Adrian Quinta Serata | Recensione

Pubblicato il 11 Novembre 2019 alle 16:00

Adrian, scritta (insieme a Vincenzo Cerami e alcuni ragazzi della scuola Holden di Alessandro Baricco) e diretta da Adriano Celentano, con i disegni di  Milo Manara e le musiche di Nicola Piovani, sbarca su Canale 5 portando alla ribalta temi sociali in un’avventura animata.

Manuel Lucaroni
Manuel Lucaroni
2019-11-11T16:00:41+00:00
Manuel Lucaroni

Adrian, scritta (insieme a Vincenzo Cerami e alcuni ragazzi della scuola Holden di Alessandro Baricco) e diretta da Adriano Celentano, con i disegni di  Milo Manara e le musiche di Nicola Piovani, sbarca su Canale 5 portando alla ribalta temi sociali in un’avventura animata.

Dopo la lunga sosta obbligata per i problemi di salute di Celentano, Adrian torna in prima serata su Canale 5 per continuare a raccontare le vicende di un rivoluzionario orologiaio che, in nome di libertà e bellezza, sogna un mondo migliore.

La fama di Darian, alter ego vecchio e gobbo che Adrian usa per celare la sua identità, ha creato scompiglio tra i cittadini, anche a causa dell’intervento di forze tutt’altro che interessate al bene del paese.

Questa quinta serata ci riporta dunque nel pieno delle vicende, promettendo agli spettatori ulteriori riflessioni sull’importanza dell’arte, sulle conseguenze negative portate da una società iper-capitalista, sulla pericolosità dell’emarginazione e l’importanza della lotta contro la violenza sulle donne. Che la lunga pausa sia servita, nel frattempo, a ritoccare la già tanto criticata realizzazione tecnica?

LA BEFANA, LA VOLPE…E IL PIRATA

La rivoluzione iniziata dall’orologiaio continua e, questa volta, ha intenzione di travolgere completamente i sistemi d’informazione in mano del governo: riunendo quelli che si sono rivelati i suoi più intimi amici, Darian decide di creare una televisione pirata dopo le minacce di chiusura del governo al programma di Armand Letal, reo di aver troppo parlato dell’orologiaio.

Grazie alla collaborazione dei due agenti Orso e Carbone, di Johnny Silver e del giovane Marco dunque, Darian riesce a sabotare uno dei  futili mandati in onda dalla rete televisiva principale interrompendolo con la trasmissione dell’immagine dell’Ultima cena di Leonardo.

L’attacco pirata desta scalpore e, mentre la popolazione resta “folgorata” dalla visione del quadro (in un paese sempre meno abituato all’arte) il governo (su indicazione de “Il Dissanguatore”, il mafioso Dottor Dranghestein) propone una nuova legge che punta a minare la libertà d’espressione, suscitando la reazione di alcuni onesti parlamentari.

Seguiranno catastrofiche conseguenze e intrighi politici e, mentre Il Dissanguatore comincia a muoversi in prima persona per fronteggiare una situazione che mira alla distruzione del suo impero criminale, Darian promette di riunire e coordinare “gli amici dell’orologiaio” di tutta Italia.

Nel frattempo Gilda, sempre più esclusa dalle attività segrete di Adrian, partecipa ad una manifestazione popolare per difendere la libertà d’espressione e, finita nei guai, fa la conoscenza della Volpe, l’elegante e affascinante combattente protettore delle donne.

INTERRUZIONE DI FREQUENZA

Giunti alla quinta serata dedicata ad Adrian, siamo ormai a conoscenza dei pregi e difetti di questo ambizioso progetto animato ideato da Adriano Celentano: nonostante le nostre speranze, la realizzazione tecnica si mantiene sul livello medio-basso degli scorsi episodi, registrando inoltre nel primo episodio di questa serata alcune scelte di regia poco condivisibili.

A bilanciare l’ormai appurata animazione non soddisfacente però, troviamo una trama (supportata dalla sempre ottima colonna sonora) che si sviluppa, oltre le aspettative, in maniera avvincente, proponendo ad ogni episodio scottanti tematiche (su cui si ha modo di riflettere anche con gli inserti teatrali) al passo coi nostri tempi che permettono ad Adrian, nonostante i tanti difetti, di essere considerata e apprezzata per l’audacia che mostra episodio dopo episodio.

In questo quinto mini-blocco di episodi, le trame denunciano la malapolitica e la troppa facilità con cui, attraverso propaganda e mass media, regimi autoritari possono mascherarsi da democrazie, portando sullo schermo attraverso la finzione situazioni e usi che, purtroppo, hanno fatto e fanno ancora parte, della storia del nostro paese.

Raccogliendo il messaggio di speranza che la serie vuole darci (forse troppo “buonista” e “scontata” nella proposta di tematiche per qualcuno, ma visti i tempi recenti ogni occasione, compresa questa, è utile per non cadere nel troppo consueto errore del genere umano di dimenticarsi grazie a quali valori è ritenuto tale) guardiamo Adrian non come il capolavoro animato che non è, bensì semplicemente come un coraggioso tentativo di portare in prima serata (e attraverso il medium dell’animazione) dei valori sicuramente positivi.

In Breve

Giudizio Globale

6.5

6.5

Punteggio Totale

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