseguenza, se volete provare un fumetto diverso Casanova merita un tentativo.