Tex – Sangue Navajo | Recensione
Pubblicato il 22 Ottobre 2019 alle 15:00
Un classico della storia editoriale di Tex, nel quale gli indiani si riscattano dalla tirannia dei bianchi.
Autori: Gianluigi Bonelli (testi), Aurelio Galleppini (disegni)
Casa editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: western
Provenienza: Italia
Prezzo: € 25 ,22×31, pp.216, col., cart.
Data di uscita: 17/10/2019
Quando Gianluigi Bonelli pubblicò Sangue Navajo era il 1961. All’epoca ancora non era scoppiato il Watergate, e la completa riabilitazione cinematografica degli indiani d’America era lontana dal definirsi. Ma, da buon avanguardista, Bonelli anticipò i tempi, e creò una storia magistrale che fu il connubio di queste due tematiche: i soprusi contro gli indiani, e la forza della stampa.
Tex è un personaggio narrativamente molto forte perché è in grado di spaziare nei suoi racconti tra più tematiche, e situazioni. Il contesto western non limita l’ampio respiro delle sue storie, anzi, i paesaggi della Frontiera donano ulteriore fascino alle avventure di Aquila della Notte.
La Sergio Bonelli Editore ha quindi deciso di riproporre in un’edizione prestigiosa in volume, una storia molto importante e significativa. Una delle più attuali tra quelle scritte da Gianluigi Bonelli, ed ancora piuttosto fresca sia a livello di contenuti, che di scorrevolezza.
Il personaggio al centro di Sangue Navajo è il giornalista Martin Floyd, il quale durante un viaggio in treno vede due uomini, Barlow e Hope, sparare uccidendo un gruppo d’indiani. Da qui si scatenerà una sanguinaria guerriglia da parte dei Navajos, che chiamerà in causa l’esercito, creando una situazione d’instabilità politica e di tensione altissima.
In tutto questo Tex lavorerà come mediatore tra i due fronti, supportando chiaramente la causa indiana.
Così come dicevamo in apertura, Sangue Navajo è una di quelle storie che testimoniano la grande capacità narrativa di Gianluigi Bonelli, e la freschezza di scrittura di uno sceneggiatore capace, a fine anni Quaranta, di creare un personaggio ben più avanti della sua epoca.
Il magico duo formato da Bonelli e Galeppini si ricompone per un ciclo narrativo notevole, e che segna una svolta anche nell’evoluzione di Aquila della Notte.
Qualora fosse necessario avvalorare la qualità letteraria di Tex, una storia come Sangue Navajo è in grado di dimostrare quanto il valore narrativo di Aquila della Notte fosse alto già agli inizi degli anni Sessanta.
Gianluigi Bonelli adorava i film di John Ford, ma, per certi versi, a livello concettuale era ancora più avanti rispetto rispetto al regista americano. Solo negli anni Ottanta avvenne la piena riqualificazione degli Indiani all’interno della cinematografia americana, i quali nell’epoca d’oro del cinema western statunitense erano relegati a fare i cattivi, nemici dei bianchi (anche in capolavori come Sentieri Selvaggi).
Perciò una storia come Sangue Navajo è pura avanguardia, ed anticipa anche gli spaghetti western di Sergio Leone, che sarebbero nati di lì a poco, e nei quali la differenza tra buono e cattivo sarebbe stata molto più sottile, per non dire inesistente.
In Sangue Navajo gli indiani agiscono con violenza, ma per vendicare un sopruso subito da alcuni loro compagni. E poi, l’introduzione della tematica della forza della stampa sa di lettura anticipata della Storia, visto che, dieci anni dopo, le azioni del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, e l’intuito di due giornalisti del Washington Post, rivelarono uno scandalo nazionale che portò alle sue dimissioni.
In maniera profetica anche in Sangue Navajo sarà il Washington Post a far scoppiare un polverone, ed il giornalista Martin Floyd sarà centrale tanto quanto i personaggi d’azione.
Insomma, Sangue Navajo è una di quelle storie di Tex imprescindibili. Da scoprire, o riscoprire.
In Breve
Storia
7.5
Disegni
7.2
Cura editoriale
7.6
Sommario
Il giornalista Martin Floyd assiste all'uccisione di un gruppo di indiani. L'atto di violenza darà il via ad una sanguinaria rivolta dei Navajos, che porterà a sollevare tensione sociale e politica. E Tex dovrà mediare tra le due fazioni.