Berserk 72 – Recensione

Pubblicato il 16 Aprile 2012 alle 10:24

A soli due mesi di distanza dal precedente numero, la Panini ci regala per Pasqua l’altra metà del tankobon 36 di Berserk.

Berserk 72

Autore: Kentaro Miura

Casa Editrice: Planet Manga

Provenienza: Giappone

Data di pubblicazione: 2012

Genere: fantasy

Prezzo: 2,20 €

A cura di MikiMoz Capuano


Avevamo lasciato Gatsu e Shilke decisi a combattere il Dio del Mare dal suo interno, mentre il vascello di Roderick viene protetto dall’evocazione effettuata da Farnese.
Ora Miura ci narra gli ostacoli che il Guerriero Nero e la streghetta trovano lungo la strada per raggiungere il cuore del mostro. Dapprima un breve confronto coi pirati, subito aggirati; poi i succhi gastrici e i parassati, poi creature marine e infine il muscolo principale che, coi suoi battiti, riesce a mettere in seria difficoltà Gatsu.
Il tutto mentre all’esterno assistiamo al secondo round del duello tra Isidoro e il capopirata -seguito diretto di quello visto al molo di Vritanis- e il pericolo derivante dalle ondate provocate dal Dio del Mare che fuoriesce dalla caverna distruggendo parte dell’isola di Isma.

Proprio quest’ultima è protagonista della parte finale dell’albo (la più interessante), visto che ci viene rivelata la sua vera natura.
Il finale a cliffhanger con l’arrivo delle sirene lascia presupporre che il duro scontro sia alle battute finali, ma non ci è dato sapere quando rivedremo Gatsu e compagnia qui nella nostra ridente Italia.

L’albo è come sempre ben disegnato, anche se vi sono delle vignette così dettagliate da sembrare, ad una prima occhiata, leggermente confusionarie. Lo stesso problema che a mio avviso si riscontrava negli episodi della battaglia tra i nostri e Daiba, avvenuta ormai qualche anno fa.

La storia stavolta procede più lentamente, concentrandosi sul lato “action” piuttosto che sul prosieguo della trama, tranne che nelle ultime pagine, dove Miura introduce un nuovo ed inedito spunto molto particolare… che probabilmente avrà forti ripercussioni in futuro su qualche personaggio. Il “mana”, il vero nome, la vera forma degli esseri spirituali. Grazie al ricordo di questo “autentico nome” Isma mostra il suo vero aspetto, ossia quello di una donna-pesce. Cosa intenderà fare l’autore con questo concetto lo scopriremo sicuramente, chissà quando. Ciò che è certo, è che potrebbe essere un concetto (ripreso da certe antiche credenze) che potrebbe persino segnare il giro di boa per qualche trama principale dell’opera.

Meno incisivi i momenti che vedono Gatsu nelle fauci del mostro, alle prese coi più disparati ostacoli (per fortuna ci se ne sbarazza nel giro di due pagine), dove il nostro guerriero sfoggia improbabili conoscenze degne di un laureato in Biologia Marina.

L’edizione italiana presenta un buon adattamento dei dialoghi specialmente sugli odiosi discorsi del capo pirata, reso ancora più sguaiato.
Il parlato degli altri risulta eccessivamente ridondante, in qualche caso. Ma comunque il tutto si mantiene sugli standard degli ultimi volumetti.
In conclusione, ci troviamo di fronte ad un numero di preparazione, che lancia qua e là degli agganci per il futuro, imminente e remoto.


VOTO: 7

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