Senzanima – Giungla | Recensione
Pubblicato il 8 Novembre 2019 alle 17:00
Con Giungla, quarto volume di Senzanima, la banda di mercenari Senzanima si avventura in una pericolosa giungla popolata dai selvaggi ghoul.
Autori: Luca Enoch (testi) Manolo Morrone (disegni) Paolo Francescutto (colori) Mario Alberti (copertina)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: fantasy
Provenienza: Italia
Prezzo: € 17, 22×30, pp. 80, col., C.
Data di pubblicazione: 07 novembre 2019
Con Giungla giunge al quarto volume Senzanima – la serie adulta del franchise Dragonero – presentato in anteprima a Lucca Comics & Games 2019 dove è stato protagonista insieme agli annunci riguardanti proprio il futuro della serie fantasy di casa SBE – per tutti i dettagli cliccate QUI.
Avevamo lasciato Senzanima con il terzo volume – la nostra recensione QUI – in territori decisamente e classicamente fantasy. La banda di mercenari dei Senzanima aveva dovuto affrontare i mistici e maligni Signori del Sangue, esseri dotati di poteri straordinari legati al sangue e da sempre fedeli alla Merovia.
In Senzanima – Giungla, la banda sta facendo una lunga risalita di un fiume per portare del materiale d’assedio in Merovia. Il territorio è ostile: quelli che dovrebbero essere boschi di conifere si sono trasformati in una vera e propria giungla.
Una imboscata da parte dei selvaggi ghoul ferma la spedizione costringendola a delle riparazioni di oltre 6 ore. Greevo – il capo dei Senzanima che abbiamo scoperto essere un Ritornante ovvero un misterioso non-morto tornato in vita mantenendo la piena coscienza di sé, cosa che ha impressionato molto Ian – organizza allora una spedizione per recuperare due dei mercenari fatti prigionieri ovvero l’elfo Avedis e Maadi.
Mentre i due vengono torturati e abusati nel villaggio dei ghoul, Ian mostra tutte le sue abilità di “ranger” utilizzando l’ambiente circostante, ovvero la folta vegetazione, per creare l’occasione giusta per l’imboscata al villaggio e liberare i due compagni.
La via di fuga sarà offerta da un giovane ghoul ma il finale sarà come sempre amaro e i Senzanima potrebbero essersi fatti un nuovo, spietato nemico.
Si potrebbe riassumere con la frase “non c’è onore fra i ladri” questo Senzanima – Giungla, densissimo quarto volume di Senzanima.
Luca Enoch mantiene sempre dritta la barra del fantasy ma la travalica sconfinando in letteratura tipicamente bellica che ricorda per impostazione del plot una certa filmografia di genere anni ’70/primi anni ’80.
Non fraintendetemi si tratta sempre di Dragonero e le sue peculiarità ci sono tutte. Scopriamo un tassello importante del passato di Ian in uno spigoloso scontro con Greevo e la risoluzione finale è tutta targata Senzanima nello specifico con tanto di fuga e tradimento da parte dei mercenari mentre viene giurata una silenziosa vendetta da parte di ghoul.
In questo senso Senzanima esplora con Giungla un’altra, ennesima, sfaccettatura dell’universo narrativo di Dragonero e che mai come in questo volume può definirsi matura, adulta, abrasiva.
In questo senso calzano a pennello le matite di Manolo Morrone. Il suo tratto è elegantissimo e ricorda a tratti quello del maestro Paolo Eleutieri Serpieri. Il disegnatore romano prende prima le giuste misure nelle prime tavole con linee un po’ più grezze poi affina il tutto mediando una costruzione della tavola molto “francese” con un ritmo soprattutto nelle scene d’azione molto concitata ma mai confusa in cui prevale più la muscolarità dell’azione che il cercare magari l’inquadratura ad effetto. Da segnalare le sue sinuose figure femminili. Un lavoro davvero eccellente.
Come sempre di grande impatto il volume cartonato confezionato da Sergio Bonelli Editore in cui spicca la copertina semplice ma efficace firmata dal grande Mario Alberti. I contenuti extra sono tutti dedicati all’approfondimento con dettagliatissime schede su ghoul e ritornanti.
In Breve
Storia
8.5
Disegni
8.5
Cura Editoriale
8.5
Sommario
Senzanima - Giungla esplora un'altra, ennesima, sfaccettatura dell'universo narrativo di Dragonero che mai come in questo volume può definirsi matura, adulta, abrasiva: Luca Enoch mantiene sempre dritta la barra del fantasy ma la travalica sconfinando in letteratura tipicamente bellica che ricorda per impostazione del plot una certa filmografia di genere anni '70/primi anni '80.
Lavoro eccellente di Manolo Morrone che illustra con tratto elegante, che ricorda il maestro Paolo Eleutieri Serpieri, la storia con particolare attenzione a ritmo e muscolarità dei personaggi.