Law 1 – Fuori Tempo – Recensione
Pubblicato il 23 Aprile 2012 alle 11:00
In una San Francisco da film, avvocati e procuratori si sfidano nello spietato mondo del tribunale, nella nuovissima miniserie Star Comics.
Law – Il Lato Oscuro della Legge n°1: Fuori Tempo
Autori: Davide G.G. Caci & Giorgio Salati (testi), Enza Fontana (disegni)
Casa Editrice: Star Comics
Provenienza: Italia
Prezzo: € 2,70; 16 X 21; 96 pp.; b/n
Il legal thriller, una delle tante diramazioni del classico giallo, è un sottogenere relativamente giovane della letteratura. Sebbene lo spettacolo offerto dall’appassionante sistema giuridico americano abbia sempre trovato largo spazio in storie anche di altro genere (basti pensare ad un film come È arrivata la felicità di Frank Capra del 1936), è soltanto in anni recenti che le vicende processuali hanno assunto rilevanza tale da guadagnarsi uno spazio indipendente, vero e proprio, nell’immaginario collettivo. Se ne fa risalire la nascita alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, grazie alle opere prime di Scott Turow e John Grisham, entrambi avvocati. Anche se, a dire la verità, va menzionato un mitico precursore: Erle Stanley Gardner, che con il suo Perry Mason trasformò già negli anni ’30 il tribunale nel luogo dell’azione, e sostituì al detective hard boiled l’atipica figura dell’avvocato.
Nonostante il proliferare di autori interessati a cimentarsi con il genere (registi come Francis Ford Coppola e Joel Schumacher o scrittori come Gianrico Carofiglio), il legal drama è nel frattempo divenuto territorio soprattutto di telefilm e miniserie televisive. Law & Order (in tutte le sue varie declinazioni) è certamente il più famoso, ma se ne potrebbero elencare una dozzina. Una proliferazione che non ha rivali in nessun altro media, ed è riflettendo su questo che Giorgio Salati e Davide Caci hanno partorito l’idea per questa nuova serie.
Law – il lato oscuro della legge è infatti il primo fumetto legal thriller italiano. Organizzato in una miniserie di 6 episodi a cadenza bimestrale, il nuovo bonellide della Star Comics si propone un’originale sortita in territori poco praticati. Protagonisti sono i grintosi membri dello studio Cussler & Brandise di San Francisco, un classico team di specialisti in diversi ambiti. Si va dalla ruvida e intraprendente socia di maggioranza, al fascinoso solista, alla psicologa, all’esperto scientifico, al rude investigatore (che adempie alla parte più action della vicenda), e infine alla talentuosa novellina, con il quale il lettore intraprende l’avvicinamento al resto del cast.
La difficoltà più grande, in un tipo di storie come queste, era certamente quella di doversi inserire in precise dinamiche procedurali da rispettare, considerando anche il contesto straniero in cui sono ambientate. Invece, la dose di ricerche e approfondimenti dei due autori, e la conoscenza della materia di Salati (il più esperto in diritto fra le due penne) garantisce una solida verosimiglianza di base del racconto. Anche il soggetto del primo numero, intitolato Fuori Tempo, e dedicato al misterioso omicidio di un musicista a pochi giorni dal suo matrimonio, si rivela appassionante e con una risoluzione incerta fino alla fine. Il ritmo è sostenuto e la lettura procede spedita e senza punti morti, calamitando in modo efficace l’attenzione.
La componente peggiore è quella di una sceneggiatura dai passaggi narrativi spesso troppo forzati e meccanici (come l’accenno di sottotrama sentimentale in chiusura), dialoghi innaturali e caratterizzazione dei personaggi estrema. I protagonisti parlano per frasi fatte, si atteggiano, e non perdono occasione per fare battute sgradevoli. È interessante il fatto che al centro di una serie non ci siano i classici eroi senza macchia, ma questi personaggi unidimensionali rischiano di alienare il lettore.
La moda di protagonisti “antipatici” come il Dottor House ha ormai dilagato nella fiction statunitense, e sembra un’evidente influenza anche per Salati e Caci nell’ispirazione per la serie, così come CSI Miami, da cui derivano la struttura narrativa corale nonché l’eleganza e la bellezza impeccabile di tutti i protagonisti. Lo stesso charachter design di Fabiano Ambu (autore delle splendide copertine) si rifà ai volti di Hollywood, una tendenza che appare limpida nei disegni di Enza Fontana, nei quali si può giocare a riconoscere l’attore dietro al personaggio (possiamo citare Harvey Keitel, Edward Norton, Audrey Hepburn e Meryl Streep nel ruolo di Miranda Priestly). Le tavole della disegnatrice (già viste all’opera su Rourke dello stesso editore) sono di altissimo livello. La gabbia classica viene costantemente messa in discussione, le inquadrature sono sempre interessanti, e l’espressività dei volti e dei corpi dà un cospicuo valore aggiunto alla lettura.
È interessante inoltre l’idea di far disegnare il frontespizio di ogni numero ad un disegnatore diverso (in questo episodio la guest star è Riccardo DMZ Burchielli), iniziativa al quale è collegato un concorso sul blog ufficiale del fumetto.
In definitiva, purtroppo la serie guarda poco al fumetto e troppo al cinema e alla televisione (sia narrativamente che stilisticamente) per sembrare un prodotto davvero originale. Comunque sia, Law merita attenzione e probabilmente riuscirà a piacere a molti amanti del genere. E poi, ha tutte le carte in regola per migliorare nei prossimi numeri.