Ian Churchill: da Deadpool a Supergirl | Intervista

Pubblicato il 3 Dicembre 2019 alle 16:00

Fra gli ospiti di punta della ricchissima Artist Alley del Modena Nerd 2019 c’era senz’altro Ian Churchill.

Il disegnatore britannico è attivo da più di 25 anni e ha lavorato per entrambe le major americane disegnando fra gli altri Deadpool, Uncanny X-Men, Avengers, Hulk, Superman, Batman, Supergirl, Justice League e tanti altri oltre ad aver firmato l’ottima serie Image Marineman.

Abbiamo ripercorso con Mr Churchill la sua carriera tastando il polso dell’attuale mercato fumettistico.

MF: Benvenuto a Modena Nerd 2019 e sulle pagine di MF Ian…

IC: Grazie! È un piacere essere qui!

MF: Inizia subito con una domanda su Marineman: perché hai scelto come protagonista un eroe acquatico?

IC: Me lo chiedi perché non sono mai stati molto popolari? [Ride – NdA]

IC: La verità è che sono stato sempre molto affascinato dalla vita sottomarina anche perché quando ero piccolo si vedevano in giro un sacco di documentari di Jacques-Yves Cousteau. Adoro i supereroi ed ero affascinato da questa ambientazione in più mio padre continuava a spronarmi dicendomi che non sarei andato da nessuna parte finché non avessi creato qualcosa di mio e all’inizio sembrava uno strano ibrido fra Namor e Aquaman e quindi ci ho messo un po’ per “personalizzarlo”…

MF: Dov’è ora Marineman?

IC: Sto lavorando alla seconda serie! Ho completato il primo numero e alcune pagine del secondo ma essendo un lavoro creator-owned devo lavorarci nei momenti liberi…

MF: Sembra essere il momento giusto anche per questo ritorno con la rinnovata popolarità degli eroi acquatici dopo il successo di Aquaman…

IC: Esatto! [Ride – NdA]

MF: Personalmente poi sono un fan dell’Aquaman della Golden Age e degli anni ’60/70…

IC: Anche io, ma non volevo rendere Marineman il Re di Atlantide etc… piuttosto ho cercato di mantenere quel gusto Golden Age…

MF: Negli ultimi anni hai lavorato soprattuto per la DC su Supergirl e Giovani Titani. Che differenza c’è nel lavorare su personaggi femminili e su personaggi adolescenti?

IC: Mi piace molto lavorare con eroi giovani anche se è difficile perché gli eroi adulti sono costruiti più o meno tutti uguali: muscoli e mascella squadrata. Con gli eroi più giovani le linee sono diverse, meno complesse, ma bisogna scalare tutte le proporzioni creando una muscolatura credibile ma non esagerata.

Non sono perché la DC mi assegni sempre delle serie con eroi adolescenti ma adoro lavorare per loro e ho tanti amici in DC!

MF: E i personaggi femminili?

IC: Sono difficili più o meno per le stesse ragioni. Alle fiere mi chiedo degli sketch: per un personaggio maschile ci impiego relativamente poco, per quelli femminili ho sempre bisogno di qualche minuto in più perché una linea troppo dritte e improvvisamente non è più un personaggio femminile [Ride – NdA].

Mi piacciono soprattutto i personaggi femminili forti.

MF: All’inizio della tua carriera hai disegnato una delle primissime mini-serie di Deadpool… cosa ne pensi dell’estrema popolarità raggiunta dal personaggio oggi?

IC: La seconda per la precisione. È strano e anche un po’ folle perché è stata improvvisa e Deadpool ora è ovunque.

All’epoca sono stato molto fortunato perché ero a New York in cerca di lavoro ed ero negli uffici della Marvel sperando che potessero assegnarmi qualcosa. Mentre aspetto lì impaziente, su una scrivani c’erano le tavole di Carlos Pacheco per la mini-serie di Alfiere e pensai che non mi avrebbero mai dato nulla!

E invece poi spuntò Deadpool… sono stato davvero fortunato e la gente mi chiede ancora suoi sketch!

Penso che comunque la sua popolarità sia in parte dovuta anche la reinvenzione del personaggio fatta da Joe Kelly una quindicina di anni fa. La gente ne apprezza soprattutto il lato ironico e divertente.

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MF: Quanto è cambiato il tuo stile nel corso degli anni e quanto è cambiata secondo te l’industria del fumetto rispetto ai tuoi esordi?

IC: Domanda difficile perché l’industria del fumetto sembra sul punto di implodere e il secondo dopo invece è di nuovo all’apice.

Il cinema ha aiutato un po’ negli ultimi anni e gente alla fiere ce n’è sempre di più. Nello specifico però credo che stiamo lentamente virando verso il digitale, non so se gli spillati scompariranno completamente ma la scrittura ora è decisamente orientata verso la raccolta in volume delle storie.

MF: Il tuo ultimo progetto risale a qualche anno, la mini-serie Revenge con Jonathan Ross, a cosa stai lavorando attualmente?

IC: Sto lavorando ad un libro per bambini! Jonanthan Ross vorrebbe fare qualcos’altro con me e Revenge è stato molto divertente ma anche molto sanguinolento… non so se ne faremo un sequel.

Mi piace spaziare molto insomma!

MF: Grazie mille per il tuo tempo Ian!

IC: Grazie a voi e alla prossima!

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