7 anime dal grande inizio… ma dalla pessima evoluzione

Pubblicato il 10 Febbraio 2020 alle 12:00

Mantenere alta la qualità di una serie non è impresa facile, capita spesso che dopo un inizio stellare, capace di attirare l’attenzione del pubblico e della critica, perda il suo fascino. Puntata dopo puntata la situazione diventa sempre peggiore, fino a concludersi in malo modo, deludendo le aspettative dei suoi spettatori.

Oggi parleremo di alcuni anime che dopo un inizio stellare non sono riusciti a mantenersi sulla stessa scia, diventando pesanti e poco interessanti dopo qualche puntata.

Kotoura-san

Kotoura san

L’idea iniziale era molto buona: una ragazza la cui esistenza è stata rovinata dal potere di leggere nella mente delle persone. Incapace di instaurare un rapporto umano con chiunque viene allontanata e bistrattata da tutte le persone con cui entra in contatto.

La svolta è un ragazzo che non si vergogna affatto dei suoi pensieri, peccato che lo sviluppo dell’anime non è lineare, né particolarmente brillante. Rovina del tutto i presupposti iniziali con del buonismo da due soldi e moralità spicciola.

Death march kara hajimaru isekai kyousoukyoku

Death march kara hajimaru isekai kyousoukyoku

Nell’era degli isekai il cui protagonista è superpower più che il pericolo di annoiare il pubblico il rischio è di realizzare qualcosa di già visto. Death march fa esattamente il contrario. Anche se il protagonista morto e risorto in un mondo RPG alternativo come ragazzo overpower non è una novità, lo è tutto il resto.

Peccato che lo sviluppo della storia è lento e senza una reale motivazione mentre i personaggi sono piatti e privi di carattere. In aggiunta ad ogni puntata la speranza è quella di vedere il protagonista fare qualcosa di super, come ci si aspetta, invece no… solo sciocchezze e piccoli combattimenti per nulla degni di nota.

Gunjou no magmel

Gunjou no magmel

Mostri spaventosi, un isola misteriosa, un personaggio insolito con una sindrome evidente del bambinone e misteriosi poteri di provenienza non ben identificata. Un anime che stringe l’occhio ad Hunter x Hunter e poi si allontana a dismisura.

La prima puntata esalta, dalla seconda in poi è un declino sempre peggiore. Avventure inconsistenti, un nuovo continente che non viene sfruttato, assenza totale di un villain e trama che non viene minimamente sviluppata.

Kenja no mago

Kenja no mago

Alla morte per incidente un uomo si reincarna nel corpo del neonato Shin Wolford mantenendo intatta la memoria della sua vita precedente. Cresciuto dal potente mago del regno Merlin, in pochi anni acquisisce una potenza magica mai vista nella storia.

Nulla su cui ridire per le ambientazioni e la prima metà dell’anime che appassiona proprio grazie al suo protagonista e allo stile della storia. Superata la prima parte qualcosa viene a mancare, forse è il ritmo troppo veloce delle avventure o le relazioni inconsistenti tra i personaggi, ad ogni modo diventa sempre più pesante seguire Kenja no mago.

Space dandy

Space dandy

Il carisma e la simpatia mostrato da quell’intramontabile protagonista chiamato Dandy e dalla sua sgangherata squadra sono indimenticabili. Attirano e coinvolgono come pochi altri anime sanno fare. Purtroppo, con lo scorrere delle puntate, un solo personaggio non riesce a reggere un’intera serie.

La scelta di realizzare quasi esclusivamente puntate autoconclusive e poco legate le une alle altre poteva essere interessante, ma non è stata sviluppata a dovere. Alla lunga stanca e diventa pesante seguire l’opera.

One punch man

One punch man

Rincresce dover inserire un anime come One punch man, ma se lo si considera nella sua totalità il gap tra le due stagioni è evidente. Non ci riferiamo al cambio di studio e di animazioni, elemento certo rilevante ma comunque soddisfacente per entrambe. Il vero problema è la trama stessa della seconda stagione.

Saitama non riesce a mostrare lo stesso carisma della prima stagione, volutamente oscurato da altri personaggi secondari. Certo, anche nemici su nemici sconfitti da un solo pugno alla lunga avrebbero annoiato e inserire un avversario forte abbastanza da rivaleggiare con Saitama avrebbe nullificato il senso dell’anime… ma potevano esserci strade migliori da seguire.

Boruto

Boruto

Non siamo tra quelli che vedono come una scelta sbagliata il far proseguire le avventure di Naruto. In realtà il manga di Boruto ha veramente un grande fascino e anche se parte del merito è dovuto allo costante presenza di pilastri sacri quali Naruto e Sasuke, è evidente che la scelta è quella di rendere Boruto e gli altri protagonisti sempre più padroni della scena.

Purtroppo lo stesso non si può dire per l’anime che, fatta eccezione per l’arco narrativo del film omonimo, non segue per nulla il manga, tanto da poter essere considerato un qualcosa di diverso. Giunto ad oltre 100 puntate trasmesse, sono ben poche quelle che rimangono impresse nella mente dello spettatore. Non solo perché se paragonato con la storia di Naruto non c’è confronto, ma proprio perché non aggiungono o tolgono nulla al mondo dei ninja creato dal sensei Kishimoto.

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