Recensione Quattro storie nere – EF Edizioni
Pubblicato il 16 Giugno 2010 alle 11:07
Autori: Roberto Donati, Pierfrancesco Prosperi (testi), Valerio Galassi (disegni)
Casa Editrice: EF Edizioni
Provenienza: Italia
Prezzo: € 9,50
Il noir è un tipo di fiction che esprime le pulsioni più oscure dell’animo umano e della società. Ciò è evidente per coloro che hanno letto le opere di scrittori come Raymond Chandler, Jim Thompson, Cornell Woolrich o David Goodis, giusto per citare i primi nomi che mi vengono in mente. E che il noir sia ancora oggi popolare è palese: basti pensare al successo di romanzieri contemporanei come James Ellroy e i suoi numerosi epigoni. E, per giunta, le suggestioni noir impregnano il cinema, i serial televisivi e, ovviamente, i fumetti.
Il noir ha, inoltre, una valenza eversiva. Spesso è confuso con il poliziesco e il giallo propriamente detti (anche se, naturalmente, esistono analogie con tali tendenze narrative) e sovente è difficile identificare uno ‘specifico’ noir in un prodotto di fiction: tuttavia, se volessimo essere pignoli, potremmo affermare che in un giallo tradizionale di solito il colpevole viene consegnato alla giustizia; nel noir, invece, questo non sempre accade: a volte il criminale può farla franca e non esiste una divisione netta tra bene e male; anzi, i rappresentanti della legge di un noir possono essere peggiori degli assassini; e, in linea di massima, l’eroe noir è per natura imperfetto, se non corrotto, in quanto sintomo di una società di per sé deviante.
Queste sono, almeno in linea di principio, le caratteristiche del noir secondo Fabio Giovannini, autore di ‘Storia del Noir’ , pubblicato da Castelvecchi, e che costituisce un valido aiuto per coloro che volessero comprenderne gli stilemi. Aggiungo, però, che il noir è internazionale e possiamo trovare prodotti di questo tipo non solo negli Stati Uniti. Ma anche in Italia. Un nutrito gruppo di scrittori nostrani ha pubblicato, nel corso degli ultimi anni, un numero enorme di romanzi noir; e nemmeno il mondo del fumetto è stato a guardare.
Prova di ciò è data da Quattro Storie Nere, volume edito da EF Edizioni, che presenta, appunto, quattro storie noir, scritte da Roberto Donati e Piefrancesco Prosperi, già avvezzi ad esplorare diversi generi, dal western alla fantascienza, e disegnate da Valerio Galassi. È la dimostrazione di come il noir sia ormai parte integrante anche dell’immaginario di molti autori italiani.
La prima storia, ‘Confessioni di Due Menti Pericolose’ (titolo che riecheggia una pellicola con George Clooney), è costituito da due episodi, tra loro collegati, con una modalità narrativa particolarmente originale. La sezione iniziale ha a che fare con un aspirante scrittore, frustrato dai continui insuccessi, che propone, inutilmente, al giovane vincitore di un concorso letterario uno scambio di identità. Naturalmente, come ogni protagonista di un noir, il nostro aspirante autore non avrà scrupoli di sorta. La seconda sezione, invece, è imperniata su un uxoricida. Apparentemente i due personaggi non hanno nulla in comune. Solo apparentemente, però, e in seguito il duo Donati/Prosperi sorprenderà il lettore con uno sviluppo narrativo intrigante.
Il terzo racconto, ‘Palla da Bowling’ è un curioso mix di noir e fantascienza. Ambientato in un’America futura, riguarda un ragazzino di colore, un Presidente morto, il suo cervello, strani codici di accesso computerizzati, il pericolo di una guerra nucleare e un gruppo di indiani d’America dalle pessime intenzioni. E altro non aggiungo.
‘Festa di Classe’, invece, parte dalla riunione di un gruppo di ex compagni di scuola, ormai adulti, e sfocia in un crudele noir, con tanto di omicidio finale e forti influssi della spy-story. E l’ultimo episodio, ‘Lo Zio d’America’, ha per protagonista uno sfigato che di colpo scopre di aver ereditato un ingente patrimonio da uno zio che viveva a Miami. Si trasferisce là, quindi, e inizia a vivere da nababbo. Ma poi viene a sapere che lo zio era un mafioso e le cose si faranno preoccupanti.
I testi di Donati e Prosperi sono validi e ben impostati, di chiara matrice hard-boiled, al servizio di storie non banali e non provinciali. Mi piacerebbe, però, vederli all’opera su racconti lunghi e di più ampio respiro o, magari, su una serie mensile regolare. I disegni di Valerio Galassi sono di evidente impronta nazional-popolare (e uso la definizione in senso positivo) e, anche se, di tanto in tanto, avrei preferito un tocco più ‘scuro’ (appropriato per un noir), sono efficaci e rendono bene l’atmosfera delle storie. Nel complesso, considero Quattro Storie Nere un prodotto interessante e da tenere d’occhio.
VOTO 7