The Seven Deadly Sins: Wrath of the Gods – Episodio 3: Sia fatta la luce | Recensione
Pubblicato il 25 Ottobre 2019 alle 17:00
Nuove rivelazioni dal passato…
Autore originale: Nakaba Suzuki
Data di uscita: 24 ottobre 2019
Questa ultima stagione dell’anime di The Seven Deadly Sins (o Nanatsu no Taizai, se preferite il titolo originale giapponese) continua a migliorare di episodio in episodio: siamo soltanto al terzo, e già la carne al fuoco è davvero tanta, grazie anche a una narrazione decisamente rapida e molto densa di azione e rivelazioni sconcertanti.
JUDGEMENT WITHOUT COMPASSION, EYES OF FEAR
Come avevamo già potuto vedere nella puntata precedente, Diane e King stanno per scoprire nel dettaglio cosa è avvenuto ben 3000 anni prima grazie a Gloxinia e Drole, i quali hanno deciso di tradire i Dieci Comandamenti; stando alle loro parole, però, già si è potuto comprendere come l’antico Re delle Fate e il Padre dei Giganti si fossero sentiti obbligati a unirsi ai Dieci Comandamenti. Già, ma perché? Il motivo per cui King e Diane stanno rivivendo la Guerra Santa non è però solo quello di far conoscere loro la verità: si tratta anche, e forse principalmente, di cercare di far diventare i due più forti, poiché per come sono messi ora non avrebbero la benché minima speranza di contrastare il Clan dei Demoni, visto che già i soli Gloxinia e Drole sono stati sufficienti a metterli K.O.
Ma torniamo ora indietro nel tempo di 3000 anni: la puntata precedente si era conclusa con la comparsa davanti ai nostri Peccati Capitali di uno dei Dieci Comandamenti: si tratta del Comandamento della Pietà, Calmadios; la sua sola vista ha atterrito Diane e King, ben consapevoli dei propri limiti, ma i due stanno dimenticando un dettaglio fondamentale: ora che sono nei corpi di Drole e di Gloxinia, possono disporre di tutta la loro potenza!
Per quanto questo sia per loro un bel vantaggio, tuttavia i problemi sono tutt’altro che finiti…
THE PRINCE OF TRUTH, NOW THE BRINGER OF WAR
Ancora una volta, condividerò con voi l’origine dei titoli che ho assegnato ai due paragrafi di questa recensione: si tratta di estratti dal testo della suite dei Symphony X che dà il titolo a quello che viene universalmente riconosciuto come il loro album migliore, The Divine Wings of Tragedy, pubblicato nel 1997, il cui testo ho già utilizzato altre volte; questo lungo brano è incentrato proprio su una Guerra Santa fra Paradiso e Inferno, verosimilmente quella che che causò la cacciata di Lucifero dal Paradiso e il suo confino nei meandri più bui dell’Inferno (esistono diverse interpretazioni del meraviglioso ed epico testo di questo straordinario brano), e una Guerra Santa fra Dei e Demoni è proprio ciò che sta avvenendo in questa stagione di Nanatsu no Taizai:
Non scenderò troppo nei dettagli per evitarvi spoiler, ma sappiate che vedrete un nuovo personaggio e una vecchia conoscenza… Ciò che questi personaggi decideranno di fare sarà, almeno all’apparenza, qualcosa che dovrebbe essere molto lontano dalla loro natura, ed è proprio per questo motivo che Elisabeth, la quale vi ricordo essere una Dea in questo passato così remoto, deciderà di prodigarsi con tutte le sue forze per porre fine a una guerra che potrebbe mietere un numero di vittime spaventoso; in questo, la Elisabeth divina non è per nulla dissimile da quella che conosciamo nel presente, sempre pronta a correre in soccorso di chi ne ha bisogno, anche a costo di mettere in pericolo la sua stessa incolumità.
Quello che vedrete in seguito sarà qualcosa di assolutamente devastante, e contribuirà notevolmente allo scatenarsi di eventi inarrestabili. Ma per il momento non ci è dato sapere cosa sta per accadere, poiché il tutto verrà rivelato nel prossimo episodio di The Seven Deadly Sins – Wrath of the Gods.
In Breve
Voto Complessivo
9.0