The Flash 5×20 – Gone Rogue | Recensione

Pubblicato il 1 Maggio 2019 alle 17:00

Nell’episodio della scorsa settimana di The Flash – la nostra recensione QUI – si era definitivamente consumata la rottura fra Nora e Barry. Contravvenendo alla volontà di quest’ultimo, Iris era tornata nel futuro per cercare di riportare indietro la figlia la quale invece aveva trovato conforto solo nel suo empio mentore Eobard Thawne.

Thawne aveva spiegato alla ragazza come accedere alla Forza della Velocità Negativa, concentrando tutte le sue emozioni negative, permettendole così di tornare nel presente.

Lì il Team Flash aveva combattuto contro Icicle, il padre di Caitlin, e soprattutto contro Cicada.

Da qui riparte Gone Rogue, l’episodio di questa settimana, che vede il Team Flash separarsi in due squadre: una alla ricerca di Nora l’altra alla ricerca di Cicada.

Ben presto però Barry si troverà colto in contropiede perché Nora ha in mente un piano ben preciso e per metterlo in atto ha riunito dei pericolosi alleati: Weather Witch, Rag Doll e Bug-Eyed Bandit. Rapinare la McCullogh Technologies, una industria che utilizza i resti del satellite imbevuti di materia oscura per fabbricare armi. Iris ritiene che la figlia voglia appropriarsi di un’arma in grado di contrastare Cicada anche in maniera definitiva e letale.

Intanto Caitlin e Ralph sono proprio sulle tracce di Cicada che ha rubato i campioni di cura per meta-umani preparati da Cisco.

https://youtu.be/ZLCV5x05Uco

Non bastava l’evidente riferimento fumettistico portante di tutto l’episodio – le McCullogh Industries – per far raggiungere la sufficienza a Gone Rogue che si configura come un episodio di passaggio che vanifica la discreta costruzione, e il drastico cambio, avvenuto negli ultimi episodi e riguardante Nora.

L’idea che Thawne avesse manipolato la ragazza e che proprio lei diventasse di fatto il villain principale della stagione si scioglie come neve al sole in un episodio che mette sugli scudi una componente drama assolutamente poco incisiva.

Il plot è anche ben architettato dagli sceneggiatori e l’episodio scorre bene ma pecca di ingenuità per quanto detto poco sopra ed ha il merito quantomeno di ricollegarsi in maniera più o meno organica all’arco narrativo di Cicada il cui livello di minaccia viene fatto crescere esponenzialmente recuperando alcuni elementi sparsi nei passati episodi – la cura di Cisco e il cryo-atomizer della settimana scorsa.

A due episodi dalla fine di questa quinta stagione gli scenari per The Flash sembrano abbastanza prevedibili: da un lato lo scontro finale con Cicada impedendo al villain di annientare la popolazione meta-umana di Central City, dall’altro la probabile – ma sembrerebbe inevitabile – ricomparsa di Thawne nel presente con finale, altrettanto inevitabilmente, cliffhanger che farebbe da raccordo alla prossima stagione.

Felice di essere smentito ma la serie ha dimostrato in più di una occasione di non brillare per inventiva e originalità ripetendo spesso in maniera compulsiva schemi, ed errori, che hanno reso le precedenti stagioni non propriamente dei successi.

Il più grosso punto interrogativo, trascinatosi per tutta la stagione, è legato al villain o ai villain mai troppo incisivi a differenza di quanto visto la scorsa stagione. Difficile in tal senso che gli ultimi due episodi possano fare in qualche modo la differenza.

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