One Piece: Vivre Card per l’Inferno

Pubblicato il 24 Aprile 2019 alle 21:00

Impel Down e Marineford restano ancora oggi le due saghe meglio riuscite, più appassionanti e intense di tutta la storia di One Piece, e vengono brevemente riprese nell’ultimo episodio della serie di animazione basata sul magistrale lavoro del grande Maestro Eiichiro Oda, del quale potete trovare qui la mia recensione.

Amo molto profondamente One Piece nel suo complesso, ma se doveste chiedermi quali siano le mie saghe preferite, la risposta sarebbe una e una soltanto: Impel Down e Marineford. Non avendo avuto la possibilità di disquisirne al tempo, sono più che felice di cogliere questa occasione per analizzare un po’ più a fondo il significato delle scelte narrative del Maestro Oda.

Il fascino di queste due memorabili saghe epiche non è insito solo nel fatto che Ace verrà ucciso proprio a Marineford in maniera talmente inaspettata da aver lasciato impietriti i fan, ma anche perché si tratta della prima grande disfatta completa dei Pirati contro la Marina, una disfatta talmente disastrosa da aver sancito la morte non solo di Ace, ma perfino di uno dei Quattro Imperatori, l’immenso Edward Newgate, meglio conosciuto come Barbabianca.

Ma Marineford non è soltanto questo, perché alla fine la morale della favola è che quando qualcosa finisce, qualcos’altro ha inizio…

2. MARINEFORD COME WATERLOO?

Come sappiamo bene, anche Trafalgar D. Water Law, pirata della Generazione Peggiore ora alleato di Monkey D. Rufy nel cui nome sono inclusi simbolicamente i luoghi che corrispondono alle due più grandi disfatte di Napoleone, giunse a Marineford in maniera davvero provvidenziale, poiché senza di lui e Jinbe molto probabilmente anche Rufy sarebbe stato ucciso nel posto in cui è morto il suo amatissimo fratello maggiore Ace.

È poi interessante notare come la vera Battaglia di Trafalgar, che ebbe luogo nel 1805 a Capo Trafalgar, in Spagna, fu uno scontro navale che segnò una grande sconfitta per Napoleone Bonaparte, esattamente come la battaglia di Marineford fu una disfatta per i pirati; inoltre, anche nella Battaglia di Trafalgar ci fu, oltre che una strenua lotta sula terraferma, anche una battaglia navale.

Per quanto però quegli eventi abbiano sancito una sconfitta su tutti i fronti per il mondo dei pirati, questo non significa certo che i problemi per i Marine siano finiti, anzi, è proprio vero il contrario: lo stesso Akainu, infatti, confesserà che credeva che sarebbe tutto finito a Marineford, con la morte di Barbabianca e del Comandante della sua Seconda Flotta, ma invece quella sconfitta si è poi trasformata in nuova linfa vitale per tutti coloro che cercano il One Piece: le parole di Barbabianca, che confermano l’esistenza del leggendario tesoro, spingono nuovi intrepidi viaggiatori a prendere liberamente il mare alla sua ricerca, in un parallelismo più che evidente proprio con quello che un tempo fu il suo avversario (vi ricordo che fu lo stesso Gol D. Roger a confermare a Edward Newgate che il One Piece esiste davvero, e che si propose perfino di rivelare a Barbabianca la posizione esatta di Raftel, poco prima di consegnarsi nella mani della “giustizia”). Gol D. Roger non è però presente solo in questa analogia, poiché anche il suo unico figlio sta per subire la sua stessa sorte: l’esecuzione pubblica.

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1. THE PROPHET’S SONG

Nell’economia della storia, dunque, la saga di Marineford, preceduta da quella di Impel Down, il carcere sottomarino che ripropone la struttura suddivisa in gironi dell’Inferno dantesco, ha avuto l’importantissimo ruolo di spartiacque fra la vecchia e la nuova era della pirateria, che vede come grandi protagonisti, insieme ai quattro Imperatori, anche i cosiddetti “Pirati della Generazione Peggiore”. Una sconfitta cocente per il mondo dei Pirati, dunque, ma che non segna in maniera pessimistica solo una fine, ma anche un nuovo, nuovissimo inizio. Come riconoscerà anche lo stesso Sengoku, ora l’Era dei Pirati sembra essere entrata nel vivo, in un mondo in cui grazie alle ultima parole di Edward Newgate alias Barbabianca una nuova ondata di pirati ha invaso i mari.

Marineford non è stata quindi solo una sconfitta disarmante per i pirati, ma è stata una saga che funge da linea di demarcazione e che ha permesso a Eiichiro Oda di spingere la sua narrazione verso nuovi lidi, come anche la morte di Ace è stata necessaria per spingere Rufy a migliorarsi oltre quelli che riteneva essere i propri limiti.

Ma Marineford è perfino molto più di questo: emblematica infatti la scelta di riproporre in questo ultimo episodio riassuntivo di One Piece le ultime parole di Barbabianca, il pirata con il petto ricoperto di cicatrici e la schiena linda per non aver mai voltato le spalle al nemico, un uomo dalla caratura morale più impressionante financo della sua forza fisica e che viene dipinto come un eroe mitologico perfino nel momento della sua morte, che Oda onora facendolo restare ritto in piedi a torreggiare sul campo di battaglia anche dopo aver esalato il suo ultimo respiro.

Dopo questo breve, ma necessario elogio post mortem di Edward “Barbabianca” Newgate, torniamo alle sue profetiche parole, che non a caso riaffiorano nella mente di Akainu proprio poco dopo aver letto sul giornale le ultime notizie che riguardano il nostro amato Capitano Cappello di Paglia: uccidendo Ace, il Figlio del Diavolo, i Marine erano certi che avrebbero posto un freno alle scorrerie dei pirati, ma sappiamo che invece avvenne il contrario. E sarà proprio Barbabianca a svelarne le ragioni: aver eliminato la stirpe di Roger dalla faccia della Terra non basterà, perché i loro ideali continuano a vivere. Un giorno, dice Newgate, come esistono uomini che fanno rivivere nei propri cuori Gol D. Roger ogni volta che prendono il mare per trovare il suo leggendario tesoro, giungerà un uomo che porterà avanti anche la volontà di Ace.

Ma Barbabianca fa riferimento a qualcosa che va avanti da secoli, per cui è evidente che non si riferisca solo a Roger, a suo figlio e alla loro volontà: Edward Newgate sta parlando anche della “Volontà della D”, dimostrando quindi con un breve accenno di conoscere piuttosto a fondo l’argomento, magari per via delle sue chiacchierate con l’uomo che un tempo fu il Re dei Pirati.

La profezia di Barbabianca si conclude con delle parole minacciose e terribili: un giorno, un uomo avrà la forza di sfidare il mondo intero e il sistema corrotto che lo avvelena da tanto, troppo tempo, e i Marine vivranno nel terrore che quel giorno infine giunga…

 

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