Mister No Revolution – Amazzonia | Recensione
Pubblicato il 4 Ottobre 2019 alle 10:00
Terzo ed ultimo volume della trilogia che ha rilanciato Mister No e firmato da Michele Masiero e Emiliano Mammucari!
Autori: Michele Masiero (testi) Alessio Avallone, Matteo Cremona, Emiliano Mammucari (disegni) Emiliano Mammucari (copertina) Giovanna Niro, Luca Saponti (colori)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: avventura
Provenienza: Italia
Prezzo: € 21, 22×30, pp. 144, col., C
Data di pubblicazione: 19 settembre 2019
Si conclude con Mister No Revolution – Amazzonia, la trilogia inizialmente con cui Michele Masiero ha rilanciato o per meglio dire re-immaginato il mitico antieroe che viveva le sue avventure proprio in Amazzonia, fondendo passioni e suggestioni del suo stesso creatore ovvero Guido Nolitta – al secolo Sergio Bonelli.
L’operazione era partita spostando le origini di Jerry Drake di qualche decennio in avanti, dalla Seconda Guerra Mondiale al Vietnam come avevamo letto nel primo volume – la nostra recensione QUI – per poi spostarci nella San Francisco del 1968 dove controcultura e idealismo si erano scontrate portando Jerry ad una rocambolesca fuga che lo aveva portato per la prima volta in Sud America – la nostra recensione del volume QUI.
In questo terzo volume seguiamo parallelamente due filoni narrativi entrambi ambientati a Manaus. Il primo è collocato temporalmente nei primi mesi di Jerry e Otto, “l’amico” tedesco incontrato nel secondo volume e soprannominato Esse-Esse, a Manaus mentre il secondo vede un Jerry un po’ più maturo già pienamente inserito nel sottobosco della cittadina.
Entrambe le narrazioni vedono Jerry in cerca di impiego. Nel primo i due verranno coinvolti da un mastodontico russo soprannominato Zar in un trasporto di diamanti che finirà tutt’altro che bene, nel secondo invece Jerry finisce invischiato nella ricerca di alcune antiche rovine indigene da una sfuggente quanto attraente giovane ricercatrice che lo porterà fino nel cuore della foresta.
Mister No Revolution – Amazzonia è la degna e solidissima conclusione della trilogia di rilancio del personaggio, una conclusione romantica e malinconica che centra appieno lo spirito più vero del personaggio.
Dopo essersi appoggiato alla letteratura di genere bellico nel primo volume e aver trovato una strada più personale, con un voce “moderna”, al personaggio con il secondo, Michele Masiero si concede una sceneggiatura che fa dell’intreccio la sua spinta principale con i due filoni narrativi e temporalmente lontani che dialogano fra loro in maniera indiretta strizzando quasi l’occhio a certo storie di Corto Maltese.
Non sono tanto le vicende in cui Jerry è coinvolto infatti ad attirare l’attenzione del lettore quanto piuttosto il confronto tutto interno al volume fra due versioni del personaggio, una più giovane e l’altra più esperta, in un cortocircuito che strizza l’occhio alla conclusione della serie originale e che usa come volano lo sguardo disilluso del personaggio.
Non è una narrazione perfetta, e a tratti bisogna impegnarsi per tenere il filo degli avvenimenti, eppure il volume ha dei momenti davvero pregevoli in cui il finale aperto sembra essere l’unico possibile pur lasciando un po’ di amaro in bocca al lettore.
Nella tensione dei due filoni narrativi si innesta benissimo l’alternanza delle matite di Alessio Avallone, Matteo Cremona, Emiliano Mammucari che illustrano ora con tratto più tagliente e scattante ora con tratto più mellifluo e arioso le vicende. Interessante è la costruzione della tavola che mantiene l’impostazione classica bonelliana pur concedendosi qualche soluzione “irregolare” nella disposizione dei riquadri che dona una certa dinamicità alla narrazione. Ottimo l’apporto ai colori Giovanna Niro e Luca Saponti che alternano anche loro due tecniche diverse – la prima più piatta e marcata, la seconda più “pastellosa” e delicata – per impreziosire la storia. Tanto evocativa quanto essenziale la copertina di Emiliano Mammucari.
Come sempre impeccabile la cura carto-tecnica del volume cartonato confezionato da SBE arricchito da un’ottima introduzione dello stesso Michele Masiero e da una lunga post-fazione dedicata alla Amazzonia.
In definitiva l’operazione Mister No Revolution è da considerarsi assolutamente positiva pur avendo optato per strade meno dirette preferendo un approccio per certi versi molto autoriale che merita senz’altro un approfondimento ed un proseguimento magari trovando ancora un maggior equilibrio fra l’anima più intimista e quella più sovversiva e calata nei vari contesti socio-politici del personaggio.
In Breve
Storia
6.5
Disegni
7.5
Cura Editoriale
7.5
Sommario
Mister No Revolution - Amazzonia è la degna e solidissima conclusione della trilogia di rilancio del personaggio, una conclusione romantica e malinconica che centra appieno lo spirito più vero del personaggio.
Non sono tanto le vicende in cui Jerry è coinvolto infatti ad attirare l'attenzione del lettore quanto piuttosto il confronto tutto interno al volume fra due versioni del personaggio, una più giovane e l'altra più esperta, in un cortocircuito che strizza l'occhio alla conclusione della serie originale e che usa come volano lo sguardo disilluso del personaggio.