What If ? Classic – Recensione
Pubblicato il 19 Maggio 2012 alle 09:00
Panini Comics propone uno special di Marvel Collection dedicato alle realtà alternative della Marvel! Scoprite una delle serie più bizzarre della Casa delle Idee realizzate da Roy Thomas, George Tuska e altri classici autori del fumetto americano!
What If ? Classic
Autori: Roy Thomas, Don Glut, Steven Grant (testi), Frank Robbins, George Tuska, Alan Kupperberg, Jim Mooney, Rick Buckler, Bob McLeod (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Genere: Supereroi
Prezzo: € 6,00, 17 x 26, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: aprile 2012
Il geniale Roy Thomas, oltre a rendersi responsabile negli anni settanta della nascita dei mensili fantasy e horror della Marvel, fu colui che spinse la casa editrice a proporre comic-book influenzati da svariate tendenze narrative non sempre supereroiche. Si devono a Thomas personaggi legati al mondo delle arti marziali e albi collegati a determinate suggestioni come, per esempio, quella delle realtà parallele mutuata dai romanzi di fantascienza.
Philip K. Dick nel suo ‘L’Uomo nell’Alto Castello’ immaginò un mondo in cui i nazisti avevano vinto la Seconda Guerra Mondiale e dominavano la terra. Il libro diede vita al sottogenere sci-fi denominato ‘ucronia’ (benché anticipato da altri scrittori come Isaac Asimov) che ottenne grande successo. Thomas, in parte intrigato da ciò e in parte ispirato alle terre parallele della concorrente DC, decise di varare un mensile dedicato agli universi alternativi. L’idea di fondo era di basarsi su avvenimenti realmente accaduti nel Marvel Universe e di ipotizzare un differente scorrere degli eventi con conseguenze inaspettate. Si trattava quindi di un processo speculativo non privo di potenzialità.
La serie fu chiamata What If? (Cosa sarebbe successo se…?) e mese dopo mese gli autori si divertivano a ideare storie che nel Marvel Universe propriamente detto non sarebbero state accettate dagli editor poiché avrebbero stravolto in modo eccessivo le serie. E i primi episodi di What If? presero spunto dalle lettere che i fan inviavano alla redazione Marvel, proponendo idee spesso strampalate ma divertenti. Si ebbe perciò modo di apprezzare episodi in cui l’Uomo Ragno si univa ai Fantastici Quattro; o Gwen Stacy non veniva uccisa da Goblin; o i Vendicatori si separavano dopo la prima missione e così via. Insomma, le possibilità erano infinite.
Molte di queste storie furono realizzate da maestri del calibro di Roy Thomas, Jack Kirby, Gil Kane, Gene Colan e così via e What If? ottenne un buon successo fino alla metà degli anni ottanta. Ma verso il finire degli eighties ci fu una seconda serie accolta con interesse e tuttora la Marvel propone qualche one-shot imperniato sui What If? A narrare le avventure alternative è l’Osservatore, l’enigmatico alieno in grado di percepire le realtà parallele dell’universo.
Panini Comics propone alcuni episodi tratti dalla prima serie di What If?, inediti in Italia, in uno special di Marvel Collection. Ovviamente, il materiale risulta datato nei testi e nei disegni ma non per questo è privo di valore. L’albo si apre con una storia scritta da Thomas dedicata agli Invasori, il glorioso gruppo di supereroi della Seconda Guerra Mondiale, e disegnata dal mitico Frank Robbins, penciler caratterizzato da un tratto contorto e aggressivo che estremizzava lo stile di Milton Caniff. Roy si chiede cosa sarebbe successo se gli Invasori non si fossero sciolti dopo la sconfitta di Hitler e peraltro l’episodio è stato in seguito inglobato nella storiografia Marvel ufficiale, dal momento che si prendono in esame le vicissitudini dei successori di Capitan America che agirono negli anni cinquanta. I lettori avranno a che fare con character come Miss America, Whizzer, la Torcia Umana originale, Toro, Sub-Mariner, Union Jack, Bucky, ma pure il Patriota e lo Spirito del ’76.
Si prosegue con un episodio in cui Don Glut prova a immaginare cosa sarebbe potuto accadere se Bucky fosse sopravvissuto (cosa in seguito realmente avvenuta!) e se Cap non avesse passato vent’anni in animazione sospesa. Coadiuvato dall’illustratore di Iron Man degli anni settanta, George Tuska, lo sceneggiatore delinea una story-line piacevole con tanto di Nick Fury, Rick Jones, Hulk, il Teschio Rosso, il Barone Zemo e l’Hydra. Glut continua con Devil e immagina un Diavolo Rosso che non riesce a nascondere al mondo la sua cecità, facendo riferimento ai primissimi episodi di Daredevil e utilizzando Electro, il Gufo, l’Uomo Ragno e persino il dimenticato Duca di Lichtenbad! Malgrado i disegni non eccezionali di Alan Kupperberg e Jim Mooney, è un contributo gradevole.
Ed è sempre Glut a scrivere un episodio importante, anch’esso poi inserito nella continuity ufficiale, e basato su una versione fifties degli Avengers. Ha due meriti: funge da anticipazione di Agents of Atlas e presenta eroi Timely apparsi di rado: l’agente segreto Jimmy Woo, Marvel Boy (antesignano di Quasar), Venere (ripescata nei seventies nel serial dei Campioni), l’Uomo 3D (in verità introdotto nei settanta), Namora, Jann della Giungla, Gorilla Man, il Robot Umano, uniti contro Artiglio Giallo (noto ai fan di Shang-Chi), Skull Face, Electro (da non confondere con il nemico dell’Uomo Ragno), Video e il vigilante Guerriero Freddo. Peccato che le matite di Kupperberg non lo valorizzino.
Si conclude con il primo supereroe della Marvel, il leggendario Sub-Mariner. Steven Grant si diverte a scoprire come sarebbero andate le cose per Namor se Johnny Storm, nel celebre episodio di Fantastic Four che introdusse il sovrano di Atlantide nell’era contemporanea, non gli avesse fatto recuperare la memoria. Alle matite ci sono i bravi Rick Buckler e Bob McLeod. Nel complesso, questo special di Marvel Collection è buono. Non troverete disegni ipercinetici e colorazioni al computer ma solo materiale classico ben realizzato. E se volete divertirvi con le realtà alternative questo è l’albo che fa per voi.