Flash n. 1 – Recensione
Pubblicato il 16 Maggio 2012 alle 08:29
E’ tempo di reboot per Barry Allen, alias Flash, l’uomo più veloce del mondo! Seguite le sue nuove avventure in un albo che include anche la serie del Principe di Atlantide Aquaman e quella di Capitan Atom!
Flash n. 1
Autori: Francis Manapul, Brian Buccellato, Geoff Johns, JT Krul (testi), Francis Manapul, Ivan Reis, Freddie Williams II (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 4,95, 16,8 x 25,6, pp. 72, col
Data di pubblicazione: maggio 2012
Il nuovo corso editoriale della DC coinvolge anche Flash, alias Barry Allen, il Velocista Scarlatto più amato di sempre, e non potrebbe essere altrimenti, considerando il ruolo rilevante da lui avuto nella miniserie Flashpoint che ha gettato le basi dell’attuale DC Universe. Coloro che hanno avuto modo di leggerla sanno che l’eroe, nel tentativo di porre rimedio ad alcune anomalie temporali, ha provocato suo malgrado la nascita di un universo differente da quello che si conosceva.
Barry vive ancora a Central City; lavora come scienziato forense nel dipartimento di polizia locale ma non è più sposato con la storica compagna Iris West (che appare lo stesso nell’attuale serial) e frequenta la bella Patty Spivot che potrebbe costituire il pretesto per eventuali, futuri sviluppi romantici. Quanto al resto, Barry è sempre Flash, l’uomo più veloce del mondo, e agisce da giustiziere, benché il suo carattere sia più riflessivo e meno solare di una volta.
Flash ha un’importanza fondamentale ed è spesso stato legato agli sconvolgimenti epocali di casa DC, basti pensare alla sua tragica morte nella leggendaria Crisis On Infinite Earths e al suo clamoroso ritorno in Final Crisis ad opera di un notorio fan di Barry come Grant Morrison. Recentemente, Flash era protagonista di un comic-book scritto dal bravo Geoff Johns che però aveva suscitato reazioni contrastanti tra i lettori. Nell’albo mensile targato RW-Lion che esordisce questo mese si avrà modo di leggere il primo episodio del reboot, con ai testi Francis Manapul e Brian Buccellato e disegnato da Manapul che aveva già illustrato la serie precedente.
A parte i cambiamenti da me citati, l’atmosfera delle avventure non è mutata e la coppia Manapul/Buccellato, meno incisiva di Johns, imbastisce comunque una story-line dalle premesse interessanti, mainstream nei toni e imperniata su un mistero riguardante un amico di Barry che, a quanto è dato capire, è coinvolto in losche situazioni. Flash è promettente e Manapul alle matite svolge un buon lavoro, dimostrandosi efficace.
Il piatto forte del mensile è, a mio giudizio, costituito da Aquaman, dedicata al Principe di Atlantide Arthur Curry, scritta dall’immenso Johns, l’autore di punta della DC, e illustrata dall’ottimo Ivan Reis. Johns si era già reso responsabile di un’incredibile caratterizzazione psicologica dell’eroe nella stupenda Brightest Day e in questa serie regolare, almeno a giudicare dal numero uno, conferma la sua bravura, presentando un Arthur Curry malinconico e tormentato in una story-line che si preannuncia intensa e drammatica nei toni a tratti dark. E Ivan Reis ci regala una versione maestosa e carismatica di Aquaman e una sensuale e seducente di Mera con indiscutibile maestria. Non essendo un estimatore delle pubblicazioni antologiche, puntualizzo con rammarico che è un delitto leggere un prodotto così qualitativamente elevato al ritmo di un unico episodio al mese e sarebbe stato doveroso valorizzarlo in tp.
La terza serie presente nella testata è Captain Atom, imperniata sul glorioso eroe Charlton inventato da Steve Ditko e Joe Gill negli anni sessanta e che peraltro fece da modello al Dr. Manhattan immaginato da Alan Moore nel capolavoro Watchmen. Il bizzarro eroe attualmente ha problemi con i suoi poteri nucleari e non riesce a controllarli. È inoltre legato alle vicende del Continuum, uno strano complesso scientifico che giocherà un ruolo chiave nelle trame. Lo sceneggiatore JT Krul, onestamente, non è uno dei miei preferiti, ciononostante in questo primo capitolo suscita curiosità e i presupposti narrativi non sono privi di potenzialità. I disegni di Freddie Williams II sono buoni ma privi di tocchi inventivi.
Il mensile nella sua globalità è buono ma c’è eccessiva eterogeneità nelle proposte e leggere una sola storia dei tre character è a mio avviso frustrante e dispersivo. La qualità di stampa è appena sufficiente e i redazionali, pur caratterizzati da ampi margini di miglioramento, sono in ogni caso più accurati di quelli presenti nei numeri uno di Batman e Superman.