Friedrich – Lo sguardo infinito di Sebastiano Vilella | Recensione
Pubblicato il 8 Dicembre 2019 alle 10:00
Autore: Sebastiano Vilella (testi & disegni)
Editore: Oblomov Edizioni
Formato: 21,5×30 cm, brossurato, col., 112 pp.
Data di pubblicazione: 21 luglio 2019
Matite dalla mina morbida e tante, tante pennellate sbucano fuori da una prima sfogliata di pagine di Friedrich – Lo sguardo infinito di Sebastiano Vilella. Il volume, edito da Oblomov Edizioni, racconta uno spaccato fantasioso della biografia del pittore Caspar David Friedrich, un racconto lento e posato che mantiene fede al motto della casa editrice: «Crediamo nella lentezza e nella cura, facciamo libri come si prepara il pane, aspettando che la lievitazione sia al punto giusto, prima di infornare.»
Una storia ambientata in mezzo alle nevi dei Riesengebirge, i Monti dei Giganti al confine tra Repubblica Ceca e Polonia.
In mezzo a quei boschi desolati, verso l’inizio del 1800, il pittore Caspar David Friedrich si isola per strani motivi misteriosi mentre a Dresda, nella città dove lui abita insieme alla moglie, accadono fatti strani: molte persone rimangono incantate ed entrano in uno stato di beatitudine quando raggiungono i luoghi rappresentati dei dipinti del pittore, agendo come le forme umane appena abbozzate nei dipinti. L’ispettore della città chiede a un amico di Friedrich, il dottor Carus, di raggiungerlo tra i monti e cercare di scoprire quale strano sortilegio o inspiegabile mistero possa collegare tutti questi uomini che entrano in uno stato catatonico dopo aver interagito con i suoi quadri.
SU UN MARE DI COLORI ANNEBBIATI
Nascoste dietro una storia thriller, la trama di Friedrich si mostra nelle prime pagine come un libro di analisi critico-artistica sulle opere dell’autore tedesco. Dopo un’introduzione magica, parte un giallo particolare: perché i lavori di Friedrich lasciano alcune persone in uno stato di beatitudine? Sono così pericolosi? E perché quei quadri mettono così tanta malinconia? Qual è il loro segreto nascosto?
Vilella cerca di ricreare le emozioni e i colori dei dipinti di Friedrich, riportandoli su carta ruvida Arcoprint da 140 grammi. L’autore non usa tutte le vignette per raccontare, ma si lascia andare anche a pure rappresentazioni fine a loro stessi. Aprire il volume è un po’ come entrare in una mostra temporanea di dipinti che omaggiano il romanticismo ottocentesco, pur senza pagare il biglietto.
Dopo La bio-graphic-novel su Giorgio De Chirico, Vilella racconta un nuovo autore, conosciuto a tutti per l’immortale Viandante sul mare di nebbia (1818). L’amore artistico che lui prova per il pittore è più che tangibile in queste tavole. I tributi che Vilella gli paga sono meravigliosi: più che un graphic novel, sembra un monografico di approfondimento che si trova nei bookshop dei musei. Non sarebbe male trovarlo anche lì, no?
I tratti a matita delle diverse vignette sembrano quasi volersi nascondere in mezzo ai colori, anche se al tempo stesso cercano di farsi vedere e di avere la loro importanza nell’immagine. Ma il colore vuole sommergerli, affogarli in un mare di luce, nebbia, neve e profondità delle foreste. L’autore non mette confini a ogni oggetto e a ogni persona, ponendo il tutto in un mare di elementi indefiniti ma riconoscibili.
La copertina è un quadro. Non di Friedrich, certo, ma un quadro sui quadri che troveremo al suo interno. Il bordo bianco sporco e la cornice ocra con ghirigori abbracciano e impreziosiscono il lavoro di Vilella, dando l’impressione di avere tra le proprie mani un dipinto circondato da intagli su legno. Questa pubblicazione di Oblomov non è un volume da mettere in libreria, ma il suo posto ideale sarebbe appeso al muro del salotto. Niente vetri né cornicette intorno a esso, tanto la cornice già c’è.
In Breve
Storia
7
Disegni
8
Colori
8
Cura Editoriale
8
Sommario
Sebastiano Vilella ritorna, dopo il biopic su De Chirico (Interno metafisico con biscotti), all’arte che predilige e, con grande maestria pittorica, trasferisce il fascino e il mistero dei quadri di Friedrich all’intreccio di una spy story ottocentesca.