Swamp Thing 1×09 – The Anatomy Lesson | Recensione
Pubblicato il 27 Luglio 2019 alle 15:00
L’episodio della scorsa settimana di Swamp Thing – la nostra recensione QUI – si era concluso con la cattura di Alec da parte di Avery Sunderland e il dott. Jason Woodrue, ad un passo dalla scoperta senza precedenti che potrebbe farli definitivamente arricchire.
La cattura, e il relativo piano, erano però giunti quasi per caso. Un altro piano, quello per eliminare lo stesso Sunderland, ordito dalla moglie Maria e dallo sceriffo Lucilia Cable, era clamorosamente fallito e mentre la stessa Maria aveva iniziato ad intessere rapporti con il misterioso Conclave Group, Avery si era ripreso anche grazie al provvidenziale intervento di Alec.
La pietà del “mostro” però era stata un’arma a doppio taglio portando alla già citata cattura proprio mentre Abby, tornata brevemente ad Atlanta, scopriva che la “patologia” di Alec aveva attirato l’attenzione di personaggi misteriosi ovvero il Conclave Group.
Da qui riparte l’episodio di questa settimana, il penultimo della serie, intitolato enfaticamente The Anatomy Lesson, titolo che riporta alla mente soprattutto per i lettori di fumetti uno dei numeri migliori della gestione del personaggi firmata da Alan Moore.
Mentre Abby capisce che Alec è stato catturato e si mette sulle sue tracce insieme a Liz, Woodrue è pronto ad operare su Alec. La scoperta è raccapricciante: il corpo di Alec è infatti una imitazioni vegetale di un corpo umano… non c’è traccia di Alec Holland al suo interno se non nella sua coscienza che il “green” sembra aver trasferito in questa bozza di corpo.
Con l’arrivo di Abby e Liz – aiutate in maniera provvidenziale da Cassidy che ha completato la sua trasformazione dopo l’ennesima visita del misterioso Straniero – Alec riesce a liberarsi e decide quindi di verificare se effettivamente il suo è ancora in fondo alla palude…
Avery invece con un deciso colpo di mano toglie la moglie dallo scacchiere, rea di averlo tradito.
The Anatomy Lesson viaggia teso utilizzando come volano proprio l’autopsia di Woodrue sul corpo del mostro che, come già detto, evoca soprattutto nei fan dei comics un certo brivido.
L’episodio recupera inoltre la componente più horrorifica il che fornisce terreno solido per una sceneggiatura non proprio cesellata nei minimi dettagli con alcuni momenti un po’ interlocutori che assumono i contorni di mero riempitivo.
Se l’autopsia trova poi sponda nell’evocativa scena finale, da apprezzare è anche il tentativo di sistemare alcune pedine secondarie in vista del finale della prossima settimana. Tentativi che mostra chiaramente le limitazioni di non aver dare compiutezza alla serie che ricordiamolo non avrà una seconda stagione.
Da segnalare una fotografia un po’ troppo “dark”. Se questa scelta è senz’altro stata dettata da motivi di budget ed usata intelligentemente come strumento per nascondere eventuali mancanze in termini di effetti speciali, proprio in The Anatomy Lesson forse sarebbe servito una maggiore attenzione nei momenti salienti evidenziandone il pathos.
Con un solo episodio dalla fine è lecito domandarsi come showrunner e sceneggiatori riusciranno a far quadrare il proverbiale cerchio e se opteranno per un finale aperto nella speranza che la serie possa essere salvata in qualche maniera.