Vinland Saga 1×11: Una Scommessa | Recensione
Pubblicato il 29 Settembre 2019 alle 17:00
Chi salverà la vita del principe Canute?
Autore originale: Makoto Yukimura
Studio di animazione: Wit Studio
Questo episodio di Vinland Saga presenta un elemento ormai divenuto piuttosto comune anche in altri anime, ovvero una sorta di cesura che divide in due la narrazione: a una prima parte decisamente ironica, divertente, ma anche molto introspettiva, segue una seconda sezione incentrata unicamente sulla pianificazione tattica e sulla messa in atto delle differenti strategie di battaglia attuate dalle fazioni in campo.
GESÙ vs. THOR
La puntata si apre con Thorkell e i suoi che si godono un tranquillo viaggio immerso nei caldi colori autunnali. Come abbiamo potuto vedere nel precedente episodio, di cui qui trovate la mia recensione, Thorkell ha rapito Ragnar e il principe Canute, ora suoi prigionieri, e il viaggio insieme dà ai guerrieri Vichinghi un interessante spunto di riflessione che riguarda le differenti religioni praticate da loro e dai prigionieri.
Agli occhi di Thorkell e dei suoi uomini, due religioni non potrebbero essere più differenti fra loro della religione Norrena e il Cristianesimo: la prima è rappresentata da divinità incredibilmente forti e potenti, mentre il simbolo della seconda è un uomo mingherlino morto inchiodato su una croce e di cui si dice fosse un mago (il riferimento esplicito è a elementi come la capacità di Gesù Cristo di camminare sulle acque). Le religioni ben rappresentano i popoli che le praticano, per cui all’irruenza, alle provocazioni e alle derisioni di uomini violenti e oltremodo coraggiosi votati a morire sul campo di battaglia per raggiungere il loro Paradiso, il Valhalla, si contrappone l’atteggiamento remissivo, pacato e pacifico dei loro compatrioti convertitisi alla nuova religione, che sta prendendo sempre più piede in diverse parti del mondo.
Ma queste riflessioni miste a derisioni si interrompono bruscamente quando Thorkell nota qualcosa di strano: di certo, non sono soli nella loro peregrinazione…
PREPARE FOR WAR
Questa seconda sezione della puntata è davvero molto ben architettata e mostra la complessità di determinate strategie belliche atte a dimostrare che i Vichinghi non erano solo dei folli che si gettavano in battaglia a occhi chiusi, ma erano anche uomini in grado di pianificare nei dettagli le loro azioni, prima di lanciarsi in sanguinosissimi combattimenti.
Non scenderò troppo nei dettagli per non togliervi il gusto della scoperta di ciò che è narrato in questo episodio, ma non dobbiamo dimenticare che, nella puntata precedente di Vinland Saga, Askeladd aveva deciso di uccidere il messaggero degli uomini di Ragnar, giunto presso di lui per chiedergli di unire le forze nella speranza di poter salvare insieme il principe Canute, per correre il rischio di portarlo in salvo senza alcun aiuto; gli esiti possibili sono solo due, ma entrambi auspicabili: se non riusciranno nell’impresa, moriranno combattendo e trascorreranno il resto dell’eternità nella Sala dei Guerrieri del Valhalla, ma se invece dovessero avere successo sarebbero ricoperti di onore, gloria e magari anche di ricche ricompense.
Le conseguenti scene di combattimento sono violente, sanguinolente e brutali, proprio come ci si aspetterebbe da degli scontri armati che vedono come protagonisti principali i Vichinghi. Naturalmente, giocherà un ruolo fondamentale, ancora una volta, il giovanissimo e incosciente Thorfinn, mandato, tanto per cambiare, in avanscoperta da Askeladd.
Proprio in questa scelta si intravede nuovamente, ma in maniera decisamente più esplicita, il dualismo che si cela dietro questa scelta, che lascia aleggiare un dubbio nelle menti degli spettatori: Askeladd affida sempre compiti incredibilmente difficili da portare a termine a Thorfinn perché non gli importa che possa perdere la vita, oppure perché è l’uomo nel quale ripone più fiducia fra i suoi?
In Breve
Voto Complessivo
8.8