Batman n. 57 – Recensione

Pubblicato il 25 Aprile 2012 alle 10:00

Tony Daniel ci mostra un Harvey Dent/Due Facce confuso e dilaniato per la perdita della sua moneta e il ritorno dell’amata Gilda. Fabian Nicieza invece ripercorre la storia degli aiutanti dell’Uomo Pipistrello fino ad oggi. Così si conclude la gestione di Batman prima dell’attesissimo rilancio dei New 52 !

Batman n.57

Autori: Tony Daniel, Fabian Nicieza, Steve Scott, Andy Smith, Daniel Sampere, Andrei Bressan 

Casa editrice: RW-Lion

Provenienza: Stati Uniti, 16,8×25,6, S., 72 pp., col.

Genere: Supereroistico

Prezzo: 3,95 euro

Anno di pubblicazione in Italia: 2012


Si conclude in questo numero la gestione di Batman “pre-reboot”, ovvero prima dal famoso rilancio (denominato anche dei New 52 ) che ha di nuovo rimesso in discussione tutto l’universo Dc, facendolo ripartire da zero, con nuove storie e spunti narrativi.

Fino ad ora la testata Batman era stata affidata a Tony Daniel, un autore completo su cui forse in pochi avrebbero scommesso, ma che invece si è fatto sempre più strada all’interno del bat-universe. Partito come disegnatore nella pessima saga La resurrezione di Ra’s Al Ghul, Daniel ha continuato poi ad affiancare Grant Morrison alle matite della testata, consacrandosi su uno dei cicli più popolari dell’autore scozzese, ovvero Batman RIP. Avendo anche dei trascorsi come scrittore, la Dc decise di affidargli in toto la miniserie Battaglia per il mantello, fondamentale per conoscere i futuri sviluppi delle testate batmaniane, visto che avrebbe mostrato l’erede di Bruce Wayne come Crociato Incappucciato.

Gli editor Dc rimasero soddisfatti del suo lavoro e visti i tanti impegni di Morrison, tra cui l’avvio di nuove serie come Batman & Robin e Batman Inc., fu proprio Daniel il prescelto per sostituire un così ingombrante predecessore alla guida della bat-testata per eccellenza ! Un incarico del genere avrebbe impaurito o messo in soggezione chiunque, ma nonostante tutto Tony Daniel prosegue dritto per la sua strada, continuando a curare quasi sempre anche i disegni delle sue storie e portando avanti la sua idea del mito batmaniano…

L’autore sembra trovarsi a suo agio inserendo anche molti personaggi nelle trame: vedi ad esempio la stessa Battaglia per il mantello o la saga Vita dopo la morte, in cui ripesca dal passato nomi che non si sentivano da tempo, come Mario Falcone o il Mietitore, oppure ne introduce di nuovi, come la giovane Kitrina Falcone, alias Catgirl. Ed è proprio la famiglia Falcone a tornare prepotentemente anche nella sua ultima run su Batman, di cui in questo numero possiamo leggere le ultime due parti.

Daniel stavolta si limita ai testi e si concentra su uno storico villain del Cavaliere Oscuro come Due Facce, mettendo nuovamente a nudo il suo conflitto interiore e la difficoltà nel gestire la sua doppia personalità. Tutto parte dal fatto che qualcuno ha rubato la sua moneta, per lui ormai indispensabile per prendere qualsiasi tipo di decisione; questo farà scatenare la sua parte più feroce e crudele, che però verrà messa a dura prova da un ritorno inaspettato: quello della sua ex moglie Gilda Dent. Basterà la sua presenza a far riemergere il lato più umano e premuroso di Harvey Dent, oppure anche stavolta dovrà essere la moneta a decidere…???

Ad affiancare Due Facce in questa percorso troviamo un’altra vecchia conoscenza, ovvero l’Enigmista, che proprio grazie a Daniel è ritornato ad essere il perfido criminale di un tempo, dopo un periodo in cui sembrava essersi redento, anche a causa di una temporanea perdita di memoria… Il suo attuale status è sicuramente più congeniale al personaggio, che adesso risulta essere meno cervellotico ed incline agli indovinelli, ma piuttosto brutale e senza scrupoli. Sarà forse per questo cambiamento, che lo fa assomigliare di più a un pazzo come il Joker, che Daniel decide d’introdurre anche una sua giovane aiutante chiamata Enigma, che pare in tutto e per tutto una copia mal riuscita di Harley Quinn

Se già non si sentiva gran bisogno di una Catgirl, che se ben sfruttata potrebbe comunque regalare qualche spunto interessante, quest’aiutante dell’Enigmista era tutto sommato un personaggio evitabile e un po’ forzato, che ne ricalca palesemente un altro, decisamente più appropriato. Del resto, nella trama non mancano ingenuità o passaggi poco convincenti, dovuti perlopiù al fatto che Daniel non è ancora uno scrittore abbastanza maturo e completo, ma che comunque ha saputo portare avanti la sua gestione del Pipistrello con dignità, imbastendo storie divertenti e movimentate, non particolarmente approfondite ma non per questo stupide o fini a se stesse. L’autore infatti ha dimostrato di conoscere bene l’universo dell’Uomo Pipistrello e il suo passato, cogliendo sempre i tratti fondamentali e caratteristici dei characters con cui si è cimentato.

Non dimentichiamo anche il rapporto tra gli attuali Batman e Robin, ovvero Dick e Damian, di cui Morrison è stato indubbiamente il maggior artefice, ma che anche Daniel ha saputo sviluppare, mettendo in risalto non solo il rapporto burrascoso e altalenante tra i due, ma anche le insicurezze di Dick nell’indossare il manto di Batman e  doverne sostenere la pesante eredità.

Ed è proprio sull’interazione tra i due paladini di Gotham City che si basa anche l’ultima storia di questo numero e della testata Batman pre-reboot. Scritta dal ben più scafato Fabian Nicieza, La fine della favola è un racconto che ripercorre la storia dei vari Robin che si sono avvicendati nel corso degli anni e la loro evoluzione. In poche righe Nicieza riesce a tratteggiare alla perfezione le caratteristiche e le motivazioni sia di Batman che dei suoi aiutanti, utilizzando come filo conduttore uno scagnozzo dell’Enigmista, che in qualche modo ritorna in ogni frammento del racconto. Il narratore esterno di questa storia è lo stesso Damian Wayne, che non nasconderà alla fine la profonda stima e il rispetto che prova nei confronti di Dick, inizialmente considerato un rivale e adesso un mentore e soprattutto un amico.

Come ci hanno insegnato bene ultimamente anche Grant Morrison, ad esempio nel numero 700 di Batman, o Neil Gaiman in Cos’è successo al Cavaliere Oscuro ?, il mito dell’Uomo Pipistrello non potrà mai finire, anche perché ad ogni sua “morte” segue sempre una rinascita. Ed è ciò che sta per avvenire adesso, infatti, con l’imminente rilancio dell’universo Dc: la favola che cita il titolo di questa storia non è finita, quindi, ma è solo arrivata a un nuovo capitolo


Voto: 6/7

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