Nathan Never 250 – Il segreto di Sigmund – Recensione
Pubblicato il 11 Aprile 2012 alle 10:20
Raggiunto il traguardo dei 250 numeri, a sorpresa Nathan Never riparte dall’inizio con una sorta di riscrittura del primo numero…almeno così pare!
Nathan Never 250
Autori: Antonio Serra (soggetto), Mirko Perniola (sceneggiatura) e Sergio Giardo (disegni e copertina).
Casa editrice: Sergio Bonelli Editore.
Provenienza: Italia.
Genere: Fantascienza
Prezzo: 2,70 Euro.
Data di pubblicazione: marzo 2012
Nathan Never festeggia il ragguardevole traguardo delle 250 uscite mensili ripartendo dalle origini, con una storia che già dalla copertina (modellata su quella del numero 1 di Castellini), strizza l’occhio ai vecchi lettori che magari l’avevano abbandonato lungo la sua corsa (e purtroppo sono stati un discreto numero); l’impresa riesce, ma non del tutto, volendo offrire un’unica storia che possa soddisfare sia i lettori più affezionati, sia appunto quelli persi per strada nel frattempo, che infine eventuali nuove leve attirate dal grosso strillo in copertina, assolutamente non equivocabile, “Un 250 che vale come un N°1”.
La storia di per sé è gradevole e scorre veloce, con gli agenti principali dell’Agenzia Alfa degli albori, ovvero Nathan Never, Legs Weaver e l’esperto informatico Sigmund Baginov, impegnati in una apparentemente facile missione di recupero di una nave dirottata, ma senza aver fatto i conti col suo prezioso carico; coinvolti nella losca trama anche il nemico principale di Nathan (almeno agli esordi), Aristotele Skotos e la moglie Sada con la sua squadra di assassine (nel primo numero era invece coinvolto insieme al padre, in un’altra vicenda ovviamente, il figlio “scimmione” Kal).
Come numero d’anniversario in fondo, l’avventura alla fine può essere un piacevole tuffo nel passato per i vecchi lettori da tempo emigrati su altri lidi fumettistici, ma è fatta così bene per rievocare le vecchie atmosfere dei primi numeri (e del primo in particolare), che può aver benissimo senso fine a sè stessa (come speciale rievocativo una tantum); l’idea di proseguire anche per i successivi quindi non è certo così scontata, anche perchè grandi rivelazioni, grandi misteri o chissà quali intrecci, soprattutto rispetto a vent’anni fa, non si profilano granchè all’orizzonte.
Nei panni di un nuovo lettore poi, verrebbe da chiedersi perchè seguire una collana, seppure di fantascienza, tutto sommato ordinaria (a veder solo questo numero), e soprattutto disegnata in maniera un po’ ingessata da un buon disegnatore, che però forse è più adatto a storie dallo stile retrò che non avveniristiche (opinione del tutto personale); di certo Sergio Giardo è stato la colonna portante degli ultimi sette volumi di Storie da Altrove, lo speciale annuale legato alla serie di Martin Mystére, di cui ben quattro esauriti (a differenza di quasi tutti i primi ancora disponibili), e dagli esordi è sicuramente molto migliorato, ma da qui a stare alla pari con Castellini e De Angelis forse il passo è ancora troppo lungo (pur avendo offerto nella fattispecie una buona prova).
La storia, spogliata di quei richiami al primo periodo, lascia quindi un po’ perplessi su quale appeal possa avere per i neofiti, i quali però continuando per i prossimi tre numeri avranno la possibilità di leggere una sorta di riassunto di tutte le vicende del personaggio fino evidentemente al numero 249; a quel punto, come per magia, saranno pronti per saltare a bordo anche loro per la prosecuzione delle vicende lasciate in sospeso proprio nel numero scorso, finale della Guerra dei Mondi, ovvero l’ultima lunghissima saga della collana che ha visto una guerra tra Marte e la Terra, durante la quale…
Dall’altro lato invece è inevitabile chiedersi perché tornare sui propri passi vent’anni dopo se gli autori non riescono a stuzzicare granchè l’interesse degli ex-lettori con trame veramente sconvolgenti, limitandosi a mostrarci che Legs è lesbica perché va in un locale dichiaratamente ambiguo (incredibile!), o che Reiser e Sigmund nascondono chissà che “terribile” segreto (nel sottoscala); per quale motivo infatti ci si dovrebbe appassionare di nuovo a situazioni vecchie come il cucco (o a segreti di Pulcinella), già da tempo lasciate alle spalle dai lettori che hanno abbandonato la testata, e disegni che rispetto al passato hanno fatto se possibile un piccolo passo indietro?
Il numero celebrativo rimane un lodevole tentativo di allargare un po’ la cerchia dei lettori, in calo negli ultimi anni, e ci sta anche un festeggiamento per il prestigioso traguardo raggiunto (soprattutto di questi tempi), ma questa storia vuole essere troppe cose assieme (prosecuzione, celebrazione, starting-point), funzionando veramente solo dal punto di vista autoreferenziale e conseguentemente nello spingere il lettore (ex o nuovo) a proseguire oltre non può dirsi pienamente riuscita; non temano comunque gli aficionados di Nathan Never, è ancora il terzo personaggio Bonelli più venduto dopo Tex e Dylan Dog, sebbene tra i primi due e il terzo posto ci sia un abisso a livello di venduto.
Rimane comunque curiosa la scelta di un disegnatore così classicheggiante per una serie che dovrebbe all’opposto essere all’avanguardia, tanto da affidargli addirittura le copertine dopo due mostri come il Castellini degli Anni ‘90 (che era ben altra musica rispetto ai suoi ultimi lavori, tipo Wolverine the End…) e De Angelis che di sicuro al suo confronto non sfigurava; Giardo invece, seppur molto migliorato negli anni e assolutamente apprezzabile di per sè, patisce in una certa misura un paragone con due “marziani” di tal genere, anche a livello di dinamismo e movimento che riesce a infondere nelle scene d’azione (confrontate i frontespizi di Castellini con Nathan che corre letteralmente verso il lettore e il suo che invece “corre” con una gamba piantata per terra), per fortuna le cover si possono impostare anche aggirando il problema.
Da segnalare in conclusione il QR code nella prima vignetta a pagina 60, che rimanda a piccole sorprese sul suo blog (estimatori dei contenuti extra, armatevi di telefonino!); perlomeno non si può dire alla fine che questi disegni non abbiano comunque qualcosa di avveniristico da mostrare.
Si ringrazia Francesco Settembre della fumetteria Antani Comics per le preziose dritte sulla serie di Nathan Never!