Revolution Complex – Recensione
Pubblicato il 4 Maggio 2012 alle 11:45
22 autori per 33 storie, arriva dalla Spagna il fumetto che attraverso il movimento degli Indignados ci parla della nostra attualità!
Revolution Complex
Autori: AAVV
Casa Editrice: Editoriale Aurea
Provenienza: Spagna
Genere: storico
Prezzo: € 6,90; 17X24; 128 pp.; B/N
Data di pubblicazione: 2012
Anche se da noi esce con un anno di ritardo, Revolution Complex non è ancora, per così dire, un prodotto scaduto. Il termine in questo caso non stride perché ci ritroviamo per le mani, come recita la copertina, un assortimento di compresse effervescenti da assumere via ottica. Una bella e originale definizione di fumetto, non c’è che dire.
Ben lontano dalla sua data di scadenza, il Movimiento 15-M (nato, appunto, il 15 maggio 2011 in occasione delle elezioni amministrative in Spagna) è semmai ancora giovane, ma già con le idee piuttosto chiare. Ispirato dalle parole di un vero combattente come Stéphane Hessel, e dal suo pamphlet Indignatevi! del 2010 (pubblicato in Italia da Add Editore nel 2011), il moviemento dei cosiddetti Indignados raccoglie cittadini di tutte le estrazioni sociali, che in questi sofferti tempi di crisi economica hanno deciso di dare vita ad una protesta pacifica nei confronti del governo. Il movimento si è progressivamente allargato, assumendo lentamente i contorni di una vera e propria (e inedita) rivoluzione. Sono stati tracciati paralleli con le agitazioni della Primavera Araba, che a sua volta ha ispirato gli indignati del We are the 99% dell’ Occupy Movement.
In breve, in tutto il mondo, milioni di persone di ogni età sono scese in strada, armate di slogan e determinazione, per protestare contro i privilegi della classe politica e le storture dell’economia capitalista. Un fenomeno in espansione che è diventato il simbolo della lotta al potere, alla corruzione, alla disuguaglianza sociale.
Ed è a questi temi che fanno riferimento i 22 autori radunati da Norma Editorial, spaziando fra vignette satiriche (Artur Laperla e Marcos Moràn), giochi (Martin Pardo), finte pubblicità (Marcos Prior), suggestioni (Danide) o veri e propri racconti (Damiàn, Villa, Javier Hernàndez). È presente anche una piccola ma agguerrita rappresentanza italiana composta da Giovanni Di Gregorio e Claudio Stassi, che firmano alcune delle parentesi migliori dell’opera. Il primo, in coppia con Josep Casanovas, tratteggia un ritratto grottesco di un uomo colpito dalla crisi; il secondo, in coppia con Paco Redondo, fa un salto nella nostra attualità con una storia dall’eloquente titolo Bunga Bunga, mentre in solitaria punteggia il volume con una serie di piccole interviste a persone di diversa età e occupazione, sottolineando la varietà di cittadini colpiti dalla crisi.
C’è anche spazio per un accenno al rapporto fra V per Vendetta e gli attuali movimenti anarchici (la maschera di Guy Fawkes indossata dal protagonista V è infatti ormai notoriamente divenuta un simbolo dei manifestanti), nella quale Marcos Prior emula lo stile di Scott McCloud. Uno dei contributi migliori poi, sia sul versante dei contenuti, sia nel modo sapiente di utilizzare il mezzo fumetto, lo da il disegnatore Kano, già attivo nel mercato statunitense dei supereroi. L’artista spagnolo compie una semplice ma efficace operazione di montaggio, accostando ad un testo illustrazioni che attingono alla più varia cultura di massa (immagini di telegiornali, citazioni di intellettuali, l’horror, il cinema di Chaplin, Kubrick, della Pixar…), le quali si trovano a rafforzare notevolmente la forza delle parole.
Purtroppo, come spesso accade in questi casi, non tutte le forze in campo mantengono lo stesso livello qualitativo, e molte di queste pillole effervescenti non sono così acide come vorrebbero essere. A pagine brillanti se ne affiancano altre più scontate, che non sembrano portare oltre un vago spunto iniziale. C’è però in tutti i lavori, anche nei meno riusciti, un sincero sentimento di sana partecipazione all’indignazione collettiva. Gli autori ci credono, e vogliono dare il proprio contributo attraverso la loro arte. Così questo volume assume un valore particolare, dimostrando ancora una volta la forza del fumetto nel fare satira, nel trattare temi d’attualità, nell’essere partecipe alla vita sociale come poche altre arti sono in grado di fare.
Si astenga chi in un fumetto cerca trame, intrighi, azione, storie ad ampio respiro, perché Revolution Complex è qui per testimoniare questo momento storico, per aiutare a capire quello che stiamo vivendo, per suscitare una riflessione con la difficile arma dell’ironia. E grazie all’ottima edizione dell’Editoriale Aurea, gode anche di un prezzo assolutamente competitivo.