Riverdale 3×22 – Survive the Night | Recensione
Pubblicato il 16 Maggio 2019 alle 20:25
E’ tempo di season finale per Riverdale! Quali saranno le conseguenze della scoperta della vera natura della Fattoria e dell’identità del Gargoyle King?
Episodio 22: Survive the Night
Durata: 45 min ca.
Regia: Rachel Talalay
Sceneggiatura: Roberto Aguirre-Sacasa & Michael Grassi
Cast: K. J. Apa, Lili Reinhart, Camila Mendes, Cole Sprouse, Marisol Nichols, Madelaine Petsch, Ashleigh Murray, Mädchen Amick, Luke Perry
Produzione: Warner Bros.
Distribuzione: The CW
Data di uscita: 15 maggio 2019
Avevamo lasciato Riverdale la settimana scorsa con un episodio che si era concluso in maniera drammatica e amara – la nostra recensione QUI.
Drammatica perché Betty aveva finalmente scoperto cosa si celava davvero dietro La Fattoria ovvero un traffico di organi di cui a quanto pare era rimasta vittima insieme a Cheryl a causa di un tentativo di fuga maldestro che aveva portato solo alla liberazione di Toni quasi finita sotto i ferri.
Amara per Archie che dopo aver aiutato Veronica ad incastrare il padre, dimostrando che nelle sue proprietà si commettevano attività illegali, non era riuscito a confessarle i suoi sentimenti scoprendola in compagnia di Reggie.
Ma era senz’altro quella di Jughead la rivelazione più sconcertante. Dopo aver salvato Ethel dalle grinfie degli adepti del Gargoyle King, la ragazza gli aveva confessato la sua impossibile identità: Jason Blossom!
Da qui riprendono gli avvenimenti di questo ventiduesimo episodio, il season finale della terza stagione di Riverdale, intitolato sibillinamente Survive the Night.
Toni chiede aiuto a Penelope Blossom che sembra conoscere le attività illecite di Edgar e si reca alla Fattoria per liberare… Betty?!
Mentre Jughead continua le sue indagine per dipanare il mistero sulla “resurrezione” di Jason, lui stesso insieme ad Archie e Veronica ricevono un misterioso invito. Giunti a casa di Penelope i tre incontrano Betty, sana e salva, e seduti “tranquillamente” a cena insieme a alla padrona di casa ascoltano il perverso piano della donna che include Black Hood e il Gargoyle King che finalmente rivela il suo vero volto.
Per i quattro ragazzi l’incubo però è tutt’altro che finito. La donna ha organizzato una folle caccia all’uomo nei boschi circostanti la sua proprietà, un’ultima serie di quest mortali.
Mentre i ragazzi cercano di sopravvivere, la Fattoria “svanisce” portando in città l’FBI e un agente molto speciale. Intanto anche Hiram compie la sua mossa finale nei confronti questa volta della moglie.
Una “tranquilla” estate attende i nostri ma un’ultima disturbante scena in prolessi ce li mostra durante lo spring break dell’anno seguente…
Per questo season finale showrunner e sceneggiatori fanno quello che hanno sempre saputo fare meglio con la serie ovvero creare un episodio teso, ricco di rivelazione e con un occhio già protesto verso la prossima stagione.
Survive the Night ruota intorno alla rivelazione del vero deus ex-machina di tutte le vicende di quest’anno, rivelazione davvero inattesa che viene giocato tutto sommato in maniera credibile facendo leva sul tema del fanatismo che si era affacciato in diverse declinazione – personali e non – durante la stagione.
Grande merito va dato sempre a showrunner e sceneggiatori per non avere avuto timore nel recuperare elementi dalla passata stagione che hanno dato decisamente un senso di maggior compiutezza alle vicende evitando “buchi” e permettendo così di dare un nuovo status quo non tanto ai quattro protagonisti quanto ai personaggi “secondari”, uno su tutto Hiram Lodge.
L’episodio poi trova il suo climax nel finale che anticipando il mistero della prossima stagione strizza ancora una volta l’occhio al cinema teen.
Se già la passata stagione aveva evidenziato una certa sofferenza della serie, causato soprattutto dal numero forse eccessivo di episodi, Riverdale 3 testimonia come la serie lavori meglio sulla breve distanza. Se esaminassimo la serie in mini archi narrativi il suo percorso sarebbe eccellente purtroppo però qualche riempitivo di troppo e qualche evidente passaggio a vuoto con sceneggiature non sempre all’altezza l’hanno penalizzata sulla lunga distanza. Siamo sicuramente sopra la sufficienza ma gli showrunner devono lavorare per rendere il tutto più fluido e godibile.
In Breve
Giudizio Globale
8.0