Incredibili X-Men 1 | Recensione
Pubblicato il 12 Giugno 2019 alle 17:00
Torna un titolo storico della Marvel: Uncanny X-Men! Con questo albo inizia il nuovo corso narrativo dei mutanti a opera di Ed Brisson, Matthew Rosenberg e Kelly Thompson! Cosa hanno ideato questi autori? Scopritelo in questa serie targata Panini Comics!
Autori: Ed Brisson, Matthew Rosenberg, Kelly Thompson (testi), Mahmud Asrar, Mirko Kolak, Ibraim Roberson, Mark Bagley (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 4.20, 17 x 26, pp. 80, col., S.
Data di pubblicazione: 23 maggio 2019
Come sanno i Marvel fan, Uncanny X-Men è un titolo storico e per molti anni è stato il principale brand della casa editrice, grazie al lavoro del grande Chris Claremont che ebbe il merito di trasformare una serie un tempo considerata minore nel fumetto più amato e venduto del mercato americano e di creare un ampio e variegato universo narrativo. Dopo l’abbandono di Chris, i vari X-mensili, malgrado gli inevitabili alti e bassi qualitativi, hanno comunque continuato a godere di indiscutibile popolarità.
Ora la Marvel ha deciso di riproporre una nuova collana intitolata Uncanny X-Men e Panini Comics incomincia a pubblicarla. Lo scrittore scelto per dare il via a un nuovo corso narrativo è Ed Brisson che ci propone un team formato da grossi calibri come Jean Grey, Tempesta, Kitty Pryde e altri, e alcuni mutanti di secondo piano ma non per questo meno interessanti. Sono, però, coinvolti pure Matthew Rosenberg e Kelly Thompson. Questi tre sceneggiatori si sono, quindi, assunti il non facile compito di impostare una story-line che si preannuncia complessa e articolata, con l’obiettivo di riportare gli X-Men agli antichi fasti.
Per ciò che concerne la trama, si intuisce che in effetti avremo a che fare con una story-line di ampio respiro basata su misteri di non facile risoluzione. A giudicare da questo primo albo, si può dire con certezza che l’isteria anti-mutante ha raggiunto livelli preoccupanti, Kitty Pryde cerca faticosamente di impostare un dialogo tra homo superior e homo sapiens e c’è una minaccia in agguato. Di ciò pare essere consapevole Jamie Madrox, l’Uomo Multiplo, a conoscenza di parecchie cose; e nel contesto è coinvolto un politico impegnato in una campagna ostile ai mutanti.
Rosenberg scrive, tuttavia, una storia mediocre e si concentra su dettagli che ormai rendono le saghe degli X-Men noiose e prevedibili: il solito politicante, battaglie prive di costrutto, pipponi sull’accoglienza, la solidarietà e la fratellanza. Insomma, niente di nuovo, per giunta con un’irritante attitudine politically correct che ormai ammorba parecchio materiale Marvel contemporaneo. Kelly Thompson, in particolare, è l’emblema di tale tendenza poiché firma una delle storie di appendice del primo albo e ci propina stucchevoli luoghi comuni sull’ecologismo spicciolo, le multinazionali corrotte e le discriminazioni. In parole povere, un piagnisteo da ‘millennials’.
E, in effetti, Uncanny X-Men è proprio un fumetto per ‘millennials’ che si riconoscono nel buonismo dilagante e si fanno turlupinare dalle varie ‘gretine’ che sproloquiano di problemi ambientali. Una lettura per bambocci che si piangono addosso e si crogiolano nel vittimismo. Testi e dialoghi sono insipidi e banali e i tre scrittori non sanno fare altro che ripescare vecchie idee anni novanta come il Fronte di Liberazione Mutante e persino il dimenticato Sugar Man. Ma manca l’inventiva. Non c’è imprevedibilità e questo albo d’esordio risulta scontato e risaputo.
Per quanto riguarda i disegni, il penciler è il sopravvalutato Mahmud Asrar che tanti si ostinano a osannare ma che, onestamente, continua a non convincermi. Il suo stile è grezzo e legnoso. Risulta accettabile nelle sequenze dei combattimenti, ma è statico e poco accattivante in quelle più tranquille. Ci sono poi quattro backup stories che si collocano prima degli eventi narrati nella storia principale e inseriscono alcuni elementi narrativi che serviranno a comprendere meglio gli sviluppi successivi. Gli scrittori sono sempre gli stessi e non vanno al di là dell’anonimo andante.
I disegnatori sono Mirko Kolak che ha uno stile oscuro e cupo, molto interessante, e propone una bella e suggestiva versione di Alfiere; il bravo Ibraim Roberson dal tratto plastico, pulito ed elegante, decisamente apprezzabile; e il Mark Bagley di Amazing Spider-Man che fa un buon lavoro, sebbene le matite non vengano del tutto valorizzate dagli inchiostri troppo densi di Andrew Hennessy.
Nel complesso, come giudicare Incredibili X-Men? Come una proposta editoriale di basso livello. Da evitare.
In Breve
Storia
4.0
Disegni
6.0
Cura Editoriale
7.0
Sommario
Panini Comics propone il primo albo di Uncanny X-Men, collana che rievoca uno dei titoli più gloriosi della Marvel. Ed Brisson, Matthew Rosenberg e Kelly Thompson si pongono l’obiettivo di riportare i mutanti agli antichi fasti, ma non riescono ad andare oltre i consueti cliché narrativi, delineando una trama banale e noiosa. La serie è, inoltre, discontinua dal punto di vista dei disegni e nel complesso può essere considerata mediocre.