Doom Patrol Vol. 2 – Nada | Recensione
Pubblicato il 24 Dicembre 2019 alle 09:00
Ritorna il gruppo più folle e strampalato del DCU: la Doom Patrol! Cosa succederà quando Robotman e soci dovranno affrontare un vecchio avversario e confrontarsi con una serie di situazioni deliranti? Ce lo spiega Gerard Way in questo volume!
Autori: Gerard Way (testi), Mike Allred, Nick Derrington (disegni)
Casa Editrice: RW Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,50, 16,8 x 25,6, pp. 136, col., B.
Data di pubblicazione: 10 ottobre 2019
La Doom Patrol è senza ombra di dubbio il gruppo di supereroi più strano della DC. La squadra creata negli anni sessanta da Arnold Drake in principio poteva essere considerata una specie di versione DC degli X-Men prima maniera (del resto, Drake, più o meno nello stesso periodo scriveva pure le storie dei pupilli del Professor Xavier). Non ebbe, comunque, un grande riscontro e Robotman e soci furono personaggi di culto, amati da un numero esiguo di lettori.
Nell’era post-Crisis la DC dedicò loro un nuovo mensile che dopo un periodo piuttosto incerto fu affidato al trasgressivo Grant Morrison che stava facendo parlare di sé con Animal Man e le cose non furono più le stesse. Da un lato, lo scrittore scozzese conservò componenti storici del team come Niles Caulder e Robotman e ne modificò alcuni come Negative Man che divenne Rebis; dall’altro introdusse personali creazioni come Crazy Jane, Flex Mentallo, Denny The Street e Dorothy Spinner. Dal punto di vista delle tematiche si fece influenzare dal surrealismo e dall’esoterismo e delineò storie stravaganti e deliranti che lasciarono il segno.
Negli ultimi tempi la Doom Patrol è diventata protagonista di un nuovo comic-book inserito nella divisione Young Animal, già cancellata, comunque, che nelle intenzioni originarie intendeva proporre classici personaggi DC in versione alternativa e con uno spirito indie.
L’autore è Gerard Way, voce dei My Chemical Romance, fortemente ispirato allo stile morrisoniano. Nel tp precedente forse aveva imitato in maniera troppo smaccata Grant, ma in questo secondo volume, senza ovviamente rinnegare il suo modello, incomincia a percorrere strade narrative più personali.
In questa uscita che include i nn. 7-11 della testata originale rientra l’ex leader Niles Caulder che intende riprendere il comando della squadra. Ma tutti sanno che si tratta di un pericoloso sociopatico con la pessima abitudine di manipolare gli altri, incurante delle conseguenze, e la Doom Patrol non è propensa a prestargli attenzione. Ma questo è solo il pretesto che serve a Way per delineare una trama ambientata in svariati mondi alternativi e ricca di situazioni assurde e paradossali.
Si concentra non solo sui classici personaggi come Rebis e Crazy Jane, ma pure sulla new entry Space Case che, tra le altre cose, ha problemi seri con il suo gatto divenuto un essere senziente per ragioni ancora ignote. Come se non bastasse, rientra in gioco un vecchio nemico della Doom Patrol, il Signor Nessuno, leader della Confraternita del Dada. Ora ha un nuovo gruppo, sempre ispirato al dadaismo, ma dai metodi molto più discutibili e aggressivi. A complicare la situazione ci sono poi un ragazzino dedito all’occultismo, una strano integratore che provoca mutazioni a coloro che lo provano e un vecchio personaggio dei fumetti cancellato dalla continuity che intende vendicarsi.
Gerard Way gioca con l’ironia e la meta-narrativa e scrive testi e dialoghi sarcastici e irriverenti. Nel complesso fa un buon lavoro e l’unico appunto che si può fare è che parte dal presupposto che i lettori conoscano bene la Doom Patrol di Morrison. Molti accenni e riferimenti al passato non sono, invece, comprensibili per coloro che non hanno mai letto le vecchie storie e di conseguenza la serie potrebbe risultare eccessivamente cervellotica e complicata.
I disegni sono di Nick Derrington che ha uno stile grezzo e legnoso. L’influenza di certi fumetti di area underground è evidente e non concede molto all’estetica. Imposta in maniera creativa il lay-out ma dimostra di avere qualche incertezza nella raffigurazione dei personaggi, perlomeno di quelli con un aspetto umano. Il n. 7 è invece illustrato dal grande Mike Allred di X-Statix, Madman e altri gioielli, decisamente a suo agio con eroi schizoidi.
Anche in questo caso, ci propone il suo delizioso stile influenzato dalla pop art di Lichtenstein e Warhol. Bisogna segnalare che le vicende del volume procedono nello spillato della Justice League e non è chiaro se ci sarà o no un terzo volume. Vale, quindi, la pena tenere presente tale aspetto. In ogni caso, Doom Patrol è una proposta originale che potrà piacere ai lettori in cerca di opere alternative.
In Breve
Storia
8.0
Disegni
7.0
Cura Editoriale
7.0
Sommario
RW Lion propone il secondo volume di Doom Patrol, la serie Young Animal dedicata a uno dei gruppi di supereroi più strani della DC. Gerard Way delinea una strampalata e visionaria story-line influenzata dallo stile di Morrison, giocando con vecchi e nuovi concetti. Il tp va tenuto d’occhio per un capitolo disegnato dal grande Mike Allred.