Samuel Stern 2 & 3 – Il Mausoleo Nero/Legione | Recensione

Pubblicato il 31 Gennaio 2020 alle 15:00

Autori: Gianmarco Fumasoli, Massimiliano Filadoro (testi), Luca Lamberti (disegni n.2), Marco Perugini (disengi n.3)

Genere: Horror

Casa editrice: Bugs Comics

Formato: 16 x 21 cm, b/n, 94 pagine
Data di uscita: 27 dicembre 2019/ 30 gennaio 2020

Claudia Padalino
Claudia Padalino
2020-01-31T15:00:09+00:00
Claudia Padalino

Autori: Gianmarco Fumasoli, Massimiliano Filadoro (testi), Luca Lamberti (disegni n.2), Marco Perugini (disengi n.3) Genere: Horror Casa editrice: Bugs Comics Formato: 16 x 21 cm, b/n, 94 pagine Data di uscita: 27 dicembre 2019/ 30 gennaio 2020

Recensione doppietta tra il numero che sta per andare via dalle edicole e quello che sta per arrivare! Samuel Stern, la nuova bomba da edicola di Bugs Comics, continua la sua lotta contro i demoni che si insinuano nel nostro animo e che si manifestano in maniera plateale (“Il Mausoleo Nero“) o non si manifestano affatto (“Legione“).

Oltre al nostro amichevole libraio di quartiere, nel numero 2 si palesa una nuova comprimaria: Penny, la bellissima meccanica guarisci-motori, dai capelli mori e vaporosi come quelli delle dive anni Ottanta. Forte, amica di Samuel da tanto tempo, Penny regala al suo amico un’altra visione del mondo, per poter analizzare il caso da ogni punto di vista possibile.

Ed è proprio un altro punto di vista quello di cui hanno bisogno Samuel e padre Duncan, nell’affrontare un antico demonio la cui anima giace nei pressi del Greyfriars Kirkyard di Edimburgo. Basandosi sulla leggenda di Bloody McKenzie, “Il mausoleo nero” porta i due protagonisti in giro per case, come venditori ambulanti, per chiedere testimonianze di presenza di demoni nella vita dei turisti che hanno visitato il mausoleo.

Nel numero 3, invece, compare la figura di Angus Derryleng, anziano libraio che lavora nella libreria insieme a Samuel e che finora lo abbiamo conosciuto nelle sue introduzioni all’albo. Il vecchio Angus presta un orecchio per ascoltare la richiesta che un certo William fa a Samuel: quella di trasferire momentaneamente il suo demone in un altro corpo per fare in modo che quest’ultimo non muoia quando William verrà operato per un cancro. La deontologia del libraio che parla ai demoni vacilla: lui i demoni li cattura, mica li aiuta a mantenere in vita! Ma, dopo varie discussioni con padre Duncan, accetta di adempiere il desiderio del suo cliente, scoprendo che a volte il vero demone non è quello che ti alberga dentro.

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ANCHE I MOSTRI SOGNANO INCUBI

Va bene, siamo solo ai primi tre numeri per poter fare qualsiasi affermazione o previsione futura sul corso della serie, ma possiamo sicuramente affermare che la coppia artistica Fumasoli – Filadoro si diverte davvero tanto nel raccontare le avventure del protagonista dai capelli rossi.  I due sceneggiatori sono rodati dalla loro esperienza sulla rivista Mostri e la loro passione per il genere horror è addirittura palpabile.

Partendo da leggende collegate a mostri, fantasmi e demoni, Filadoro e Fumasoli parlano alla pancia del pubblico, puntando il dito su ciò che è moralmente giusto o meno usando le creature paranormali come stratagemma. Ma la cosa più importante è che non viene tralasciata la parte storica o storiografica della leggenda di riferimento: in “Il mausoleo nero” si spendono più di cinque dettagliate tavole per raccontare la famosa vicenda di Bloody McKenzie, mentre in “Legione” si spiega nel dettaglio cos’è l’inferno dei demoni e in quale passo del Vangelo questo inferno compare.

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Se i nomi degli sceneggiatori sono gli stessi in entrambi gli albi, chi cambia finora è il disegnatore. Nel numero 2 esordisce su Samuel Stern  Luca Lamberti, con il suo tratto limpido e definito, capace di rendere l’incubo ancora più reale e più tangibile (come si può vedere nelle ultime pagine dell’albo e nella tavola qui sopra), oltre a dipingere l’estrema bellezza di Penny.

Nel numero 3 invece tocca a Marco Perugini con un tratto più sbrigativo e meno accurato, il che lascia un po’ con l’amaro in bocca. Purtroppo i grigi delle tavole in cui Samuel cade nell’animo di William perdono di mordente rispetto al resto della storia, ma fortunatamente verso la fine, nel momento in cui Samuel si trova circondato da uno scenario apocalittico, il gioco di bianco e nero inizia a calzare a pennello con la narrazione.

L’horror visto dagli occhi di Samuel Stern finora è un horror godibile, che tiene attaccato il lettore all’albo con un invisibile filo di angoscia, portandolo a farsi svariate domande, diverse previsioni e vedersele tutte infrante alla fine dell’albo (e meno male!)

Sottolineo la bellezza di “Legione”, che racconta del se è possibile adattare ciò che è universalmente giusto e ciò che non lo è a ciò che si reputa buono o cattivo: come si fa a giudicare il desiderio di un uomo di salvare il suo demone, dato che quest’ultimo deve essere fatto fuori prima che danneggi chiunque altro? Cosa spinge il demone a rimanere quieto dentro il corpo ospitante e a non danneggiare le altre persone intorno a sé? Ma soprattutto: quanto fa paura questa Legione dal quale il demone scappa? Tutte le risposte si trovano dentro l’albo numero 3, alla fine del quale non si riesce a fare a meno di parteggiare per il demone. Perché si sa che i veri cattivi non sono solo quelli che succhiano l’anima.

In Breve

Storia

7.2

Disegni

7.8

Cura Editoriale

8

7.5

Punteggio Totale

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