I Medici – Nel Nome della Famiglia 3×01-04 | Recensione
Pubblicato il 5 Dicembre 2019 alle 15:00
Nel nome della famiglia è il titolo della terza stagione de I Medici, serie anglo-italiana che descrive l’ascesa e il potere della famiglia Medici sulla Firenze del Rinascimento.
Titolo originale: I Medici – Nel nome della famiglia
Genere: drammatico, storico, in costume
Episodi: 8
Durata: 48-52 min ca.
Creata da: Frank Spotnitz e Nicholas Meyer
Cast: Daniel Sharman, Francesco Montanari, Sarah Parish, Synnøve Karlsen, John Lynch, Alessandra Mastronardi, Neri Marcorè, Giorgio Marchesi, Aurora Ruffino
Produzione: Big Light Productions, Lux Vide, Wild Bunch, Rai Fiction, Altice Studio
Distribuzione: Rai
Data di uscita Italia: 2 dicembre
La serie tv anglo-italiana I Medici torna con la terza stagione, intitolata Nel nome della famiglia, in anteprima mondiale su Rai 1 (mentre, negli altri paesi, verrà distribuita da Netflix nel 2020).
La seconda stagione si era conclusa con il fallimento della “Congiura dei Pazzi”, ordinata appunto dalla famiglia Pazzi con la benedizione di Papa Sisto IV, nella quale comunque Giuliano de’ Medici, fratello di Lorenzo, ha perso la vita.
Da qui riprende la narrazione, con Lorenzo il Magnifico diviso, dopo aver giustiziato la famiglia Pazzi compreso l’arcivescovo Francesco Salviati, tra il desiderio di vendetta per il fratello (che “ritorna” nella sua vita attraverso il figlio illegittimo Giulio, accolto con sospetto a palazzo) contro il Papa e suo nipote Riario, e i grandi progetti per Firenze.
SOPRAVVIVENZA, FIDUCIA, SPERANZA
Mesi dopo la “Congiura dei Pazzi”, il potere di Lorenzo il Magnifico (Daniel Sharman, ormai “uomo” dal sempre più accentuato carisma) viene messo in crisi non solo dalla sua sete di vendetta per l’assassinio del fratello, ma anche dall’attacco lanciato a Firenze da Riario, signore di Imola, in accordo con lo zio Papa Sisto IV (con Raul Bova che lascia il posto a John Lynch nel ruolo).
Con la città assediata e messa alle strette, i priori di Firenze cominceranno a mettere in discussione l’autorità di Lorenzo, che emergerà comunque come guida assoluta della città e userà tutto il suo carisma, la sua abilità e lungimiranza, per far fronte ad un attacco che vede coinvolto anche il regno di Napoli.
In supporto a Lorenzo, nelle vesti di suo consigliere, troviamo l’esordio del misterioso quanto colto e astuto Bruno Bernardi (Johnny Harris), mentre si affaccia nel panorama fiorentino, sempre più fiorente d’artisti, anche il religioso Girolamo Savonarola (Francesco Montanari), amico di Lorenzo ma già pronto a mostrare la sua forte fede integralista.
TUTTE LE STRADE PORTANO A…FIRENZE
I primi quattro episodi de I Medici – Nel nome della famiglia (Sopravvivenza, I Dieci, Fiducia, Innocenti)che rappresentano metà stagione, ci introducono nel vivo del Rinascimento italiano e del “regno” di Lorenzo il Magnifico su Firenze.
A differenza delle precedenti due stagioni, gli eventi storici narrati permettono la presenza di maggior azione in scena non limitandola soltanto a conflitti e congiure di palazzo interne a Firenze, nonostante la guerra non sia mai del tutto protagonista (a dispetto, magari, di altre serie storiche come Vikings, Knightfall o The Last Kingdom).
D’altronde, il grande tema dominante di questa prima parte di stagione (e con molta probabilità anche della stagione completa) è quello della memoria, riscontrato sia nella presenza del ricordo di Giuliano (influenzante alcune dinamiche delle trame) sia nel confrontarsi dei personaggi principali col pensiero del loro lascito alla Storia.
Comincia così a costruirsi, pezzo dopo pezzo, l’ “eredità” che Lorenzo il Magnifico vuole lasciare ai posteri: nei suoi sogni, e nelle sue azioni concrete, c’è il desiderio di realizzare un’Italia (e, più ambiziosamente, l’Europa “civilizzata” cristiana) dove le varie città siano in pace tra loro e, al cui centro, per sua bellezza nata dalla cultura, venga posta Firenze.
Mentre dunque, gli intrighi, le battaglie e gli eventi storici ordiscono un tessuto narrativo funzionante, supportato da una strepitosa colonna sonora, da un cast ottimo in maggioranza (nonostante non si spieghi la presenza della Mastronardi in una produzione così importante) e dalla bellezza dei paesaggi italiani usati per le riprese, la serie presenta la lungimiranza di uno dei personaggi politici (ma anche culturali) più illustri del nostro paese.
In Breve
Giudizio Globale
7.5