L’Eredità dell’Horror: da La Bambola Assassina ad Annabelle

Pubblicato il 22 Giugno 2019 alle 14:30

La paura delle bambole è così ancestrale da essersi guadagnata col tempo un nome scientifico: la Pediofobia. E come tutte le paure ancestrali negli anni è stata corteggiata, esorcizzata e resa iconica dall’arte cinematografica, come solo il grande schermo è in grado di fare.

C’erano già stati esempi di bambole maledette prima del 1988, quando Don Mancini scrisse il soggetto per Tom Holland e per la produzione United Artists. Ma se è vero che l’iconografia moderna è basata soprattutto sul ventennio ’70-’80, allora, storicamente parlando, non possiamo non riconoscere ne La Bambola Assassina (in originale Child’s Play), l’apripista di questo particolare filone del genere horror.

Ed è proprio questo primissimo film che ha dato vita al culto di Chucky che è stato oggetto di un reboot che è già nei nostri cinema dal 19 giugno scorso: La Bambola Assassina, diretto da Lars Klevberg con Aubrey Plaza e Gabriel Bateman, prodotto da Orion Pictures (altra casa di produzione leggendaria per i cinefili d’Occidente) e distribuita nel mercato nostrano da Midnight Factory, etichetta horror di proprietà di Koch Media.

In occasione di questo imperdibile evento cinematografico, ripercorriamo l’eredità della creazione di Mancini, che negli anni è stata fonte di ispirazione per la nascita di altre inquietanti bambole e affini.

Dead Silence, di James Wan (2007)

James Wan è sicuramente interessato alle bambole raccapriccianti, avendo non solo personalmente introdotto Annabelle nel suo The Conjuring Universe ma ha anche creato Billy il Pupazzo, ovvero quello che è forse l’emblema della saga di Saw (il cui primo capitolo, Saw – L’Enigmista, nel 2004 fu il suo lungo d’esordio). Come se non bastasse, nel 2006 il regista malaysiano ha scritto e diretto un film specificatamente sulle bambole, Dead Silence, citando se stesso e il suo film precedente chiamando proprio Billy il burattino “protagonista” dell’opera. Billy è una delle cento bambole possedute dalla ventriloquista malvagia Mary Shaw, e ne rappresenta il fulcro del potere. Il film non offre un James Wan al massimo del suo potenziale, ma basta uno sguardo all’inquietante marionetta per imprimervela nella testa per sempre. Tra l’altro, a chiudere il cerchio, lo stesso Billy il Pupazzo del franchise di Saw compare a sua volta in un cameo nella collezione personale di Mary.

Chi c’è in fondo a quella scala …, di Sandor Stern (1988)

Coetaneo dell’originale La Bambola Assassina, la risposta canadese al successo dell’horror di Mancini rimane ad oggi più unica che rara dato che ha ribaltato il concetto di pediofobia cinematografica, presentando un manichino a misura d’uomo, laddove nella maggior parte dei film incentrati su bambole maledette vengono proposti sempre e soltanto pupazzi a misura di bambino. L’essere di plastica che appare in Chi c’è in fondo a quella scala …, tra l’altro, non possiede alcuna facoltà paranormale o maligna, dato che è il protagonista il solo a credere che ne abbia. Il discorso del regista Sandor Stern è particolarmente interessante perché, adattando il romanzo Pin di Andrew Neiderman, sembra voler teorizzare quanto la paura delle bambole sia in realtà solo nelle teste di chi ne è attratto.

Puppet Master – Il Burattinaio, di David Schmoeller (1989)

Puppet Master è forse il film horror con bambola assassina più celebre nato dopo l’uscita di Child’s Play e dalla fine degli Anni ’80 la saga è tornata con cadenza regolare fino al 2017: grazie alla lungimiranza del produttore/regista/sceneggiatore Charles Band, a partire dal film diretto da David Schmoeller è stata creata una vera e propria saga, fatta di sequel, spin-off e crossover. Nel corso degli anni, questa franchise ce ne ha proposte tantissime, da Jester a Six Shooter, da Mephisto a Dottor Death, da Pinhead a Tank (se non conoscete la serie c’è praticamente un’intera mitologia ad aspettarvi, fatta di incantesimi egiziani, sensitivi e ovviamente giocattoli killer, con una storia che si dipana attraverso tredici film e un lasso di tempo di oltre cento anni dal 1902 al 2018), ma fra tutte loro la più riconoscibile e conosciuta è senza dubbio Blade, con un coltello nella mano destra e un uncino affilato al posto della sinistra.

Saw – L’Enigmista, di James Wan (2003)

Lo abbiamo già citato prima e, in termini di iconografia, fin dal suo esordio nel 2004, per la maggior parte del secolo in corso nessuna bambola ha saputo rivaleggiare con Billy il Pupazzo del franchise di Saw creato da James Wan. Sullo schermo non è mai stato chiamato con questo nome in nessun film della saga e tecnicamente non si tratta neppure di una bambola assassina, dato che non ha mai fatto nulla se non consegnare i messaggi lasciati dal perverso Jigsaw … eppure, il suo ingresso nel film originale della serie, quando emerge dal buio al cavallo del suo triciclo, rimane uno dei più momenti più forti ed visivamente riusciti del panorama horror del XXI secolo.

Annabelle, di John R. Leonetti (2014)

Spin-off ma anche prequel del primo, straordinario The Conjuring (che rappresenta anche la sua prima apparizione a schermo), Annabelle di John Leonetti ha fatto, oltre vent’anni dopo la nascita della saga de La Bambola Assassina, quello che nessun altro film e/o franchise era riuscito a fare: riportare l’horror a fenomeno di massa. Dopo Chucky non c’è dubbio che sia stata questa specifica e macabra bambola di porcellana a diventare il pupazzo immaginario legato al cinema dell’orrore più famoso che ci sia nella cultura popolare (anche i non appassionati di horror la conoscono). Le generazioni più giovani associano il concetto di pediofobia solo e soltanto all’inquietante pupazzo creato da James Wan, che ha tra l’altro la peculiarità di fare del male – e inquietare – rimanendo sempre e comunque immobile.
Chucky, che trova le sue fondamenta nel cinema slasher, in questo senso offrirà una dinamicità inedita per il pubblico di oggi, e chissà che non sarà proprio questa differenza a decretarne il successo.

Il reboot de La Bambola Assassina è ora in programmazione nei cinema italiani!

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