Enrico di Marco Taddei e Simone Angelini | Recensione
Pubblicato il 26 Gennaio 2020 alle 10:30
Autori: Marco Taddei (testi), Simone Angelini
Genere:
Casa editrice: Coconino Press
Formato: 17 x 24 cm, 128 pp, b/n
Data di uscita: 17 ottobre 2019
Ecco lì, sugli scaffali delle librerie e fumetterie il terzo personaggio del mondo di Anubi, il dio egizio fattone rivisitato da Marco Taddei e Simone Angelini. La copertina in bianco e nero di Enrico, edito da Coconino Press, salta prepotentemente agli occhi ed è riconoscibile tra gli altri, affiancato dai suoi predecessori Anubi e Horus.
Ma stavolta gli autori non prendono nessuno dal pantheon degli dei egizi: stavolta tocca a un semplice umano, uno tra tanti, uno che ha avuto una vita definibile anonima e una morte altrettanto anonima. Però il bello è che lo sceneggiatore e il disegnatore sono capaci di rendere narrativamente interessante una storia che nulla ha di diverso dalle storie di tanti altri noiosi esseri umani.
Enrico torna dalle pagine di Anubi per raccontare la sua storia, o perlomeno una parte, quella che fa parte dei meandri più nascosti della memoria. Partendo dalle scuole elementari e arrivando fino alla gioventù segnata dalla droga, che come un vulcano attivo erompe nella vita del protagonista, devastando tutto ciò che trova lungo il cammino della vita.
Hai presente quando si dice che, poco prima di morire, vedi tutta la tua vita scorrere davanti agli occhi? Ed è esattamente ciò che succede al “giovane” Enrico, partendo dai momenti di estrema timidezza che hanno caratterizzato la sua infanzia per arrivare alla sua adolescenza, passata in compagnia di Anubi e altri, tra birre, spinello e trip mentali.
TOO OLD TO DIE YOUNG
Il timido Enrico è sempre stato un bimbo timido e sottomesso, ma quando conosce Anubi la sua vita cambia: nonostante si senta sempre solo, insieme a lui riesce a uscire fuori dal suo piccolo guscio e a desiderare passivamente un suo posto nel mondo. Ma il tutto costa fatica, per lui è molto meglio rubare, sgraffignare e bere birra.
In mezzo a un buco di paese, gli unici esseri umani di cui lui possa avere esempio sono strane suore poco religiose e Oreste, il fattone conosciuto dai cessi di tutti i bar del paese. Dopo una serata passata a cercare di farsi accettare da un gruppetto di fancazzisti, Enrico ha delle strane visioni: alieni e un vulcano con lava colante diventano protagonisti di uno strano trip. Da lì, il ragazzo occupa un capannone prossimo alla demolizione e lo trasforma in una topaia (corredata di batteria) dove ci si rifugeranno anche Anubi, Doemi e gli altri della piccola comitiva.
I due crescono, mettono su un gruppo (o meglio un duo) e riescono anche a suonare nel bar del paese. Non solo: Enrico e Anubi incontrano (e si scopano) anche due ragazze, che loro in maniera dispregiativa chiamano “scimmie”. Inoltre il piccolo e tenero Horus, l’unico che riesce a cavare un ragno dal buco della sua vita di merda, nonostante sia sempre alla ricerca di un modo per tornare in Egitto (ricordate Horus, sì?), diventa bersaglio degli scherzi e degli imbrogli della coppia.
TOO PUNK TO LIVE YOUNG
Beh, raccontato così, Enrico sembra non entusiasmare più di tanto. Eppure la vita di Enrico si giostra tra trip e «sudore, sangue e magma». La droga diventa un’ombra di lava che si addensa tra la dimensione del sogno e quella della realtà, che avvolge ogni spiraglio di vita “normale” e la ingloba in un mare di passività e delirio.
Simone Angelini non cambia né lo stile né la firma: usa la stessa tricromia degli altri due volumi (bianco, nero e grigio), ma stavolta in maniera più inquietante. Se le due storie precedenti avevano predominanze di bianco e nero, in Enrico spadroneggia il grigio, che tiene avvolta la narrazione dentro un’angoscia fumosa, in mezzo al quale ci si affanna per cercare l’assoluzione, una svolta o semplicemente una fine.
Enrico fa male, come una pugnalata in petto: il protagonista che vive grazie a Taddei e Angelini ti chiude nella sua gabbia, dentro a quel paesino di quella triste provincia, chiedendoti di rimanere lì non per ascoltare la sua storia ma per viverla al posto tuo, perché lui non ce la fa o perché non ne ha voglia. Tanto è gia morto, mentre tu al contrario ancora non lo sei.
In Breve
Storia
7.3
Disegni
7.5
Cura Editoriale
8
Sommario
Non un romanzo grafico sul dio dei Morti, questa volta, ma un'umanissima riflessione sulla Morte, unica vera divinità che aleggia sovrana sulla testa di Enrico, amico di Anubi da tutta una vita. Si conoscono fin dalle elementari, loro due, si spalleggiano e si sopportano, si pigliano e si mollano come due complici delinquenziali.
Come il magma, che danza fulminante e prorompente sotto il cono di un vulcano. Uniti ed assieme disuniti dalla "scoperta" della droga si getteranno a capofitto nell'esistenza, cercando disperatamente la maniera per lasciarsi definitivamente alle spalle la loro maledetta provincia.