Mauro Boselli: “Sto pensando ad un incontro tra Tex e Zagor” | Intervista
Pubblicato il 26 Settembre 2019 alle 14:00
Mauro Boselli è un monumento della Sergio Bonelli Editore. Si tratta del curatore e sceneggiatore che è riuscito a portare avanti l’eredità di Gianluigi Bonelli, e che ha contribuito in maniera decisa a mantenere Tex Willer il personaggio più importante del fumetto italiano.
Abbiamo avuto la possibilità di porgere qualche domanda a Mauro Boselli durante Le Strade del Paesaggio di Cosenza, manifestazione svoltasi dal 20 al 22 settembre presso il Castello Svevo, della quale Boselli è stato ospite. Ecco cosa ci ha raccontato.
L’anno scorso ha esordito la nuova serie Tex Willer. Che riscontro sta avendo, soprattutto tra i texiani più navigati?
Stiamo andando bene, il primo numero ha vendendo 110mila copie, e ora siamo sulle 70mila. Tex ha dimostrato ancora una volta di avere una marcia in più, nonostante con le nuove serie si debba stare sempre attenti. Solitamente una nuova testata vende 25mila copie, e invece con Tex Willer siamo andati ben oltre. I lettori che non lo hanno provato a leggere sono rimasti negativi, ma chi lo ha letto lo ha amato.
Durante quest’annata avete sperimentato anche sulla serie originale, portando ad esempio Tex e Kit Carson a New York. Si è trattato di un ciclo narrativo che ha fatto vivere un’atmosfera nuova alle storie di Tex, quasi alla Batman (considerando l’ambientazione urbana, il nemico da affrontare, i tanti misteri e l’azione).
Ciò che dici è interessante perché in effetti New York è il modello di città utilizzato per concepire Gotham City. E poi l’obiettivo è che le storie siano una diversa dall’altra. Anche il ciclo narrativo ambientato a Los Angeles e dedicato a Satania è particolare, però in quel caso ci sono sfumature che vanno a sfociare nel fantastico. Quella di New York è una storia più modernista, e steampunk direi.
Dopo tanti anni che lavora su Tex cosa rappresenta per lei questo personaggio?
Da piccolo adoravo Tex, Topolino e Paperino. Aquila della Notte era però il fumetto che leggeva mio padre, e mi colpì perché era decisamente più adulto. Sognavo di scriverlo, e tra le tante cose che ho fatto non è la peggiore che mi potesse capitare.
Qual è il personaggio di Tex a cui è più legato?
Direi Kit Carson. La mia prima storia l’ho dedicata a lui, anche perché era in un momento calante come personaggio. Nizzi lo utilizzava bene, ma stava diventando un po’ una maschera, ed ho voluto umanizzarlo. Ho creato perciò questa storia ispirandomi a La Stella del Polo di Carl Barks, dove si creava la stessa situazione con il protagonista che incontra la sua vecchia fiamma. L’ho utilizzata per lanciarmi, ma era comunque una storia delicata: a metà della stesura infatti ho interrotto ed ho scritto Il Passaggio a Nord Ovest di Zagor. E poi ho avuto la fortuna di trovare un disegnatore come Carlo Raffaele Marcello che è stato fondamentale.
La serie di Dampyr, invece, di cui lei è co-creatore (assieme a Maurizio Colombo), curatore e sceneggiatore, rispetto a come era stata concepita inizialmente, ha assunto delle sfumature diverse?
L’idea della lotta di Caleb con un altro mondo infernale c’era già, ma il fatto che pensassimo ai Maestri della Notte provenienti da varie dimensioni, ci ha portato effettivamente a dover immaginarle, e da lì è scaturito tutto il resto.
Tra quarant’anni si parlerà ancora di Tex?
Non saprei, bisogna trovare qualcuno che lo sappia fare rispettandolo, così come abbiamo fatto noi fino ad ora. Alcuni sceneggiatori giovani ci sono, come Giorgio Giusfredi e Jacopo Rauch, ma non sono prolifici come me, Nizzi e Ruju.
Durante una delle ultime edizioni del Napoli Comicon ha detto che un “Tex incontra Garibaldi” non lo farebbe mai. Ma un evento speciale, o magari un crossover tra Aquila della Notte e qualche altro personaggio Bonelli, avrebbe intenzione di farlo?
Piccinelli sta realizzando una storia con i tre Bill, che sono dei personaggi dei fumetti degli anni Cinquanta, creati da Gianluigi Bonelli. Ma c’è una figura importante della SBE che è da più di trent’anni che in molti vorrebbero vedere al fianco di Tex: ed è Zagor. Ci sarà prima o poi un incontro tra i due. Non so se ci sarà a breve ma ho già in mente un’idea per fare incontrare queste due icone bonelliane.