Le 10 migliori serie TV del 2019
Pubblicato il 30 Dicembre 2019 alle 12:00
Fine anno è sempre tempo di bilanci nell’audiovisivo quindi ecco a voi la classifica delle 10 migliori serie tv dell’anno che sta per concludersi, con la solita regola per la quale non sono comprese le miniserie-limited series (Watchmen è l’eccezione alla regola perché è stata un’autentica sorpresa) e le nuove stagioni di serie antologiche.
10. The Twilight Zone (CBA All Access, da noi inedita)
Iniziamo con una serie ancora inedita da noi, adattamento di Jordan Peele, anche narratore, della serie classica Ai confini della realtà. Meritevole perché trasporta il genere sci-fi alle tematiche calde ai giorni nostri: un po’ come al cinema il giallo classico del recente Knives Out ha trovato commistione nel tema dell’immigrazione senza risultare forzato. Ricordando un po’ le atmosfere di Black Mirror.
Il nostro speciale-confronto con Black Mirror
9. Modern Love (Amazon Prime Video)
La risposta romantica di Amazon all’indie di Easy di Netflix. 8 storie ispirate da quelle vere di una reale rubrica del New York Times, l’aspetto più affascinante di questa serie è la New York che viene ritratta in cui è impossibile non innamorarsi (un po’ come nell’ultimo film di Woody Allen). Tanti i nomi nomi in questa serie antologica episodica che fa venire quasi voglia di scegliere il proprio episodio preferito, come in una scatola di cioccolatini.
8. Euphoria (HBO, da noi Sky Atlantic)
Il “teen drama per adulti” come è stato presentato da HBO, con protagonista la Zendaya della nuova saga di Spider-Man. Un ritratto adolescenziale che punta molto sull’aspetto visivo psichedelico – regia, fotografia, colonna sonora – piuttosto che sulla scrittura, per mostrare una generazione disillusa e piena di dubbi sul proprio presente e sul proprio futuro.
7. What We Do In The Shadows (FX, da noi Fox)
La risposta di FX a classici come Intervista col vampiro, dal Taika Waititi di Thor: Ragnarok e di un suo film omonimo, che auto-ironizza sul fenomeno vampiresco e sugli umani attratti dal fascino senza tempo dei succhiasangue. Complice la tecnica mockumentary con cui è girata.
6. Sex Education (Netflix)
Uno dei piccoli grandi fenomeni Netflix dell’anno, che ha parlato del sesso senza peli sulla lingua, con una Gillian Anderson in grande spolvero insieme a attori emergenti, promettenti e sorprendenti come Asa Betterfield e Emma Mackey.
5. Years and Years (BBC/HBO, da noi inedita)
Inedito per ora anche questo serial inglese (co-prodotto da HBO) da noi, con Emma Thompson e Russell Tovey a capitanare il cast. Al centro una famiglia che analizza i tempi moderni e futuri più prossimi (da qui il titolo) tra Gran Bretagna post-Brexit, politica, temi attuali, qualche derivazione sci-fi à là Black Mirror, con un british humour e un’arguzia senza pari.
4. Now Apocalypse (Starz, da noi StarzPlay)
Quando l’intelligenza è mascherata da trash-stupidaggine. Una comedy purtroppo cancellata dopo una sola stagione ma che esprime benissimo l’angoscia anche sessuale dei thirysomething di oggi, attraverso la tematica (volutamente) abusata dell’Apocalisse. In questa serie sono tutti esteticamente bellissimi, complice la cornice losangelina, e si danno da fare non poco, e non potrebbe essere altrimenti, specchio di ciò che si racconta ai limiti del vojeurismo.
3. The Morning Show (Apple Tv+)
La sorpresa dell’anno grazie a Apple Tv+ da poco arrivato in tutto il mondo, con una Jennifer Aniston da Emmy (per ora puntiamo al Golden Globe), che torna in tv dopo Friends così come tornano Steve Carell (The Office) e Reese Whiterspoon (Big Little Lies). Un serial meta-televisivo che analizza anche dal punto di vista maschile il #metoo attraverso le accuse di molestie all’anchorman di uno show televisivo mattutino americano, mandando in confusione l’intero staff, apparentemente ignaro di ciò che accadeva dietro le quinte.
2. The Boys (Amazon Prime Video)
L’altra “sorpresa” dell’anno, che viene da Amazon Prime Video, in un ferocissimo spaccato della società americana, onesto, complesso, sfaccettatto, grazie alla scrittura che trae ispirazione dal fumetto omonimo di Garth Ennis e Darick Robertson e attraverso la lente d’ingrandimento del fenomeno dei supereroi. Con un Antony Starr da Emmy nella parte di uno dei villain sotto mentite spoglie più inquietanti e affascinanti mai visti in tv.
1. Watchmen (HBO, da noi Sky Atlantic)
Serie dell’anno (pur se con qualche limite di fondo) su come si dovrebbe adattare un’opera di culto destrutturandola e ricostruendola a propria immagine e somiglianza. Damon Lindelof ci regala uno spaccato della società americana intriso della tematica razziale e che tra vecchi e nuovi protagonisti crea un sequel tanto degno quanto sorprendente rispetto al materiale di partenza, con un’inquadratura finale già entrata di diritto nella storia della tv.