Vinland Saga 1×20: Corona | Recensione
Pubblicato il 3 Dicembre 2019 alle 20:30
Canute affronta suo padre. A modo suo.
Autore originale: Makoto Yukimura
Studio di animazione: Wit Studio
Data di uscita:2 dicembre 2019
Grande, grandissimo protagonista della puntata più recente dell’anime di Vinland Saga è il principe Canute, drasticamente cambiato in seguito a una epifania raggiunta poco tempo prima.
FROM FATHER TO SON
Canute, come abbiamo potuto vedere nel precedente episodio, è riuscito nella improbabile impresa di far passare dalla propria parte Thorkell, l’uomo che voleva rapirlo per ricattare suo padre, il re dei Danesi, dopo avergli detto con sprezzante coraggio che, così facendo, non avrebbe ottenuto un bel niente.
Poiché infatti il re vuole che Canute muoia, magari per mano di qualche Vichingo dissidente per non sporcarsi le mani, per poter rendere suo unico erede suo figlio maggiore, chiedere un riscatto per il rilascio di Canute non avrebbe sortito alcun effetto.
Ma quando il giovane e biondo principe propone a Thorkell e ai suoi uomini di marciare insieme a lui per rovesciare il trono, il possente Vichingo non si è potuto rifiutare di accompagnarlo in questo probabile massacro, amante com’è delle battaglie!
Nella puntata, vedrete in quale astuto modo sia Canute che il ben più astuto Askeladd riusciranno a cavarsela in una situazione alquanto spinosa e complessa. Ma c’è dell’altro.
Il re dei Danesi dà la sua personale interpretazione di ciò che significhi essere un re: stando alle sue parole, la corona che porta sulla propria testa è dotata di una volontà propria, e quella corona non vuole in alcun modo essere indossata da Canute.
In breve, dunque, il padre del principe ammette di essere schiavo del suo potere, e sarà proprio questo suo punto debole che verrà sfruttato dal suo figlio più giovane contro di lui…
MAKE HEAVEN OUT OF HELL
Il punto di Vista di Canute sulla questione è invece molto differente: il suo obiettivo è, come già sappiamo, quello di creare il Paradiso sulla Terra, in risposta alla totale assenza di un Dio che si limita a contemplare dall’alto ciò che accade quaggiù senza muovere un dito.
La rabbia di Canute verso questo atteggiamento così distaccato di quello che invece dovrebbe essere un padre amorevole lo spinge dunque a sfidarlo apertamente: se Dio ci bea tanto di stare nel suo Paradiso mentre la Terra è un Inferno, allora lui farà in modo di trasformare la Terra in un Paradiso.
Nonostante però il giovane principe dichiari di non avere più bisogno di Dio e del suo Eden, non è divenuto ateo: Canute pensa infatti che, una volta morto, sarà accolto al cospetto di Dio, e sarà in quel momento che potrà finalmente dirgli in faccia quello che pensa di lui e che è riuscito a creare il Paradiso in Terra.
Non solo, ma da queste dichiarazioni si intuisce perfettamente non solo che Canute crede ancora nell’esistenza del Dio cristiano, ma anche che dà per scontato che riuscirà nella sua impresa.
La strategia con cui il principe, Askeladd e Thorfinn affrontano il re ddei Daneli, le riflessioni così profonde, mature e dense di significati di Canute, la non necessità di inserire combattimenti e spargimenti di sangue in ogni singolo episodio, la grande passione con cui Makoto Yukimura tratta la materia a sfondo storico che ha scelto come base su cui fondare il suo Vinland Saga fanno di questa opera seinen un prodotto di qualità eccelsa, la cui visione consiglio caldamente a tutti.
L’intera prima stagione di Vinland Saga è distribuita qui da noi in Italia da Amazon Prime Video. I nuovi episodi saranno disponibili a partire dal lunedì.
In Breve
Voto complessivo
8.7