DC Universe Illustrato da Neal Adams vol. 1 – Recensione
Pubblicato il 10 Maggio 2012 alle 19:00
Arriva il primo volume dell’edizione Absolute dedicata a uno dei maestri indiscussi del fumetto statunitense: il leggendario Neal Adams! Scoprite le avvincenti storie supereroiche e non solo di uno dei più acclamati penciler della DC!
DC Universe di Neal Adams vol. 1
Autori: Gardner F. Fox, Neal Adams, Mike Friedrich, Len Wein, Mark Evanier, Howard Liss, Robert Kanigher, Hank Chapman, Bob Haney (testi), Neal Adams, Sergio Aragones, Joe Kubert (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Provenienza: USA
Genere: supereroi, fantascienza, guerra
Prezzo: € 24,95, 21,2 x 32, pp. 192, col.
Data di pubblicazione: marzo 2012
Neal Adams è uno dei più grandi artisti del fumetto statunitense nonché uno dei più innovativi e rivoluzionari. Tuttavia, negli anni sessanta, malgrado l’indiscutibile qualità della sua produzione, era reputato troppo anti-convenzionale per gli standard espressivi imperanti e, pur avendo i suoi estimatori, non era idolatrato come Jack Kirby o altri disegnatori più popolari. Eppure, a Neal non mancò mai il lavoro, specie alla DC, e per questa casa editrice realizzò storie, cover e illustrazioni pubblicitarie. Le sue figure maestose e suggestive, la costruzione inventiva delle tavole e soprattutto i suoi giochi d’ombra (facendo le debite proporzioni, assimilabili parzialmente a quelli del decano Gene Colan) rendevano Adams all’avanguardia.
Se ne accorsero i lettori Marvel che lessero le sue run di Avengers, X-Men e Inhumans, che non ottennero grande successo, salvo essere rivalutate in seguito. Per giunta, gli editor non ritenevano Adams un buon modello da seguire per gli aspiranti cartoonist e sconsigliavano di imitarlo. Fortunatamente, diversi di loro non accettarono tali suggerimenti e tra essi possiamo citare due penciler di gran livello: John Byrne e Bill Sienkiewicz. Entrambi partirono dallo stile adamsiano per pervenire a un tratto grafico personale, il primo di impostazione classica, il secondo caratterizzato da influssi pittorici di marca espressionista. Basta questo per intuire le potenzialità della proposta visiva di Adams, al contempo tradizionale e sperimentale.
Fortunatamente gli anni hanno fatto giustizia e oggi Adams è accettato come uno dei giganti della letteratura disegnata Made in USA. Per la maggior parte dei fan, comunque, Neal è identificato con Batman, Deadman e la run di Green Lantern/Green Arrow che, tutto sommato, sono le sue opere più conosciute. Ma Neal ha fatto altro e il primo volume dell’edizione Absolute dei suoi lavori DC lo dimostra.
In questa prima uscita il lettore avrà modo di scoprire la versatilità di Neal. Il libro si apre con un gradevole episodio tratto da Detective Comics che però ha come protagonista Elongated Man e non Batman, su testi del veterano Gardner F. Fox. La storia è ingenua e divertente con una tipica atmosfera sixties e Neal riesce a caratterizzare da par suo il gommoso eroe, sua moglie Sue e i villain della storia. Si passa poi a una sequenza di Teen Titans, serial che godette dell’apporto di Adams e che di certo non è inferiore ai suoi Bat-episodi.
In questo caso Neal si occupa anche dei testi e delinea una story-line sessantottina nei toni, imperniata su contestazioni giovanili e incomprensioni generazionali ma filtrata da elementi fantascientifici tramite la presenza degli alieni del Pianeta X. Neal sa rappresentare da par suo sia gli ambienti urbani e realistici in cui agiscono i giovani arrabbiati, sia le dimensioni futuribili, quasi psichedeliche, in cui si celano gli extraterrestri, realizzando versioni convincenti ed efficaci di Robin, Kid Flash, Speedy e una deliziosa Wonder Girl e facendo apparire il giustiziere Joshua e la coppia Falco e Colomba in una delle loro prime sortite nel DCU.
Si procede con alcune tavole tratte da una storia di JLA scritta da Mike Friedrich e qui si possono ammirare le belle interpretazioni adamsiane di Batman e Deadman, nonché di Aquaman e del terribile Sensei. Ci sono poi schizzi e illustrazioni di diverso genere e si continua con un episodio imperniato su Clark Kent sceneggiato da Len Wein. In questa occasione, Neal si diverte a fare interagire Clark con una pestifera e carinissima bambina che ha le fattezze della vera figlia del disegnatore. Sono anche incluse alcune brevissime storie di Superman ideate con la collaborazione del Dipartimento di Giustizia americano a scopo propagandistico e rivolte ai ragazzi, sempre disegnate con abilità sopraffina ma con uno stile più tradizionale.
Però Neal era in grado di sperimentare. È il caso di un’esilarante storiella, realizzata insieme a Sergio Aragones su testi di Mark Evanier, che vede come protagonisti un tenebroso Batman e una versione cartoon di Robin. E un’illustrazione commemorativa sull’undici settembre prelude alla seconda parte del libro, dedicata alle storie di guerra tratte dal glorioso comic-book Our Army At War e scritte da autori del calibro di Robert Kanigher, Howard Liss, Bob Haney e Hank Chapman e vi accorgerete che Neal non aveva meno maestria nella rappresentazione di scene di battaglia imperniate sui coraggiosi soldati dell’esercito americano. Qui infatti i disegni raggiungono livelli qualitativi notevoli, con un forte senso del movimento e della fluidità dell’azione. Per giunta, pur trattandosi di war stories, alcune di esse sono influenzate da stilemi fantascientifici: basti pensare alla vicenda di un battaglione futuribile, per esempio, o a quella di un plotone costretto a combattere mostri marini, pterodattili e creature inconcepibili!
Bisogna citare un contributo proveniente da Star Spangled War Stories, sempre scritto da Kanigher, e dedicato ad Enemy Ace, il pilota tedesco noto ai DC fan. Le matite di Neal sono inchiostrate dal mitico Joe Kubert e i due producono un gioiello. Insomma, questo è un volume da non perdere, perlomeno per ciò che concerne l’aspetto grafico. Tuttavia, avrei messo un voto più alto (e sarebbe stato giusto, considerando il livello delle storie incluse!) se la cura editoriale della RW-Lion fosse stata impeccabile, il che purtroppo non è. Ci sono refusi e alcune scelte di adattamento dei testi mi hanno suscitato perplessità, cose che, ahimè, mi riportano in mente il periodo Planeta. Di conseguenza, sappiatevi regolare.