Giovani Titani n. 1 – Recensione
Pubblicato il 21 Maggio 2012 alle 10:44
E’ tempo di reboot per i super adolescenti del DC Universe, i Giovani Titani, con un mensile targato RW-Lion che presenta anche le avventure di Superboy e di un gruppo di Legionari imprigionati nel presente!
Giovani Titani n. 1
Autori: Scott Lobdell, Fabian Nicieza (testi), Brett Booth, R.B. Silva, Pete Woods (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 4,95, 16,8 x 25,6, pp. 72, col.
Data di pubblicazione: maggio 2012
RW-Lion propone un mensile imperniato sui super adolescenti del DCU post-reboot. E, parlando di teenager, non si può non pensare ai Giovani Titani. Quando all’inizio dei sixties la DC introdusse la Justice League ottenne un clamoroso successo di vendite (al punto che la Marvel si inserì nel trend con gli Avengers che almeno in principio erano uno smaccato plagio della JLA) e la casa editrice sfruttò il fenomeno ideando un ulteriore team composto dai sidekick di Superman, Batman e compagnia.
Nacque perciò la Junior Justice League che in seguito cambiò nome nel più efficace Teen Titans. I componenti erano Robin, Kid Flash, Aqualad, Wonder Girl e nel corso del tempo i ranghi si infoltirono, suscitando l’interesse e il gradimento di un nutrito gruppo di lettori. Ma il vero e proprio successo per i Teen Titans giunse negli anni ottanta quando Marv Wolfman e George Perez, ispirandosi agli X-Men di Claremont, presentarono la nuova versione del gruppo con New Teen Titans. E il comic-book, al pari di Legion of Super-Heroes, fu forse l’unico a reggere la concorrenza dei mutanti Marvel.
E ora anche i Titani sono coinvolti nel reboot e a partire da questo mese si può leggere l’attuale serial. Il contesto è differente e la trama si incentra, perlomeno in questo primo numero, su Red Robin, Wonder Girl e Kid Flash (anche se è coinvolto nella story-line Superboy). Alla tastiera c’è Scott Lobdell che i fan degli X-Men conoscono e che realizza una storia datata nell’impostazione. Lobdell è rimasto fermo agli standard espressivi degli anni novanta e la lettura di Teen Titans mi fa venire in mente un comic-book Marvel di quel periodo e non uno DC. Al posto dei Titani potrebbero esserci i New Warriors o i Nuovi Mutanti o qualsiasi altro gruppo adolescente di quel genere e non cambierebbe nulla.
È evidente nel Kid Flash scanzonato e sbruffone delineato dall’autore che sembra la brutta copia, dal punto di vista psicologico, dello Speedball degli esordi. O nel fatto che Lobdell chiarisce sin dal principio che nel mondo esistono adolescenti che all’arrivo della pubertà sviluppano strani poteri (non vi ricorda qualcosa?). Aggiungiamo che i testi sono superficiali e che il prodotto è commerciale e si può concludere che, malgrado gli ottimi disegni di Brett Booth, Teen Titans è pessimo.
Vale lo stesso per Superboy, sempre scritto da Lobdell. In questo caso, l’autore inserisce qualche elemento interessante ed è evidente che intende sviluppare uno story-arc complesso e non privo di potenzialità. Ma i testi risultano noiosi e verbosi, nonché inconcludenti, e aleggia sempre lo spettro dei novanta ormai superati. E nemmeno i disegni di R.B. Silva elevano il livello del comic-book e anzi alcune tavole paiono proprio tirate via.
Inutile pure il terzo serial della testata: Legion Lost. Ne sono protagonisti alcuni componenti della Legione dei Supereroi (Tyroc, Dawn Star, Wildfire, Tellus, Timber Wolf, Gates e Chameleon Girl) che per una serie di circostanze giungono dalla loro linea temporale nel presente e scoprono di non poter tornare indietro. Anche stavolta è stato riesumato uno scrittore anni novanta dai trascorsi Marvel, Fabian Nicieza. Analogamente a Lobdell, scrive un mix insulso di X-Men, New Warriors e compagnia, propinando un fumetto trito e ritrito. Nemmeno la parte grafica è memorabile e Pete Woods, benché imposti in maniera efficace il lay-out, ha fatto di meglio altrove.
Quindi mi domando: che senso ha presentare tre serial poco riusciti e vecchi nell’ispirazione, firmati da sceneggiatori sul viale del tramonto (sempre che non siano già tramontati)? Non so rispondere ma posso concludere che questo è a mio avviso il mensile di gran lunga peggiore tra i sette pubblicati da RW-Lion. Se si considera poi la non eccelsa cura editoriale, non posso fare altro che scrivere che Giovani Titani è da bocciare sotto tutti i punti di vista.